" Io ti uccido Morris. Giuro che ti uccido! " strilla Wendy entrando frettolosamente in casa mia.
" Ciao anche a te Wendy. " dico sarcastica. Chiudo la porta di casa e la seguo mentre si dirige nel salotto. Getta nervosamente borsa e giacca sul divano prima di voltarsi e guardarmi.
" Stai bene? Dove ti ha portata? " sospira, mentre la preoccupazione si impossessa di lei.
" Si sto bene, io... " mormoro, incrociando le braccia al petto per poi appoggiarmi allo stipite della porta con una spalla. Sollevo gli occhi al cielo e accenno un sorriso guardandola, mentre si muove nervosamente da destra a sinistra davanti al divano.
" Cristo! Tu sei una fottuta idiota! Come diavolo ti è venuto in mente di salire in moto con quel depravato? Diamine Chelsie non lo conosci nemmeno! " strilla.
" Ci siamo scontrati ieri sera. Voleva solo offrirmi il pranzo per scusarsi. E poi è stato forte, andare in moto intendo. " sorrido muovendomi verso il divano per sedermici svogliatamente sopra. Avere il vento fra i capelli, fare lo slalom fra le auto in coda ad un semaforo... È stato forte! Potrei convincere mia madre a regalarmene una ma so già che mi fulminerebbe con lo sguardo iniziando a farsi paranoie su quanto sia pericoloso andare in moto. Penso sia meglio che non le riveli del mio giretto.
Wendy chiude gli occhi e prende un respiro profondo che mima con le mani. Si sta trattenendo dal volermi uccidere, lo so, ma nei suoi lineamenti duri e contrariati c'è un luccichio di divertita resa.
Può sembrare strano, forse inquietante, ma sono una persona molto attenta ai dettagli degli altri, soprattutto quando questi si rivolgono a me direttamente. Semplicemente osservo. Scruto i movimenti, le mimiche facciali.
La psicologia mi affascina davvero molto. Mi piace l'idea di poter capire chi ho davanti, ma la verità in tutto questo è che questo fascino in tutto ciò nasce da una forma di autodifesa che so di essermi creata, ma che non voglio distruggere.
Wendy la chiama diffidenza nel genere umano, John selettività e anche se non sanno nulla del mio passato penso che entrambi abbiano colto in pieno ciò che sono.Per proteggermi sono diventata diffidente, selettiva, forse un po' prevenuta nei confronti delle persone, degli uomini soprattutto.
Dopo tutto quello che ho dovuto passare sento come il bisogno di capire le persone che ho davanti per affrontarle, a mio rischio e pericolo, come ho fatto oggi con Michael. So che quel ragazzo nasconde qualcosa, so che mente e che devo stare attenta, ma la mia curiosità ha preso il sopravvento, e ora voglio capire.
" Qualunque cosa ti abbia detto su me, Louis o i ragazzi sappi che sono solo stronzate. " mormora con apparente tranquillità.
" Non abbiamo parlato di nulla che vi riguardasse. " ammetto, e sto dicendo la verità.
Per quanto abbia provato a chiedere il perché fra lui e Louis ci fosse quella rivalità, Michael non mi ha mai dato risposta. Ha sempre usato la scusa dei " caratteri troppo forti e opposti " per tenersi lontano da quel discorso. So che stava mentendo, ma non ho spinto troppo oltre la cosa, un po' intimorita da suoi occhi, che hanno preso uno strano tono dopo tutte le raccomandazioni che ho ricevuto. Inoltre anche lui ha cercato di togliermi qualche segreto di bocca, o almeno così mi è sembrato, dato il suo forte interesse nel sapere che tipo di relazione ci sia fra me e Louis.
In sostanza, la mia uscita con lui è stata inutile e inconcludente.
" Perché ti stai mettendo in mezzo? Insomma non sono affari che ti riguardano. " dice portando le mani sui fianchi mentre il suo tono sembra accusatorio, come se io fossi l'unica persona al mondo che sbaglia.
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Hearts & Guns. ( l.t. )
ChickLitSiamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla nostra pelle. Entrambi l'avevano capito. Lui era un casino. Un grande e complicato casino. Uno di quelli che sembrano irrisolvibili, come quelle orrende equazioni di matematica a...