La mia routine quotidiana sembra pian piano tornare quella di un tempo. Porto a scuola Sophia prima di andarci anche io, non che abbia molta voglia di fare lezione oggi, ma cerco di non pensarci e prenderla con filosofia. Mancano pochi mesi agli esami finali e al diploma, e devo dare il massimo per passarlo e uscire da questo schifo.
Il weekend è passato in fretta. Ho passato sabato e domenica a leggere manoscritti, stare un po' con Soph e, beh, stranamente a pensare alla piccola Doppia X e a come ha reagito venerdì sera alla festa. Si insomma, ci può stare che non voglia avere a che fare con me e che non voglia baciarmi, dopo tutto quello che le ho fatto passare, ma non credo lei fosse tesa per questo.
Penso davvero che non abbia mai dato un bacio in vita sua e che non si sia mai concessa il lusso di una scopata, e questo non solo per la sua aria da pudica santarellina. Il suo corpo si è irrigidito subito alle parole del suo stupido amico dai capelli rossi quando ha proposto la stronzata del bacio con la scopata e non solo quando io ho acconsentito alla cosa. Harvey me lo aveva detto che non si fa toccare in quel modo da nessuno. Mi chiedo perché. Dubito non abbia ricevuto attenzioni maschili dopo il suo drastico cambiamento. È davvero diventata un'altra ragazza. Forse non è abbastanza sicura di se e del suo corpo, ma di questo ne dubito. Quella piccola stronza sa il fatto suo.
L'ora di matematica, nella quale non capisco un cazzo e le due di educazione fisica passano davvero molto velocemente. Se non mi soffermo a pensarci il tempo scorre davvero troppo in fretta. Forse è meglio così.
Seguo Harvey verso l'aula di letteratura, dopo aver cambiato i libri ai nostri armadietti, mentre mi racconta di una bella mora del primo anno con cui ha passato il resto della serata alla festa di venerdì." Avresti dovuto esserci! Cazzo che scopata! Mi ha lasciato anche il numero! Forse dovrei dartelo... " ridacchia maliziosamente raggiungendo il suo posto.
" Onestamente non sono più portato per questo genere di cose. " sdrammatizzo divertito. I suoi occhi verde smeraldo si fiondano su di me non appena finisco la frase. I lunghi e riccioluti capelli ondeggiano seguendo i movimenti repentini del capo.
" Ma che cazzo stai dicendo? " domanda allucinato. Alzo gli occhi al cielo ridacchiando prima di sedermi.
" Andiamo Harv, hai capito. " ridacchio sistemando tutto ciò che mi serve sul mio banco.
" No che non ho capito! " ribatte, e giuro che potrei scoppiare a ridergli i faccia da un momento all'altro.
" Spinelli, ragazze, sbronze... Onestamente non mi vanno più. " ammetto e capisco guardandolo che si sente quasi tradito da queste parole, il che mi fa ridere. Si porta una mano al petto, come avesse ricevuto un duro colpo fisico, e si siede, portandosi l'altra mano sulla fronte con fare teatrale.
Ho condiviso molte esperienze discutibili con Harvey. Lui era quello che portava l'erba, le ragazze e qualche volta gli alcolici per una bella sbronza. Quasi mi spiace vederlo così e sapere che qualcuno dovrà pur prendere il mio posto, se così si può dire, ma non rimpiangerò quella vita. Dopo quello che è successo non voglio più saperne nulla di quelle cose. Sto cercando di risistemare tutto, e una volta che avrò tolto di mezzo Sam potrò avere una vita normale, spero.
" Ti prego, posso accettare tutto amico, davvero, persino che tu ti fotta mia madre, ma non dirmi che sei diventato frocio! " prega. Ma che cazzo di erba si fuma? Idiota. Sul mio viso si dipinge un sorriso sghembo, divertito dal dramma che i miei occhi guardano recitare da Harvey.
" Oh sì, solo per te piccolo. " gli sorrido. Mi avvicino con le labbra arricciate, quasi volessi dargli un bacio, mentre lui mi allontana con una pacca sulla spalla e scoppiamo a ridere.
Proprio in quel momento, Wendy e la sua amichetta stronza entrano nell'aula e si avvicinano ai loro posti davanti a noi. La mora dai lunghi capelli mossi e sciolti ha il viso corrucciato, in una smorfia offesa mentre mi lancia un'occhiataccia. Idem fa la sua amica. I lunghi capelli color miele sono legati in una coda alta, e il fisico mutato veste un paio di jeans lunghi, neri e rotti e una felpa grigia, un po' corta, come è solita portarle lei.
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Hearts & Guns. ( l.t. )
ChickLitSiamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla nostra pelle. Entrambi l'avevano capito. Lui era un casino. Un grande e complicato casino. Uno di quelli che sembrano irrisolvibili, come quelle orrende equazioni di matematica a...