Siamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla pelle. Entrambi lo avevano capito col tempo. Come avevano imparato che il dolore non va condiviso, perché non esiste nessun altro che possa capirci meglio di noi stessi. Non esiste nessuno a cui puoi mostrare le tue debolezze senza essere certo che tra qualche tempo non le starà usando contro di te. E infondo questa era un po' la paura che avevano entrambi.
Louis William Campbell sembrava non avere debolezze, ma in realtà, il suo modo di usare le insicurezze altrui per affermare la sua forza facevano ben capire ai suoi amici quanto infondo, sotto la maschera del ragazzo più bello della scuola, si celasse un piccolo e indifeso ragazzino dovuto crescere troppo in fretta.
A soli quindici anni Louis era il ragazzo più conosciuto all'interno dell'istituto. Il ragazzo con cui tutte avrebbero voluto avere a che fare, abbindolate da quegli occhi azzurri come il ghiaccio e da quel modo di fare così contro le regole. Eppure, nonostante tutti pensassero lo fosse, lui non si considerava un cattivo ragazzo, ma solo un tipo curioso, interessato a provare cose nuove, come la sensazione di essere totalmente sopraffatti da qualche sostanza come l'erba, la nicotina o l'alcol, oppure il bisogno di trovarsi fra le gambe di una ragazza diversa ogni volta che voleva, mentre questa urlava il suo nome presi entrambi dagli spasmi di un travolgente orgasmo.
Louis era cresciuto troppo in fretta, e con lui anche i suoi più cari amici. Ecco chi erano loro, cinque semplici ragazzi diventati uomini prima del tempo. Quei ragazzi che mamma ti direbbe di non frequentare perché portano solo guai.
E in un certo senso era così. A sedici anni le loro vite presero una brutta e decisiva svolta. La loro divenne molto più di una semplice combriccola di amici, trasformandosi in una vera e propria piccola gang delle parti più periferiche e sporche di Doncaster.
Gli spinelli e le serate da sballo con belle e facili ragazze diminuirono, lasciando spazio a pistole e notti insonne fatte di sparatorie e nascondigli.Un solo tragico evento ebbe la meglio su tutto questo schifo, bloccandolo momentaneamente: la morte della piccola Janelle Julie Campbell.
Zak, il migliore amico di Louis, la chiamava JJ.
La sua morte, a soli quindici anni, mise una pausa momentanea dopo aver scatenato una guerra che sarebbe presto ripresa.
Il fratello non accettò mai il lutto della sorella, del resto come poteva? Avrebbe voluto piangere per provare a liberarsi dal dolore che provava e dal senso di colpa che lo affliggeva nel non aver protetto quanto avrebbe dovuto la sua ingenua sorellina, ma non ci riusciva. Aveva difeso la sua famiglia con unghie e denti anche quando, a soli tredici anni, riuscì a cacciare di casa quell'alcolizzato di suo padre, che non faceva altro che mettere le mani addosso a sua madre, a quel tempo in attesa della più piccola di casa Campbell.Eppure Louis aveva fallito, perdendo una parte di se e questo non se lo sarebbe mai perdonato, anzi, avrebbe fatto di tutto per rivendicare l'onore e la vita della sua sorellina.
Ma la vita del ragazzo dagli occhi di ghiaccio non era l'unica ad aver preso una brutta piega con l'adolescenza e si scontrò ben presto con quella di una ragazza tanto fragile quanto forte che frequentava la sua stessa scuola, ma che, a differenza sua, non conosceva nessuno.
Chelsie Eleonor Morris era una piccola e innocua vittima di un sadico gioco a cui la sua vita stava partecipando, quella stessa vita che era iniziata male in partenza, quando, nata da pochi giorni, si ritrovò ad essere vittima di un disastroso incidente stradale insieme ai suoi genitori, Alexandra e Irvin Gallagher. Lei ne uscì miracolosamente incolume, mentre i suoi genitori e l'uomo che guidava il camion che li colpì morirono sul colpo, o almeno questo era ciò che lei sapeva. La piccola bimba ancora in fasce non fu reclamata da nessun parente della coppia, e fu affidata dagli assistenti sociali ad un orfanotrofio nei pressi di Sheffield. Crebbe lì fino all'età di circa cinque anni, quando, i signori Morris, la scelsero affinché diventasse la figlia che la povera Caroline non riusciva a donare al suo amato marito Nicholas. I due non le cambiarono nome, ma ne aggiunsero un secondo, Eleonor, e la crebbero come fosse sempre stata sangue del loro sangue, non mentendole mai sulle sue vere origini. Questa verità però non cambiò l'affetto che la piccola, crescendo, iniziò a nutrire per loro.
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Hearts & Guns. ( l.t. )
ChickLitSiamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla nostra pelle. Entrambi l'avevano capito. Lui era un casino. Un grande e complicato casino. Uno di quelli che sembrano irrisolvibili, come quelle orrende equazioni di matematica a...