POV. HOPE
-Danielle hai già messo le valige in macchina?-odiavo quando mia madre mi chiamava con il mio primo nome, sapeva che a me non piaceva e preferivo essere chiamata con il mio secondo nome, Hope, ma nonostante questo si ostinava a chiamarmi in quel modo orribile, era irritante-Si mamma è già tutto apposto- urlo alzandomi dal divano su cui ero comodamente seduta, e andando verso l'auto.
Dopo aver ricontrollato mille volte che ci fosse tutto e che fossimo tutti, visto che l'ultima volta che dovevamo partire per un viaggio ci siamo dimenticati mio fratello Ross a casa, stava buttando le ultime cose nei cassonetti e noi, non curandoci affatto della sua presenza siamo partiti lasciandolo lì come un coglione.
Eravamo tutti in macchina quando papà disse -Bene, è ora di partire, tutti pronti per una nuova vita?- subito dopo aggiunse guardandomi con sguardo serio -E tu signorina, vedi di non combinare più guai, non intendo trasferirmi un'altra volta. Questa è stata un'eccezione, non mi avrebbero proposto un lavoro migliore non ci saremo trasferiti. Perciò fai la brava-
Alzo gli occhi al cielo mentre annuisco, subito dopo infilo le cuffiette e andando su Spotify metto la riproduzione casuale.
Già il motivo del nostro trasferimento sono in parte io, comunque ora stiamo andando a New York perché ora Detroit non sembrava piacergli più è dicono non sia più adatta a noi, cazzate, io mi trovavo bene in quella cittadina, anche non avendo amici riuscivo a divertirmi in quel posto. Insomma una volta che hai l'abbonamento nel solito locale pieno di vecchi ubriaconi e una persona che ti procura il fumo per un pò, nulla può andare storto, certo, non se ti trova la polizia in mezzo a una strada ubriaca e fatta. Questo ha inciso molto nella decisione dei miei sul trasferimento, non li è andata giù questa questione e dicono che potrei metterli in cattiva luce o farli fare brutta figura dato che a Detroit ci conoscono tutti, si vergognano di me insomma, chi non lo farebbe sono probabilmente l'unica diciassettenne che non indossa vestitini striminziti per andare a ballare, che vuole il ragazzo bad-boy che giocatore di football che le tratta come zerbini e solo quando serve o in presenza dei genitori sanno essere gentili, dolci e coccolosi (mio fratello è uno di quelli però lui è cattivo solo quando serve, lui è davvero il figlio perfetto, intelligente è dolce) direi proprio che non fa per me.Mi sono appena svegliata grazie a mia madre che urla per tutta casa il mio nome, non so per quale cazzo di motivo. Il problema è che non capisco dove sono, so solo che non sono nel mio letto è questo mi turba parecchio, così mi metto a sedere su quello che potrebbe sembrare una materasso, è cerco di ricordare, dopo vari minuti mi ricordo che dopo il viaggio fino a NY sono andata in quella che dovrebbe essere la mia e mi sono camera addormentata su questa sottospecie di materasso, dio non è neanche iniziata la giornata e sono già incazzata. Mia mamma entra in camera sbattendo la porta -Danielle Hope Lynch, ti vuoi alzare?! È tardi e devi iniziare il tuo primo giorno, quindi: alzati, lavati, vestiti e esci da qui in modo che ti possa portare a scuola. Ora scendi ti ho lasciato dei pancake-. Dopo essermi lavata e dopo aver fatto colazione mi faccio il solito trucco cioè parecchio mascara, una linea di eyeliner e un po di fard sulle guance per dare un po di colore, dopo aver pettinato i miei lunghi capelli marroni vado a vestirmi mettendo i solidi jeans strappati vans nere e la mia amata maglietta dei nirvana con la giacca di pelle e voilà, pronta per il primo giorno prima di entare in macchina con mia mamma, metto nel mio zaino blu dell'eastpak un quaderno, il portapenne e un pacchetto di Marlboro.
Scendendo le scale incontro mio fratello, lui ha finito la scuola e ora sta cercando di entrare nella NYU (New York University), lo saluto con un bacio e un - A presto fratellone- abbiamo sempre avuto un bel rapporto io e lui.
Entro in macchina e dopo circa 15 minuti arriviamo davanti al mio nuovo carcere, benvenuta all'inferno, penso.
STAI LEGGENDO
I'm not perfect
FanfictionLui: modello di Calvin Klein, bellissimo e desiderato da tutti Lei: ragazza ribelle, sicura di sé e molto incasinata Se le loro strade si incrociassero? Cameron Hope