12. Suicidio

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Pordenone, ragazzina scrive ai compagni: "Adesso sarete contenti". E si lancia da balcone

Prima di lasciarsi cadere dal secondo piano della sua abitazione a Pordenone, ha scritto anche ai genitori, per scusarsi del gesto. È ricoverata all'ospedale di Udine, le sue condizioni non sono gravi: "Non ce la facevo a rientrare a scuola"

PORDENONE - Potrebbe esserci l'ennesimo episodio di bullismo dietro alla decisione di una ragazza di Pordenone di 12 anni di lanciarsi dal balcone di casa, al secondo piano. La giovanissima, ferita non in modo grave, è stata prima trasportata dal 118 all'ospedale della città e poi portata all'ospedale di Udine per traumi agli arti inferiori. Prima di lasciarsi cadere nel vuoto, la piccola ha lasciato due lettere sulla scrivania: una ai genitori, scusandosi per il gesto; l'altra ai compagni di classe, con una frase emblematica: "Adesso sarete contenti".

Cadendo, è finita sulla tapparella del piano sottostante, che ne ha frenato la discesa, poi è precipitata a terra. Rimasta sempre cosciente, la ragazza è stata immediatamente soccorsa. Oltre che nella lettera lasciata sulla scrivania, anche nelle prime fasi dei soccorsi, tanto al personale del 118, quanto alla mamma e pure agli agenti della polizia, che stanno svolgendo le indagini, ha ripetuto il proprio disagio per i difficili rapporti con amici e coetanei della scuola.

"Oggi dovevo tornare in classe dopo la malattia, ma io non ce la facevo a rientrare. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita", ha detto la dodicenne, sdraiata a terra, a un vicino di casa, la prima persona a soccorrerla. "Mia figlia non si trovava bene a scuola, ma mai avrei pensato a un malessere così grande", ha detto, stando alle parole del vicino, la madre della ragazzina. L'uomo ha poi confermato che i genitori "sono stati presi alla sprovvista dal tentativo di suicidio, di cui non avevano alcuna avvisaglia".

Lettere scritte giorni fa. Non è stata una decisione improvvisa quella maturata dalla 12enne: si desume dal fatto che le lettere lasciate sulla scrivania non sono state scritte oggi, ma riportano una data della settimana scorsa. La ragazzina da circa una settimana non andava a scuola a causa di una infiammazione alle vie respiratorie. Stamani la mamma è entrata nella sua cameretta proprio per somministrarle una terapia di aerosol, scoprendo che la figlia si era lanciata nel vuoto.

Indagini sul Web. Gli agenti della polizia di Stato, insieme ai colleghi della scientifica e della polizia postale, stanno acquisendo informazioni in merito alla messaggeria del telefono cellulare della ragazzina e alla eventuale attività nei social network. Gli investigatori stanno cercando di capire se possa esserci stata nell'ultima settimana, che la dodicenne ha trascorso a casa senza andare a scuola, una causa scatenante che l'abbia convinta a lanciarsi.

Nessun segnale. "Non c'era alcun segnale che lasciasse presagire quanto accaduto, siamo sconvolti", ha detto la dirigente della scuola media di Pordenone frequentata dalla ragazzina. "Mai, né durante i consigli di classe, né in situazioni più informali - ha aggiunto - era emerso disagio di alcun tipo, e men che meno episodi di presunto bullismo. I genitori di questa ragazzina e degli altri alunni non hanno mai accennato nulla a me o agli insegnanti. Insomma, un dramma che stava covando e di cui nessuno si era accorto ma non ci sono evidenze alla scuola che ci siano stati episodi particolari". La preside ha voluto incontrare personalmente gli studenti e compagni della ragazzina, prima dell'uscita di scuola, informandoli di quanto accaduto: "Ha spiegato loro che era successa questa disgrazia, li ha pregati di stare vicino alla compagna e si è messa a disposizione per qualsiasi necessità di ascolto o riflessione comune. Erano molto provati e increduli che potesse essere accaduta una circostanza del genere proprio alla loro amica", ha riferito la presidente del Consiglio d'istituto.

Pd: "Subito una legge". Chiede subito una legge per mettere un freno agli episodi di bullismo Vanna Iori, deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per infanzia e adolescenza: "Il tentativo di suicidio di una dodicenne a Pordenone, che secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata spinta a questo gesto dalle vessazioni continue dei compagni di scuola, rappresenta un episodio inquietante che ci impone di accelerare sul disegno di legge per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il ddl, ora all'esame delle commissioni competenti alla Camera, deve rientrare necessariamente tra le priorità dell'aula di Montecitorio perché, come evidenzia l'ultimo rapporto dell'Istat, il fenomeno è in crescita e non possiamo tardare con il mettere in campo soluzioni adeguate per contrastarlo".

#SpazioAutrice

Volevo aggiungere un mio commento...
Quando ho sentito questa notizia al telegiornale poco fa mi sono subito documentata dato che questa storia mi ha toccato davvero molto. Anch'io sono stata vittima di bullismo per due anni ma non ho mai pensato al suicidio, non mi sono mai spinta così in là. Capisco che comunque la ragazza era in difficoltà, posso capire come si senta, è.. giustificabile il suo gesto. Ciò che invece non è giusto è il comportamento dei suoi compagni, "amici" di classe. Come si permettono a prendere di mira una ragazza? Come si può essere così crudeli? Perché esiste il bullismo... I bulli sono "persone" (se si possono definire in tal modo) con disturbi, con problemi familiari e sociali che sfogano il loro dolore su altri. Ma dico io, non potete tenervelo per voi come fanno tutti? O almeno, non sfogato su persone innocenti daii.

Capisco lo shok dei genitori, non si aspettavano nulla di simile dalla figlia. Probabilmente non la conoscevano del tutto... D'altro canto, anche noi abbiamo dei lati sconosciuti che nemmeno conosciamo. Forse i genitori non hanno dato il giusto peso alla faccenda. Io ci sono passata e posso dire che la mia scuola non funziona molto bene, anche se parli con il preside non cambia nulla. Quei ragazzini sono il vero problema.

I professori dicono sempre "Da un orecchio vi entra e dall'altro vi esce". Si, certo prof... statene convinti... NON È COSÌ SEMPLICE COME DITE VOI! Loro non capiscono, pensano solo ai fatti loro e manco sgridano un ragazzo che opera del bullismo su un altro. Loro non dicono niente: se ne stanno seduti, muti, sulla sedia a godersi lo spettacolo.

Meglio che chiudo qui sennò non la finisco più.

-Laragazzapiccola

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