Albus Silente uscí dal suo studio, attraversò piano i corridoi fino al portone d'uscita dove si fermò. Guardó fuori pensieroso, in quell ultimo periodo si lasciava sempre prendere da quei pensieri che lo tormentavano. L'aria era gelida, nuvole nere minacciose e una pioggia incessante che batteva sulle mura del castello, bagnava l'erba del Parco e increspava le acque del Lago. Giunse dietro di lui una donna, la sua donna.
-non so se essere felice di trovarti qui e non nel tuo studio a lavorare come sempre, o se preoccuparmi visto il tuo comportamento strano e misterioso di questi ultimi giorni e adesso- disse piano andando al fianco di lui.
L uomo sospiró -nulla di cui preoccuparsi amore mio- disse sempre mantenendo lo sguardo fuori.
Minerva portó una mano sulla spalla di lui e lo fece girare in modo da trovarsi uno di fronte all altro. Lo guardó negli occhi ma lui subitó ne distolse lo sguardo.
-guardami- disse lei.
Sforzandosi di non cedere, Albus la guardó negli occhi, quegli occhi verde smeraldo che tanto gli piacevano e che l'aveva fatto innamorare.
-quel è il problema Albus?-
-resisti una notte senza di me?-
-cosa!? E.. e perché? Dove vai? Quando?- chiese veloce lei.
Albus prese il viso di lei tra le mani e le diede un bacio sulle labbra -perchè? Perchè lo devo fare. Dove? In un posto lontano da qui. Quando? Questa notte o domani, non posso aspettare ancora molto-
-Albus ti prego.. non andare via di nuovo.. ti prego..- lo supplicó lei.
-è per il bene di tutti-
-non per me!-
-soprattutto per te- sussurró piano.
-non farlo.. non farmi questo- mormoró.
-andrà tutto bene, vedrai-Quella notte stessa, mentre Minerva dormiva, piano e silenziosamente si alzò dal letto, andò all'armadio e sì cambiò tunica indossando anche un mantello scuro. Era diretto alla porta quando...
-vai via davvero?- chiese molto piano lei.
Albus si bloccò e chiuse alcuni istanti gli occhi, li riaprí e soffocò un respiro addolorato. -si-
Minerva si sollevò un po' -aspetta..-
L uomo si giró e la guardò. Poi piano si avvicinò al letto e si sedette sul bordo di esso. Allungò un braccio e le sfiorò la guancia. Lei chiuse gli occhi al tocco leggero e delicato di lui
-non andare- disse poi riaprendoli.
La guardò tristemente -devo- si chinó e le diede un bacio sulle labbra.
-tornerai.. vero?-
-promesso- Poi si alzó dal letto andando di nuovo verso la porta. Lei lo guardò con le lacrime agli occhi. Albus uscí dalla camera e dallo studio. Attraversò i corridoi bui e deserti del castello d infine uscì nel Parco smaterializzandosi in seguito.Erano passati tre giorni dalla partenza di Albus e di lui nessuna notizia. Era nello studio di lui in attesa del suo arrivo quando bussarono alla porta. -avanti-
Entrò un uomo alto e robusto, con un soprabbito scuro e cappello coordinato, era il Ministro della Magia. -professoressa McGranitt?-
-si, sono io-
-sono qui per informarla del ritrovamento del corpo del professor Silente, Preside di Hogwarts, poco lontano da Godric'Hallow-
-cosa!?- esclamò la donna, incapace di accettare la notizia. Subito sentì le lacrime bruciare agli occhi -non è possibile- sentiva di cadere a pezzi, era rimasta senza parole, per un attimo le parve bloccarsi cuore e respiro.
-mi dispiace molto professoressa. Il corpo verrà portato qui ad Hogwarts nel pomeriggio per rendere l'ultimo saluto al Preside. Buona giornata- ed uscí dallo studio.
Minerva rimase sola nello studio, cadde in ginocchio oramai incapace di trattenere le lacrime -perchè? Perchè!?- urlò!In poco tempo tutta la scuola seppe della notizia e tutti, studenti e professori, si ritrovarono intorno a una tomba di marco bianco. Minerva era in prima fila sorretta dalla sua amica Poppy, il dolore la opprimeva.
Nel cielo Fanny cantava tristemente emanando versi dolorosi e lamentosi, poi andò via lasciando la scuola per sempre.
Minerva non smetteva di piangere. -avevi detto che staresti tornato.. era una promessa- mormorò piano.
Poi tutti rientrarono al castello eccetto lei. Si avvicinò alla tomba bianca, la sfiorò piano con le dita e ci lasciò un bacio -mi hai lasciata troppo presto Albus- sussurrò piano.
Si allontanò dalla tomba a passi lenti con il cuore infranto, come se parte di esso era morto con lui. Albus non sarebbe mai più tornato dalei. Non le avrebbe mai più parlato, sorriso, baciata. Albus era morto e lei non poteva assolutamente sopportarlo. Ciò che restava vivo e che sarebbe rimasto vivo per sempre era il loro amore. Tutto il resto per Minerva non aveva più importante. Parte di lei aveva lasciato quel mondo insieme al suo uomo amato.