ANIME PROFONDE Capitolo: 3

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Cameron's pov.

<<Ma quindi te la sei scopata?>>
Ethan era un coglione, dopo che gli avevo raccontato di Juno aveva fatto le sue conclusioni deficienti. Però non potevo neanche dargli torto, insomma, se mi piaceva una ragazza ci andavo a letto senza tanti problemi, naturalmente il mattino dopo in un modo o nell'altro se ne andavano tutte. Odiavo le cose serie.

<<No, non me la sono scopata, Ethan.>>

Solo al pensiero di lei nuda nel mio letto mi faceva eccitare, ma non capivo il perché. Tutte quelle con che ero stato non mi erano mai piaciute veramente, più che altro era voglia di sesso. Ero meschino, lo sapevo, però era vero. Non mi sarei mai fatto fregare da una di loro.
Però Juno era diversa, con quel suo modo di fare duro, ma che in realtà era tutto tranne una dura. E poi i suoi occhi, cazzo, i suoi occhi. Erano di un blu talmente scuro da sembrare neri, degli abissi del mare più scuro, se stessa. Riflettevano quello che lei era, un anima persa che non sapeva quello che voleva. L'avevo notato gin dal primo istante in cuoi quei pozzi blu si erano mischiati ai mei occhi. Aveva una personalità profonda, lei le cose le capiva, guardando dentro. E anche se io da fuori non lo davo a vedere, ero esattamente come lei.

<<E perché cazzo non te la sei scopata?>>

Ethan era il mio migliore amico, ma anche un vero coglione. Non avevo idea di come facesse a piacere alle ragazze, non era brutto, ma pensava solo scopare e bere.

<<E perché tu non hai passato l'esame di anatomia?>>

Quel bastardo voleva diventare un medico, e con la sua intelligenza e ci poteva riuscire con la sua intelligenza, ma voleva solo divertirsi. Suo padre, un gran pezzo di merda, voleva a tutti i costi che diventasse dottore e lui, da bravo bambino se ne era sbattuto bocciando a tutti gli esami a cui il padre lo aveva iscritto. Voleva fare il musicista e lo ammiravo per avere disobbidito ai suoi genitori, io sono stato fortunato invece, mio padre aveva una mente aperta e gli stava bene che te tassi di sfondare non mondo discografico.

<<Touchè>>

Ethan sorrise e io lo imitai c'è de domi una sigaretta, mi faceva rilassare.

<<Stasera King's?>>

Chiesi sapendo già la risposta, il King's era il pub dove di solito ci esibivamo io e la mia band e stasera dovevamo andare.

<<Che domande fai, amico? Certo! Sai quante fighe ci sono lì dentro? Sta sera si scopa, bello mio!>>

E detto questo, si alzò dal divano su cui era seduto e uscì di casa mia, non prima di avermi dato uno schiaffo sulla nuca. Che brutto pezzo di merda.

Tre ore dopo...

Avevo appena finito di vestirmi, mi ero infilato un paio di jeans scuri con una catena di argento legata alla tasca, una maglietta bianca e un cappello alla Coven nero.

Ethan mi venne a prendere con la sua auto, dato che la mia era a riparare e con tutti gli altri ci dirigemmo al pub. La nostra band era formata da me, chitarrista e cantante, Ethan il batterista, Travor il tastierista e Lucas, il bassista. Vi sarebbe piaciuto avere anche una ragazza nella band, che affiancasse me nel canto, ma tutte quelle che avevamo sentito avevano una voce prova di personalità.

Arrivati al King's c'era già una marea di gente sudata che ballava lungo la pista, come al solito eravamo in ritardo e neanche il tempo di entrare che già ci trovavamo sul palco. Dopo la presentazione iniziale iniziammo in nostro primo pezzo "Wish you were here".
Sentivo la mia voce rombo avere nel locale a tempo perfetto con la musica dietro di me e una sensazione strana mi fece aprire gli occhi e incollarli a un altro paio blu notte. Juno era lì, proprio davanti a me, che mi guardava meravigliata e ipnotizzata. Il mio cuore perse un battito.

HELLS BELLSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora