Dorme

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Guarda fuori dal finestrino
Come tutto passa veloce, come tutto scorre
L'autobus costeggia gli alberi e il fiume.
Fuori pioviggina, il vecchio vede i rami che lo sorpassano veloci.
Un po' di gente scende. L'autobus riparte, veloce. Il vecchio ha sonno, non dorme da ore e ore. Sa che sta per addormentarsi, sente che sta scivolando in avanti sul sedile di plastica.
L'autobus non ha smesso di accelerare, il vecchio guarda fuori con la coda dell'occhio: il fiume è diventato una striscia azzurra, gli alberi un muro verde. Scivola sul sedile, la sua schiena si curva, le sue palpebre cadono.
La plastica dello schienale vibra.
Dorme.

Quando riapre gli occhi l'autobus è vuoto. La schiena del vecchio scotta. Fuori è buio pesto. I sedili sono mezzi sciolti e non c'è niente su cui aggrapparsi. Barcolla, non capisce se il bus si stia muovendo.
Decide di raggiungere la cabina dell'automobilista. Cammina lento per non cadere.
Corruga la fronte.
Sul volante non ci sono che due guanti che lo stringono saldamente.
"Mi scusi" inizia il vecchio.
Nulla si muove, i guanti tengono la presa.
Più forte:"Mi scusi!"
Un guanto comincia a muoversi, si alza e punta l'anulare sul cartello: "Non parlare al conducente".
Il vecchio solleva le sopracciglia "Oh beh, che sciocco, non avevo proprio notato il cartello"
Il guanto torna al lavoro e il vecchio si gira. Sotto ad ogni sedile ora ci sono un paio di stivali di cuoio.
Torna al suo posto e prova a spostare gli stivali, ma quelli si agitano e il vecchio indietreggia.
"Poco male" pensa il vecchio, e si siede comunque. I due stivali diventano rossi come il fuoco e si sciolgono, in un tripudio di odore di plastica bruciata e fumo nero. Il vecchio tossisce e si preme gli occhi.
Fuori non è più buio, ma ora l'autobus sta correndo su un mare di lava.
Ora è a centinaia di metri di altezza, ora sta scivolando giù per una trachea titanica.
Il vecchio sorride.
Si guarda le gambe ma non c'è niente.
Ride e guarda ancora dal finestrino. Fuori stanno piovendo banconote in fiamme.
Appoggia la mano sul vetro, ma le sue braccia non ci sono più.
Il vecchio si sganascia dalle risate.
Abbassa lo sguardo. Al posto dei piedi ha due stivali di cuoio.
"Capolinea" dice.

Ora l'autobus costeggia gli alberi e il fiume. Fuori pioviggina.
Il vecchio ha sonno.
Le sue palpebre cadono.
Lo schienale di plastica vibra.
Dorme.

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