Capitolo 14

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Giulia's.

Mi ha detto di tacere. Non capisco! Mi ha portata in un luogo "appartato". Ma cosa vuole? Ieri mi baciava e oggi mi tratta male. Ma fai pace col cervello figlio mio.
<<Devi dimenticare ciò che è successo ieri. Devi starmi alla larga e soprattutto non lo devi dire a nessuno. Hai capito?!>> dice con un tono quasi intimidatorio.
<<No che non capisco! Ieri stavamo abbracciati mezzi nudi su un letto e oggi mo tratti così? Ma sei lunatico forte.>> dico stizzita guardandolo male.
È lì davanti a me. Non parla. Mi guarda come se fossi una bambina capricciosa.
<<Io seriamente non ti capisco! Cosa c'è che non va?! Mi ignori.>>
<<C'è che mi devi stare alla larga. Non ti devi più avvicinare a me! E soprattutto non devi raccontare a nessuno ciò che è successo. Ora hai capito?!>> dice. I suoi occhi sono incastrati nei miei. Sono pieni di collera.
<<Cosa ho fatto? Non sono "brava" a letto o non sono abbastanza sexy?!>> le lacrime iniziano ad arrivare. Sento gli occhi bruciare.
Ma non è il momento. Riesco ad evitare i pianti.
Non risponde.

Lo guardo. Lo guardo come si guarderebbe la persona che ti ha ucciso il cane. Male. E piena di rabbia.
Lo guardo per poco, poi me ne vado. Altrove. Lo lascio lì.

Corro via. Raggiungo gli altri ed entro nell'edificio scolastico.
Non è ancora suonata la campanella, così vado in bagno. Ho gli occhi leggermente rossi. Dirò che il trucco mi ha dato fastidio.

Giorgia's

<<È uscito The Revenant al cinema! Lo andiamo a vedere vero?!>> dice Luca guardandomi.
<<Sì certo quando?>> interviene Sara. Inopportunamente, suppongo dalla faccia di Luca. Forse voleva andarci solo con me.
<<A te, Giorgia, va bene?>> mi chiede entusiasta sempre Sara. A volte era un po' troppo entusiasta. Ma era una ragazza dolcissima.
<<Sì, credo di sì>> dico, accennando un sorriso a Luca. Che spero non abbia colto.
<<Che ore sono?>> chiede poi Lucrezia, che nel frattempo si era avvicinata a noi.
<<Le 7:50, ci conviene sbrigarci>>
Acceleriamo il passo. E in un attimo siamo davanti la scuola.
Entriamo e andiamo a sederci in aula magna, non avendo nulla da fare. Continuiamo a parlare.

Giulia's

Suona la campana.
Mi avvio verso l'aula magna.
Tutti gli studenti sono qui. Divisi per anni.
Da una parte tutti i primi.
Da un'altra i secondi; i terzi ecc.
Al centro c'è una sola signora. Credo di riconoscerla. È la preside.
Mi siedo accanto a Giorgia.
<<Dov'eri?>> mi chiede a bassa voce.
<<In bagno>> rispondo piano.

<<Buongiorno a tutti cari studenti! Sono la vostra preside...>> e tutte le cose noiose che si possono dire se sei una preside.
<<Ora nominerò le classi, e le persone che ne fanno parte.>>
Concluse.
<<Linguistico francese-spagnolo...>> io, Giorgia, Ilaria, Lucrezia, Sara, Marco, Matteo e Mattia.

Finite tutte queste pratiche è ora di andare in classe.
Prima ora: francese.
Mi siedo in prima fila, verso la porta. Accanto a Giorgia. Ho sempre amato il francese.
A un certo punto entra una signora, sulla quarantina. Deve essere la prof.
<<Salut à vous tous!>> disse poggiandosi alla cattedra, come per sedersi.
<<Io sono la vostra coordinatrice. E prof di francese. Affinché la nostra convivenza sia pacifica voi dovete rispettare me e io rispetterò voi. Allora chi di voi ha mai studiato francese?>>
Alzo la mano, ho studiato francese per due anni e ho anche una certificazione di DELF. Amo da sempre le lingue. Soprattutto il francese.

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