Sono quasi le undici e mezza della mattina quando apro gli occhi e controllo l'ora dal telefono che ho lasciato sul comodino ieri sera.
Lei è fra le mie braccia, rannicchiata al mio petto con gli occhi chiusi. Non emette gemiti quando dorme e sembra più beata e dolce mentre sogna. Mi perdo qualche istante a guardarla, a immaginare che scenario potrebbe aver creato la sua mente persa nel sonno, prima che dei rumori attirino la mia attenzione. Mi alzo cercando di non svegliarla, mi infilo velocemente i vestiti di ieri sera ed esco dalla piccola stanza improvvisata.
Wendy è qui con Zak." Che ci fate voi qui? " domando prima di stiracchiarmi un po'. L'ultima cosa che voglio che sappiano è che ho dormito con la stronza, soprattutto Wendy.
" Le ho portato dei vestiti puliti che teneva da me. Ho telefonato a Caroline e le ho detto che ha passato la notte a casa nostra per studiare e che sarebbe tornata appena si fosse svegliata, ma non c'è fretta, sua madre rincasa nel pomeriggio. " mi informa la mora passandomi i vestiti neri di Chelsie. Credo sia il suo colore preferito. Odorano molto di lei, del suo buon profumo.
" Da la sotto abbiamo preso solo le sue scarpe. Dei vestiti e del cellulare non può farsene più nulla. " fa spallucce Zak indicandomi col capo le scarpe bianche e nere di Chelsie, poste in un angolo vicino alle scale che conducono qua sotto.
" Come sta? " domanda poi.
Bene, se non fosse che stava per essere violentata di nuovo per colpa mia, penso." Sta bene, era solo spaventata. " dico con noncuranza.
" E tu? " aggiunge.
" Sto bene. " mormoro, ma so che lui ha intuito che gli sto mentendo. A dire il vero non lo so come sto. Tutto quello che è successo ieri sera e le confessioni che ci siamo fatti... Non pensavo sarei mai riuscito a parlare seriamente con qualcuno di quello che la mia vita mi offre. E non pensavo nemmeno che dietro l'aria da dura bambina viziata di Chelsie si celasse una ragazza così tanto fragile e ferita.
" Posso vederla? " chiede Wendy, ma scuoto il capo prima che possa muoversi.
" Sta ancora dormendo. "
Penso che anche se fosse sveglia non le permetterei di vederla. Ha bisogno di tempo per riprendersi da ciò che ha dovuto quasi rivivere, e non di avere qualcuno che le ricordi di aver sbagliato o la innervosisca con sciocche domande.
" Harv sta bene? " mormoro cercando di cambiare argomento.
" Si, nulla di grave. Sono andato con lui e Kori la sotto, un'ora fa. " mi informa lui.
Gli lancio uno sguardo per spronarlo a dire ciò che sembra turbarlo." Michael è morto. " sputa velenosa la sorella, come se fosse una cosa sbagliata.
" Sam e gli altri sono scappati e noi lo abbiamo lasciato lì sotto. È morto dissanguato. "
Nel sentire quelle parole dal fratello, Wendy fa una smorfia di orrore e mi lancia un'occhiataccia del quale non me ne frega un cazzo.
" È colpa tua. " sibila la mora.
" Lo so, e non mi interessa. "
" Stiamo parlando di una vita umana Louis. A prescindere che fosse o meno Michael è sempre una vita che tu hai spezzato. " insiste evidenziando con troppo disgusto quel tu.
" E allora? Meglio loro che noi. " ammetto a denti stretti.
Lei non ribatte, non perché non abbia qualcosa da dire, ma semplicemente per risparmiare una scenata che sa di poter scatenare ma che ora proprio non serve. Wendy è sempre stata contro a tutta questa violenza, e finché si trattava di qualche rissa il pacchetto compreso insieme a Nick Adams era più sopportabile, ma ora non è più così. Non si parla solo delle loro vite, ma anche delle nostre e io non posso permettere che qualcun altro muoia per colpa degli errori commessi da quel gran figlio di puttana di mio padre.
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Hearts & Guns. ( l.t. )
ChickLitSiamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla nostra pelle. Entrambi l'avevano capito. Lui era un casino. Un grande e complicato casino. Uno di quelli che sembrano irrisolvibili, come quelle orrende equazioni di matematica a...