Capitolo III L'estate

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Finalmente dopo nove mesi tra pugni e prese in giro, finisce la prima media.
Le valutazioni erano tutte sufficienti solamente per merito di una stupida legge che impediva di promuovere un alunno se aveva anche solo una materia insufficiente, in questo modo i professori utilizzarono un escamotage per evitare di bocciare tre quarti delle scuole.
Mettere tutte le valutazioni dal "sei" in su e scrivere le materie insufficienti sul retro della scheda.
Le vacanze iniziarono ma questi tre mesi li avrebbe passati in un campo estivo vicino a casa.
Che conosceva c'era solamente Guglielmo, suo cugino, Samuele e Alessio, dei vecchi compagni di asilo.
In questo campo ci passò ben due mesi, la mattina e il pomeriggio si svolgevano le più disparate attività sportive. Gianluca proponeva spesso tiro con l'arco, basket e skate, perché erano i suoi sport, o attività, preferite.
Non gli piaceva calcio come a tutti i ragazzi, adorava andare a tutta velocità con il suo skate oppure, prendere un pallone, scartare tutti ed andare a canestro e anche prendere in mano l'arco di suo padre, incoccare la freccia e fare centro su quel bersaglio a 10 metri di distanza.
Spesso le sue iniziative erano prese in considerazione con grande entusiasmo!
Si fece solo un amico, e diventò presto il suo primo è unico migliore amico: Riccardo Pini, o per tutti "Pini". Con lui condivideva la passione per la chitarra e per il Rock n' Roll.
I due mesi passarono molto in fretta e purtroppo e si ritrovò richiuso in casa a fare tutti i compiti per la scuola, qualche pomeriggio usciva con Pini e lui immancabilmente cercava di fargli conoscere qualche ragazza carina, ma Gianlu le faceva scappare tutte...aveva proprio un caratteraccio.
Finì tutti i compiti per la scuola, questo lo portò ad avere una certa simpatia per la prof di lettere, considerata da tutti una stronza, ma era l'insegnante modello: spiegava bene, non dava troppi compiti e sopratutto faceva sempre gli scioperi!
Certo, se non facevi i compiti o se non studiavi di arrabbiava, ma era tutto comprensibile.

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