Capitolo cinque

41 4 2
                                    

A uno a uno il professore ci chiese di alzarci in piedi e di presentarci. Quando fu il mio turno mi alzai e dissi:"Io mi chiamo Isabelle, Isabelle Brown". Mi limitai a dire ciò perché ero presa da altri pensieri, che stranamente riguardavano Ben. Quando quest'ultimo si alzò disse:"Io sono Ben Watson, vivevo in California, a San Francisco, ma quest'estate mi sono trasferito qui a Chicago". "Bene Ben, tu eri l'ultimo. Ora possiamo iniziare la lezione " disse il professore. E così scoprii che quello sarebbe stato il nostro prof di inglese. Io amo l'inglese, e spero che questo professore possa aiutarmi ad apprezzarlo ancora di più. Quando suonò la campanella della fine dell'ora, uscii dalla classe per recarmi al nell'aula di fisica. Nel tragitto vidi Ben, ma non gli andai incontro per non sembrare troppo confidenziale: infondo abbiamo conversano per dieci minuti, e non sono una tipa molto estroversa, quindi dopo essere entrata in classe presi posto e iniziò la lezione. Dopo altre tre lunghe ore di lezione che comprendevano storia, letteratura e francese, raccolsi lo zaino per tornare a casa. Ma prima di uscire mi accorsi che l'agenda era sparita, e così iniziai a perlustrare la classe. Ormai erano tutti usciti e dovevo sbrigarmi, quindi decisi di lasciar perdere. Ma quando stavo per uscire, qualcuno mi chiamò: era Ben, non mi ero accorta di lui. "Hai perso questa? Ho visto che la stavi cercando, era finita sotto la tua sedia" mi disse porgendomi l'agenda. Come avevo fatto a non notarlo? "G-grazie" balbettai "sei molto gentile". "Oh, figurati. Ehi non sapevo che saresti venuta in questa scuola" disse sorridendo. È così...non so, mi piace il suo sorriso. "Ehi?..mi hai sentito?" "Oh scusa! Stavo pensando" risposi. Ma che mi prende? "Dicevi?" "No nulla, sono solo sorpreso di vederti qui". Davvero lo era? "Quindi abbiamo a stessa età?" dissi. Ma che domanda è mai questa? Avrei potuto chiedergli tante cose, ma questa fu la domanda che uscì dalla mia bocca. "Beh..non proprio. Dovrei essere al secondo anno, ma visto che mi sono trasferito hanno deciso di farmi ripetere il primo". "Capisco..forse è meglio andare, non credi?". Non volevo interrompere la conversazione, ma ormai doveva essersi fatto tardi. "Sì, sono d'accordo" rispose Ben, e così uscimmo insieme dall'aula. Quando arrivammo alla porta d'uscita piegai la maniglia, ma la porta non si apriva. "Cosa c'è?" mi chiese Ben. "La porta non si apre.." dissi confusa. Lui si fece strada di fronte a me, e a sua volta piegò la maniglia, ma senza risultato: eravamo bloccati lì.

All we are imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora