Ma sapevo che quel momento non poteva essere eterno. Ben strinse le palpebre scuotendo lentamente la testa. "Scusa, non so cosa mi sia preso.." iniziò lui, ma io lo interruppi dicendo "Non preoccuparti..davvero" abbassai subito lo sguardo, troppo imbarazzata per aggiungere altro. "Ehi, non devi sentirti in imbarazzo". Così dicendo stava per afferrare la mia mano, ma si bloccò quando entrambi udimmo un rumore provenire dal fondo del corridoio, un suono simile a quello del metallo che scorre sul metallo. Sussultai e feci un piccolo balzo indietro, e andai contro la parete fredda. " Dobbiamo andarcene" dissi in un sussurro, così debole che mi stupii quando Ben annuì. Ma nonostante tutto, egli rimaneva sempre tranquillo, come se avesse in mano la situazione. Si limitò a dire "Seguimi, so dove andare". Allora iniziò a camminare a passo veloce e dovetti correre per stargli dietro. "Come..come sai dove andare?" chiesi stupefatta "non è il tuo primo giorno qui?". "Beh..ti spiegherò più tardi". La mia curiosità era enorme, e dovetti lottare con me stessa per non fare infinite domande. Mentre stavo per raggiungerlo, si bloccò di scatto davanti al condotto dell'aria sulla parete. " Ora stammi a sentire..dobbiamo entrare lì" disse indicando il condotto. "Ma.." protestai, ma mi interruppe "Senti le spiegazioni sono lunghe, e qui dentro c'è qualcuno. Quindi per favore fidati di me". Feci di sì con la testa, ma Ben parlò di nuovo "Ho bisogno di sapere che ti fiderai di me" lo disse con aria seria, e capii che stava per succedere qualcosa di grosso, o per lo meno di importante. "Io mi fido di te..Ben" dissi un po' confusa. "Bene, ora seguimi". Il condotto era a mezza altezza da terra, una sedia sarebbe stata più che sufficiente per arrivarci. Ma non trovammo nulla nei paraggi, neanche una sedia. Ben intrecciò allora le mani, e mi fece gesto di pogiarci il piede. " Sicuro?" chiesi. Lui annuì, ed io lo feci. Mi diede una spinta, e arrivata all'altezza giusta afferrai il coperchio che chiudeva il condotto e lo tirai via con forza facendolo cadere a terra. "Fai presto" mi disse Ben da sotto, e percepii una nota di paura nelle sue parole, ma non c'era tempo per pensarci. Mi infilai nel piccolo tunnel scavato nella parete, e una volta dentro, porsi le mani a Ben per tirarlo su. Riuscì ad entrare. " Senti..io ho bisogno di sapere cosa sta succedendo, per favore" lo implorai di dirmelo, e lui non poté opporsi, ma prima di parlare fece un gran respiro. "Ogni giorno, a quest'ora, nella scuola entrano delle persone strane..ehi, non guardarmi così, non so davvero chi siano" disse, perché lo stavo guardando con aria trova. " Sì scusa " dissi, e continuò. "Non so cosa vogliano o cosa ci facciano qui, ma ho promesso a me stesso di scoprirlo. Ora..temo che quelle persone siano qui, e dobbiamo andarcene al più presto perché siamo in pericolo".
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All we are imperfect
Romance14 anni, vita felice, voglia di scoprire, Isabelle è una ragazza semplice e timida.Il suo progetto è di intraprendere una strada da interprete di lingue. Tutto va bene fino a quando non arriva il primo giorno del primo anno di liceo...la sua vita sa...