CAPITOLO 4

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Mi svegliai molto dopo.
Luca mi accarezzava il viso e mi riscaldava con le sue braccia.
"Buongiorno Stellina" Disse dolcemente, mio dio amo quando mi chiama così.
"Uhm che ora sono?" Dissi con lo sguardo assonnato.
"Le 14:30" Disse, mi alzai di colpo.
"Oh cazzo! Dovevo andare a scuola!"
"Hey....hai dimenticato che oggi è l'ultimo giorno di scuola, ormai solo i secchioni ci vanno" Disse ridendo.
Mi calmai e mi sdraiai sul letto, lui mi prese per i fianchi e mi fece avvicinare a lui "Tutto okay?" Disse mentre giocava con i miei capelli "Non proprio...mi sento uno schifo, ormai ho perso tutto" Dissi mentre le lacrime mi scendevano a dirotto.
Il telefono squillò, era Kevin.
Andai al piano di sotto lasciando da solo Luca.
"S...stella..." Disse.
"Hey Kevin" Dissi
"M..ma..tu..." Io cosa? Era così strano.
"Ti prego, aiutami...s..sono nei casini"Sentivo che stava correndo, aveva la voce affannata.
"Dove cazzo sei!" Gli dissi urlando.
"V...vicino alla stazione...c...corri...t..ti prego" Mi riattaccò.
Tramavo.
Ma perché capitano tutte a me.
Non mi vestii nemmeno, rimasi in pigiama, scesi di casa e andai a prendere il motorino.
"Dove vai." Disse Luca, aveva un tono di voce fermo, mi stava spaventando.
"Tu non vai da nessuna parte." Disse chiudendo la porta e strattonandomi verso destra.
Non capivo, dov'era finito il ragazzo che fino a qualche minuto fa mi stringeva a se?
La chiave della porta era per terra, la presi senza farmi accorgere e mentre lui era distratto uscii.
Corsi fino alla stazione, avevo paura, paura di Luca, paura per Kevin.
Cosa gli stava succedendo a Luca?
E dov'era finito Kevin?
Lo vidi.
Kevin era disteso per terra, piangeva e gridava.
Corsi da lui, senza dirgli nulla chiamai un autobulanza, lo caricarono e lo portarono in ospedale.
Ero il sala d'attesa, piangevo e singhiozzavo.
Che cazzo aveva fatto quello scemo?!
Il trucco ormai si era sciolto, andai in bagno e mi sciacquai il viso.
-Non andare da lui.
Lui è cattivo.
The moster eat the lamb-
Quella voce.
Era così familiare, ma cosa mi stava succedendo? Perché sento queste voci?
La dottoressa mi chiamò.
Kevin stava meglio, entrai nella sua stanza e lui stava leggendo un libro di psicologia, era così bello.
"CHE CAZZO HAI FATTO! POTEVI MORIRE! COME AVREI FATTO SENZA DI TE!" Gli saltai addosso e gli feci male alle ferite.
"Stella cazzo!" Disse con un filo di voce.
Mi tolsi subito, era ridotto male, stavo piangendo a dirotto. Lo abbracciai delicatamente era il mio migliore amico, senza di lui non sarei durata molto.
"Mi spieghi cos'è successo?" Dissi calmandomi.
"Non posso...ti dico solo che sono stato picchiato" ma no guarda non si capiva.
"Mi dici almeno chi è stato?"
"Non posso Stella, ti prego non mettermi nei casini" Disse prendendomi la mano, era così dolce..
"Me lo dirai vero?" Dissi mentre l'ultima lacrima che avevo in corpo cadeva.
"Si..." mi abbracciò, amo i suoi abbracci improvvisi, stava malissimo eppure lui non mi faceva pesare nulla non l'ha mai fatto.

Sola Fra Tanti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora