Stavo pensando di suicidarmi, erano circa quattro lunghissime ora che studiavo e avevo bisogno di staccare. Passai una mano tra i lunghi capelli castani e li legai velocemente in una crocchia disordinata, mi alza e andai in cucina, guardai l'orologio che segnava le 18:15 così sospirai e mentre preparavo il caffè con l'altra mano presi il cellulare e chiamai Carrie. Dopo vari squilli rispose.
-Pronto?- rispose velocemente. Forse era impegnata con Kyle.
-Rossa, dove sei?-
-Sono con Kyle in biblioteca a studiare, questa testa di merda non riesce a concentrarsi è troppo preso dal culo di una biondina del primo anno.- sospirò afflitta. Risi sonoramente e iniziai a girare il caffè.
-A che ora hai intenzione di tornare? vorrei preparaare la cena.- chiesi.
-Tesoro, non credo di tornare per cena, qui la situazione è tragica. Kyle ti uccido.- urlò all'improvviso.
-Oh no!- dissi teatralmente.
-Lo so bellezza, non sentire troppo la mia mancanza. Ora ti lascio devo andare a riprendere quella sottospecie di scimmia. A stasera, ti voglio bene.- mi salutò velocemente e staccò.
Sospirai, un'altra serata passata da sola. Pensai che sarebbe stato inutile cucinare solo per me così mi preparai velocemente e decisi di andare a fare un giro e mangiare qualcosa per strada.
Infilai un jeans velocemente, una felpa nera di mio padre, me l'aveva lasciata quando partì dicendo che l'avrei ricordato ogni volta, e gli hug al piede dello stesso colore della felpa, sistemai i capelli facendo una coda alta e non sprecai tempo a truccarmi, presi tutto l'occorrente, le chiavi e uscì di casa.
Camminai per un bel pò tra le strade affollate di New York e ogni volta mi stupivo di quanta gente potesse esserci. Mentre camminavo mi fermai davanti ad una vetrina di YSL e vidi una borsa davvero carina, non ero amante di borse, scarpe e altro, quella era Carrie, ma mi piaceva guardare anche perché potevo solo guardare non potevo permettermi una borsa che costava così tanto. Non lavoravo più, il mio capo mi licenziò perché i suoi affari non andavano più bene e non potendoci pagare fu costretto a licenziarci uno per uno.
Dopo un'ora mi fermai in un piccolo locale, molto rustico e comprai una pizza fritta, non era chissà che cosa ma poteva bastarmi.
Mangiavo e camminavo fino ad arrivare in un piccolo parco, c'erano solo pochi ragazzi che parlvano tra di loro animatamente, mi misi a sedere su una panchina mentre finivo di masticare l'ultimo boccone. Gettai la carta nell'apposito contenitore e accesi una sigaretta. Mi piaceva fumare soprattutto perchè lì in quel momento era tutto così esageratamente calmo.
-Ciao.- mi girai e ritrovai quel bell'imbusto proprio alle mie spalle. Non dissi niente feci solo un piccolo cenno col capo.
-Come mai qui, a quest'ora?- disse sedendosi di fianco a me. Scrollai le spalle senza continuare a dire niente, volevo solo stare tranquilla e non avevo voglia di conversare.
-Sei terribilmente acida.- fece uno strano verso di disgusto.
-Non gradisco la tua presenza.- dissi con disinvoltura.
-Onestamente? nemmeno io la tua, ma conosco solo te e Carrie in questa città quindi..- lasciò in sospeso la frase. Mi girai a guardarlo e lo trovai a fissarmi in modo alquanto strano. Aveva degli occhi così profondi che non riuscivo a reggere il suo sguardo, mi metteva così tanto in soggezione. Girai la testa e parlai.
-Non devi per forza parlarmi.- dissi più brusca di quanto non volessi.
-Sei sempre così con tutti o solo ed esclusivamente con me?- chiese ridendo, accendendosi una sigaretta.
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SHELTER.
FanfictionAriane's pov. Era bello, bello da far male all'anima. I suoi occhi profondi entravano dentro me come nessuno era riuscito mai. Venivano a crearsi tutte quelle emozioni fino ad ora sconosciute e mi faceva paura, tutto dal suo modo di guardarmi rabbio...