Così salii in camera, afferrai un jeans e una felpa al volo, mi vestii, infilai le mie vans nere, e corsi subito fuori dal vialetto di casa. I miei genitori erano in macchina ad aspettarmi, e con loro Alice. Abito in America da quando sono nata ormai, ma ancora non la conosco come le mie tasche. Mi piace dire che la vita è bella fino a quando hai qualcosa da scoprire, mentre quando ormai conosci tutti i segreti di essa, tanto vale finirla lì. Guardando il finestrino mi chiedevo cosa avesse portato l'uomo a fare tutto cio ciò, a modificare la terra intendo, e con essa la sua natura. A differenza di altre persone a me piace pensare, riflettere, immaginare l'impossibile...ma non sempre questa caratteristica aiuta. Molte volte scopriamo cose che non vorremmo mai sapere, e così tendiamo a nasconderle, ma questa non è la scelta migliore. Sobbalzai quando sentii la macchina fermarsi e accostare: tra i tanti pensieri non mi ero accorta che fossimo già arrivati. " No..ho dimenticato la borsa a casa!"dissi toccandomi la fronte con aria sbadata. "Non preoccuparti, te l'ho presa io. Sapevo che l'avresti dimenticata" disse Alice porgendomi la mia borsa. "Grazie Ali, per fortuna ci sei tu" le dissi ridendo. Scendemmo dall'auto, e ci incamminammo verso le panchine del parco, vicino la riva del lago. A me non piaceva sedermi sulle panche, ma adoravo sedermi a gambe incrociate sull'erba a pochi metri dall'acqua, e ascoltare la musica con gli auricolari mentre guardavo il panorama. Ma la mia pace venne improvvisamente interrotta da un dolore acuto alla nuca: un pallone da calcio mi aveva colpita, e mentre mi giravo, vidi un ragazzo correre verso di me.
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All we are imperfect
Romance14 anni, vita felice, voglia di scoprire, Isabelle è una ragazza semplice e timida.Il suo progetto è di intraprendere una strada da interprete di lingue. Tutto va bene fino a quando non arriva il primo giorno del primo anno di liceo...la sua vita sa...