IX

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Oggi fa particolarmente caldo, metto i jeans blu scuro nuovi e una canottiera di un gruppo che mi ha fatto scoprire Jacopo, sotto scarpe nere. Non mi sento pronta a tornare a scuola, so che non mi dovrebbe importare, dovrei fregarmente, dopotutto era solo un bacio, ma il mio primo bacio. E quei due si sono messi a fare a gara a chi mi baciava per primo.

Prendo il bus giusto, per mia fortuna perché non ho nessunissima voglia di girare per la scuola e pensare, ho già pensato troppo ieri sera: continuava a tornarmi in mente la scena e continuavo a ragionare su come avrei potuto reagire diversamente, con come risultati non aver dormito quasi per niente e un terribile mal di testa.

Entro in classe di corsa e mi rendo conto di non essere affatto in ritardo, anzi, ho ancora un paio di minuti per parlare, vado sicura verso Thommy e Ele per metterli al corrente:

-Alt! Fatemi parlare...Mattia mi ha baciata-

-Cosa?!- Guardo Thommy che è saltato in piedi e mi guarda scioccato, che si aspetta che rispondi?

-Ieri, nel bagno di Jack. Ha detto di volerlo fare prima di Federico-

-E dopo? State insieme?- Ele è già persa nel suo mondo a fantasticare me e Mattia insieme, cosa che non posso negare di aver fatto anche io, ma è impossibile.

-No! Sono scappata...a dir il vero-

-Idiota- Che carini: mi insultano in coro. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, come se ci fossero state tante possibilità.

-Ero nel panico! Non sapevo ce fare e ho fatto quello che faccio sempre... Il prof ci guarda male, andiamo a sederci-

A causa dei posti fissi finiamo tutti ad angoli diversi e dopo un paio di messaggi con i gesti falliti miseramente faccio segno a tutti che ne parleremo dopo e mi concentro sulla classe, mi piace osservare i miei compagni. Le due pettegole della classe sono stranamente sedute vicine e nemmeno l'essere al banco di fronte al professore sembra avere il potere di farle stare zitte, accanto ci sono gli opposti della classe: la ragazza perfetta e il ragazzo bocciato, passano metà delle lezioni a ignorarsi e l'altra metà a stuzzicarsi come bambini di cinque anni, dall'altra parte c'è una fila di ragazze che continuano a parlare ininterrottamente delle loro unghie, argomento che trovo dannatamente noioso.

I miei pensieri vengono interrotti dalla campanella che segna la prima pausa, per fortuna è passato tutto velocemente, esco dalla classe più velocemente possibile e mi ritrovo Giorgia davanti che mi fissa con uno sguardo che sembra a metà tra "io ti uccido" e "Wow", nel dubbio la abbraccio.

-Cosa ti è saltato in testa!?- Forse era la prima.

-Cosa avrei dovuto fare?- Nel parlare la tiro fuori in cortile e iniziamo a camminare.

-Forse avresti dovuto parlargli?-

-No-

-Agni! La loro non era una gara, solo che Mattia aveva paura che Federico ti baciasse e quindi l'ha fatto-

-Si, io e Mattia?-

-Perché no?- Perché è Mattia! Semplicemente, lui non potrebbe mai...

-Solo no, e poi non mi piace-

-Ti piace, non mi puoi mentire- Continua l'ultima "e" in modo da far ridere tutte e due e io annuisco, si, mi piace, ma non ci voglio cascare.

Nel frattempo siamo arrivati alla loro classe ed entriamo, dentro c'è già un po' di gente, per di più ragazze che nemmeno conosco, e non voglio conoscere. Giorgia mi tira verso un gruppo di ragazzi composto da Orlando, James e uno che credo si chiami Francesco, subito interrompono il discorso appena ci avviciniamo e la cosa mi infastidisce quindi li guardo: -Di che parlavate?-

-Culi-

-Ok, forse non avrei dovuto chiedere- Francesco mi sorride e poi fa finta di guardare il mio, che però è coperto dalla canottiera che potrebbe farmi da vestito quindi non mi faccio troppi problemi e gli lancio sono un'occhiata per farlo smettere, non funziona.

-Anche il tuo non è niente male-

-Fede!- Fede un cazzo. Adesso doveva arrivare? Mi giro e mi accorgo che è davvero troppo vicino per i miei gusti, faccio un passo indietro e mi accorgo di essere spalle al muro, o termosifone, piuttosto.

-Caaldo! È caldissimo! Ma perché avete i termosifoni accesi ad Aprile?-

-Non siamo noi ad accenderli...Chiedilo alla scuola- Alzo gli occhi al cielo, come se mi importasse davvero, nel frattempo è entrato il loro professore che mi guarda strano ma non commenta quindi ne deduco che posso restare.

-Sì, puoi restare, ma tra cinque minuti hai lezione quindi dovresti avviarti. Quindi teoricamente potresti ma praticamente no, fuori!- Amo questo professore, e lui ama me, non so bene perché a dir la verità, so solo che è venuto una volta a farci lezione e subito siamo andati d'accordo, per quanto sia possibile con un professore. Mi allontano dal termosifone e stando ben attenta a tenere una distanza tra me e Federico saluto tutti i miei amici, per poi uscire, davanti alla porta mi scontro con Mattia e provo a ignorarlo e tirare dritto verso la mia classe ma mi si mette davanti impedendomi di andare avanti: -Dobbiamo parlare-

-Sarebbe più un dovremmo parlare a dire il vero... E poi ora c'è lezione e non devo arrivare in ritardo quindi scusami- Cerco di aggirarlo ma mi blocca con uno sguardo, resto inchiodata a guardarlo.

-Non volevo ferirti-

-Ci sei riuscito-

-Fammi finire. Non volevo, solo che non sapevo che fare e conosco l'effetto che ha Federico sulle ragazze-

-Spiegati!-

-Mi piaci, non so come mi piaci ma mi piaci e...-

-Come?-

-Non come vorresti- Quand'è ce la mia "solo attrazione" è diventata un "mi piace"? Quand'è che gli o dato il potere di farmi male anche solo con queste parole? Forzo un sorriso e rispondo mantenendo un tono di voce normale, almeno credo.

-Ah, ok, devo davvero andare non mi serve un altro ritardo-

Lui si sposta e io vado dritta verso la mia classe quasi correndo.

Le ore passano troppo velocemente per i miei gusti: mi tocca alzarmi e uscire, l'unica cosa che mi rallegra è pensare che sto per andare a casa e potrò buttarmi sul letto o prenderlo a pugni, dipende da come mi gira.

-Agni oggi tu esci con noi- Guardo Eleonore e Lucia che mi guardano convinte, si può dire che sono le mie migliori amiche ragazze quindi naturalmente ho raccontato a loro tutto e adesso probabilmente si sono messe in testa di distrarmi.

-A dir la verità credo che sia meglio se resto a casa e...-

-No- Lucia è quella che sceglie per tutte di solito, a me va bene così, di solito.

-Lu' seriamente, ti sembro dell'umore di uscire?-

-Devo comprarmi una giacca nuova e voi mi dovete aiutare. Inoltre se resti a casa pensi, mentre invece così noi te lo impediremo-

-Va bene...-

Adolescenti allo sbaraglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora