Capitolo 18

184 16 0
                                    

Hope's POV

"Ehi...come va?" Mi chiede Nash avvicinandosi a me, abbracciandomi dopo essersi placate le acque. Mi limito ad alzare le spalle e sorridere flebilmente. Non voglio farlo preoccupare ancora di più dopo tutto ciò che ha fatto per me insieme a Lox. "Hope! Scusami per Betany. Non sapevo fosse qui" si mortifica invece la rossa cercando di sollevarmi di morale, ma subito vengo travolta dalle braccia di Taylor che mi si fionda addosso con poca cortesia. "Dio mio, Hope! Dove cazzo sei stata fino ad ora?! Mi hai fatto preoccupare a morte! Potevi dirmi che tornavi a casa, ieri sera!" Mi rimprovera. A casa? Magari fossi stata a casa. Il moro si stacca da me tenendo le mani attaccate al mio viso, facendomi scontrare con i suoi occhi. Mi sento una grandissima stupida. Giro di poco lo sguardo, giusto per notare dietro le spalle del ragazzo Nash che mi guardava stupito. "S-si...scusami, perdonami è che...non-" inizio a balbettare, ma il solo ricordo della festa mi raffiora nella testa procurandomi un bruciore strano agli occhi. "L'ho chiamata io! Le dovevo parlare di una cosa urgente, così sono passata dalla festa e ci siamo incamminate. Non sapevo fosse con te, Tay" mi salva Lox in un momento di panico. Dio la ringrazi. "Oh. Tranquilla, non fa nulla. Mi sono solo spaventato" sorride compassionevole. "Siediti al tavolo là in fondo, prendiamo da bere e torniamo" sorride la ragazza dirigendosi al bancone dove era comodamente stravaccata la ragazza bionda.

Sospiro sistemandomi meglio la sciarpa sul collo. Mi vibra il cellulare: "Quando arrivi fai uno squillo. Mamma e papà non ci sono a casa e sono fuori città fino a stasera. Ci sentiamo. XxRoss" blocco la schermata e poso il cellulare sul tavolo iniziando a giocherellarci annoiata, quando noto che qualcuno si unisce a me. Non gli do molto peso, non alzo nemmeno lo sguardo, pensando che fosse uno dei ragazzi ma appena lo sento schiarirsi la voce, un mare di brividi mi percorrono la colonna vertebrale, facendo scontrare le sue iridi con le mie. "Ehm...ciao" Cameron alza una mano imbarazzato. Io alzo un lato della bocca ad ammiccare un sorriso, giusto per fare la persona gradevole. Non sono in vena di litigi. "Come stai?" Mi domanda. "Va. Tu?" Chiedo io facendomi piccola piccola sulla panca. Odio queste situazioni. "Stanco, ma per il resto tutto okay" dice lui ridacchiando. Passano attimi di silenzio in cui lui rimane impassibile davanti al suo cellulare e io a guardarmi intorno spaesata. "Hai così freddo?" Se ne esce poi dal nulla. Lo guardo spaesata. "No dico...sei in maniche corte e jeans strappati, poi hai questa sciarpa..." dice lui "...con questo non voglio sembrare invadente ma..." io mi gratto la testa imbarazzata. Dio solo sa quanto io stia sudando in questo momento, ma mi vergogno un sacco a farmi vedere così. "È che ho un po' di mal di gola e..." come ho ripetuto prima non ho voglia di discutere. "Capisco. Che idiota, non ti ho nemmeno chiesto se vuoi qualcosa" ridacchia sbattendosi una mano in fronte in modo buffo. "Nulla, ma grazie lo stesso" rispondo ritornando a fissare il vuoto. Mi sento di troppo alle volte. C'è sempre qualcuno o qualcosa da cui vorrei scappare. Oggi più di tutti gli altri giorni.
Lo vedo spegnere il cellulare e iniziare a scrutarmi a poco a poco. Sentivo il suo sguardo trapassarmi. "Sei strana oggi" dice. Mi giro e lo guardo di traverso. Come se lui sapesse come sto io. Tse. "Nel senso...non te ne vai, non sbuffi...ti rendi conto che stiamo parlando come due persone normali?" Ride. Non c'è nulla di cui ridere. Non ho nessuno motivo per essere felice. Non ha nessun motivo per sapere come sto. "E da quando mi conosci abbastanza da sapere come sto?" Rispondo a voce bassa nemmeno voltandomi verso di lui. "Mi piace guardarti e capire come ti comporti, cosa ti passa per la testa" mi dice allo stesso modo, probabilmente sorridendo, dato il tono che ha usato. "Se ti basi su quello allora sei fuori strada" ridacchio io frustrata rigirandomi l'orologio al polso. "Spiegati meglio" dice lui accomodandosi sulla sedia. "Non mi piace esprimermi troppo" ammetto. "Come mai?" Domanda ancora. "Odio rendermi ridicola davanti a mezzo mondo" lui mi guarda con gli occhi spalancati. "Non sei effatto ridicola, credimi" si posa una mano sul cuore e in quel momento è stata la prima volta in cui per un minimo riuscii a prenderlo sul serio. Non avevo idea di cosa rispondere, ma fortunatamente accorre Sierra, la sorella di Cam con varie bibite posando il suo zainetto sulla sedia. "La principessina ha bisogno di un caffè lungo!" Imita la voce di Betany facendomi sorridere. "Sierra..." la rimprovera Cameron con un'occhiata maligna. "Che c'è? Lo sai che non la reggo" suffa sedendosi assieme a noi. "Ehi Hope!" Mi saluta sorridendo. Adesso che la guardo non ha proprio nulla di uguale a Cameron. Forse sarà l'età...boh.
"Cam fammi un po' di spazio" ordina la ragazza al moro che si fa più in là, veramente troppo in là, attaccato al mio braccio. Ancora disagi. Tanti, tantissimi disagi. "Allora? Di che parlavate prima, tu e la tipetta?" Si rivolge poi a Nash indicando lui e Lox. Cam aggrotta lo sguardo come a non capire. Adesso che lo sento, il suo odore di vaniglia è molto gradevole. "Cavoli nostri" rispomde semplicemente bevendo il suo frullato al cocco. "Credetemi stupida o cosa, ma se voi due litigate sempre?" Risponde lei. "Appunto perché stavamo parlando civilmente, non vedo perché tu non debba farti gli affari tuoi" le risponde Lox. "Nessuno mi pare che ti abbia interpellato" si alza sculettando per portare la tazzina al bancone. Al che la rossa da una gomitata a Nash e gli fa "Se solo non fosse fidanzata con Cameron, sarebbe la tua tipa ideale. Siete da manicomio entrambi"  dice disperata rivolgendosi al ragazzo con gli occhi blu. "No no no. Se la tiene lui, a costo di stare zitello a vita" scuote la testa allarmato. "Idiota" commenta la ragazza.  Di che stavano parlando Nash e Lox?

I'm not perfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora