Capitolo 7

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Era una specie di entrata di servizio. Si affacciava su un lungo corridoio su cui c'erano: da una parte altre porte messe a 3 metri di distanza l'una dall'altra circa. E sulla parete opposta solo due porte. Su una c'era scritto: sala studio/biblioteca.
Sull'altra: sala comune.
<<Non sapevo ci fossero sale comuni a maschi e femmine... pensavo fosse un dormitorio solo per ragazze!>> disse Giorgia spiazzata.
<<Haha andiamo a dare un'occhiata?>>
<<Beh, sono abbastanza stanca... facciamo un'altra volta?>>
<<Va bene>> concluse Giulia.
Tornarono in camera e si stesero sui due dei tre letti presenti.
<<Secondo te sarà simpatica la nuova compagna?>>
<<Non ne ho idea Gio, ma ho sentito che arriverà in settimana. Lo sapremo presto>>
Si addormentarono.
*17:20*
<<Giorgia, ho il cellulare scarico, mi dici che ore sono?>> Disse Giulia assonnata.
<<Mmh...le 17:20. Ora lasciami dormire!>>
<<Ommioddio ma quale dormire! La festa! Dobbiamo andare alla festa svegliatii. Dobbiamo stare lì alle 19!>>
Con una bella solleticata Giorgia fu subito in piedi.
<<Che ti metti?>> urlò Giulia mentre frugava tra le valigie dall'altra parte della stanza.
<<Non ne ho idea, ma tu devi metterti assolutamente il vestito azzurro, sei un incanto con quello indosso!>>
<<Sì certo come no; io vado a farmi la doccia, tu intanto decidi cosa metterti.>>
Giulia entrò in bagno correndo, quasi cadeva per la velocità.
Si fece la doccia velocemente e si mise l'intimo nero che aveva preso al volo dalla valigia.
Uscì dal bagno e prese dalla valigia il vestito blu, lo indossò e andò davanti allo specchio.
<<Secondo te come sto, Gio?>>
<<Hey, stai benissimo! Sto andando a farmi la doccia anche ioo.>>
Appena Giorgia fu uscita, Giulia era ancora lì, davanti allo specchio, a rimuginare sul vestito.
Era un vestito corto, appena sopra il ginocchio. Era celeste nella parte superiore, e si faceva sempre più blu nella parte inferiore. Aveva una scollatura a cuore, senza spalline. E un taglio in vita.
<<Stai bene basta, va a finire di prepararti!>> la convinse Giorgia mentre indossava il suo vestito. Era un abito grigio perla, semplice, con degli strass che le segnavano il punto vita.
Appena Giulia fu convinta corse in bagno a truccarsi. Eyeliner, mascara e lucida labbra.
Giorgia invece optò per matita, mascara e rossetto rosso.
<<Quanto tempo abbiamo ancora?>>
<<10 minuti!>>
Quella camera era il caos più totale.
Giorgia indossò le sue zeppe bianche, e Giulia i tacchi neri laccati.
Uscirono dalla camera e Giorgia ripose le chiavi dentro la borsa.
<<Quale camera era?>> Chiese Giulia mentre Giorgia era ancora alle prese con la borsa.
<<97 credo>>
<<Busso?>>
<<Sì dai>>.
Giulia avvicinò la mano alla porta e, cortesemente, bussò.
Ma non venne ad aprire Lucrezia. E neanche Sara.
<<Ciao splendore, ci conosciamo?>> disse un ragazzo moro, riccio e con gli occhi verdi. L'avevano già visto.
<<Ehm... no. Tu chi sei? E perché sei nella camera di Lucrezia?! Non sarai il suo... cioè voi non...>> Chiese Giulia un po' confusa.
<<No, non sono il suo ragazzo, e questa è camera mia. Lucrezia e Sara abitano alla 99.>>
<<Ennesima figuraccia oggi...>> sussurrò piano Giulia rivolta a Giorgia.
<<Eh?>>
<<No, niente. Lascia perdere.>>

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