XIV

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Mi sveglio al settimo cielo pensando a che giornata fantastica mi si prospetta davanti: un giorno intero con i miei migliori amici, un paio di bibite (birre possibilmente) e un parco quasi deserto. Mi vesto velocemente con un paio di semplici pantaloni e la felpa di Mattia che mi sono tenuta, prendo il telefono che è rimasto in carica tutta la notte e guardo l'orario, ho ancora una decina di minuti prima di uscire quindi decido di leggere i messaggi che hanno inviato nel gruppo, sono decisamente troppi quindi salto e vado subito alla fine:

Jacopo: quindi tutto annullato?

Lucia: sì

Cosa?! Mi rileggo i messaggi precedenti e a quanto pare hanno tutti un impegno imprevisto di cui a quanto pare non potevano ricordarsene prima e quindi è tutto rimandato a tra una settimana. Fantastico. Mi butto sul letto mentre ragiono su cosa fare: Mattia e Orlando sono ad una "festa da maschi" e per quanto non mi farei troppi problemi credo che non ne sarebbero poi troppo felici, Ele deve stare con la famiglia, Aurora con la nonna arrivata l'altro ieri dall'Italia, Thommy ha non ho capito cosa che gli impedisce di uscire e io mi sono appena resa conto di avere troppi pochi amici.

Esco comunque all'orario prestabilito, ma invece di andare alla metro prendo il longboard e vado verso il parco dietro la scuola che solitamente è deserto e spero sia così anche di sabato mattina.

Vi ho mai detto che le mie preghiere non si esaudiscono mai? Appena entrata noto una figura che fuma sulla panchina più coperta di tutte, e appena mi avvicino riconosco Federico, a quanto pare non sono l'unica ad non avere nulla da fare stamattina e a corto di amici. Lo saluto con la testa e lui mi risponde facendomi segno di raggiungerlo, sono ancora scocciata per la storia con Thommy però visto che nemmeno l'altro si è degnato di scusarsi o parlarmene decido di lasciar stare l'argomento, anche perché io c'entro ben poco; di conseguenza vado da lui e mi siedo accanto.

-Niente festa per ragazzi?-

-A dir la verità sì però non avevo voglia di andare a casa di uno sconosciuto a ubriacarmi e guardare porno- La mia faccia si contrae in una smorfia, l'ultimo particolare non mi interessava! Lui si accorge della mia reazioni e aggiunge ridacchiando:

-Mattia probabilmente berrà solo, di solito esce durante i porno- Lo guardo di sbieco, non sono così stupida come crede lui, solo preferivo vivere nel dubbio.

-Ah ah ah, non sono i porno in sé il problema, immaginavo, ma il fatto che non volevo sentirmelo dire. E poi...seriamente vi divertite così?-

-Loro...io ho altro da fare, tu invece che ci fai qui tutta sola?-

-I miei amici mi hanno dato buca e di restare a casa non se ne parla- Sorride e annuisce come per dirmi che capisce. Dopo qualche minuto di silenzio butta la sigaretta a terra e se ne accende una nuova, seguo i suoi movimenti con gli occhi più perché non so che altro fare, ma lui lo nota e me la porge, non ci penso troppo e la prendo tra le dita imitando la sua mano, negli ultimi tempi spesso penso al fumare e al fatto che proverei volentieri, quindi perché non ora? Mi porto la sigaretta vicina alle labbra e poi lo guardo confusa: non ho la più pallida idea di cosa fare.

-Respira con quella roba in bocca e poi quando senti la gola in fiamme apri la bocca e soffia fuori-

Faccio come mi è stato detto e all'inizio non è nemmeno troppo male, sento il fumo entrami in gola e quando inizia a bruciare dischiudo le labbra e lo lascio uscire, non sembra così terribile come dicono, anzi, il peggio arriva al secondo tiro, quando il fumo torna dove aveva già irritato prima, a questo punto per poco non sputo la sigaretta a terra mentre vengo presa da un attacco di tosse. Federico accanto se la ride e mi dà delle pacche sulla schiena completamente inutili.

-Dai, la prima volta è sempre così, fai un altro paio di tiri e poi ti sembra quasi normale-

Non sono sicura di volere che mi sembri normale, ma decido di fare come dice lui, abbiamo fatto trenta facciamo trentuno. Alla fine gli ridò quella roba fumante e resto seduta a guardarlo mentre fa cerchi di fumo o lo fa uscire dal naso. Parliamo per un po' di cose inutili, mi mette in guardia sulle droghe pesanti e io lo ascolto con un orecchio solo, tanto sono cose che so già: "fanno male, sono illegali, sei piccola, ti rovi la vita..." e cose simili, che sono vere e giuste, ma non me lo dovrebbe dire uno che si sta fumando la terza sigaretta nel giro di un'ora.

Alla fine decidiamo entrambi che è ora di tornare a casa, lo accompagno fino alla fermata e poi me ne torno in camera, sono stata fuori tre ore all'incirca, il che vuol dire che sono le due e io non ho un cazzo da fare, i miei sono usciti con mia sorella e io avevo rifiutato visti i miei piani. Decido di farmi una doccia, così, tanto per perdere tempo e nel prendere il telefono per mettere la musica inizia a tremare, qualcuno mi sta chiamando! Si sono ricordati della mia esistenza!

-Pronto?!-

-Agnese? Senti...la festa è stata annullata e quindi ti va di passare da me? Siamo io Orlando e Francesco, magari giochiamo a qualcosa o usciamo...-

Per poco non saltello di gioia, ho qualcosa da fare.

-Mi vesto e arrivo!-

Alla fine sabato abbiamo giocato a carte e mi hanno insegnato tutti i giochi di carte possibili immaginabili.

Rotolo giù dal letto e cado di faccia sbattendo la testa contro un qualche spigolo della mia camera. Odio svegliarmi presto. Perché la scuola non inizia tutti i giorni che ne so...alle 10? Soprattutto se si è stati costretti a passare la domenica con i genitori in giro per un museo d'arte moderna, io amo i musei in linea di massima se ho il mio tempo, ma l'arte moderna per me non ha senso, non la capisco e quindi non mi piace.

Davanti alla scuola vedo Mattia, Thommy, Federico, Francesco e un paio di ragazze che credo siano della classe del mio ragazzo, mi avvicino giusto in tempo per sentire una di loro dire: -Scusa Fede ma se il tuo amico è un drogato è un coglione, non puoi stupirti della fine che ha fatto- Ora la picchia, le tira un pugno dritto in faccia e poi la atterra e continua finché qualcuno non lo sposta di peso, e io lo aiuto, sì, andrà sicuramente così, dopotutto se lo merita. Invece si limita a girarsi di spalle ed andarsene nel silenzio più totale del gruppo che non sa cosa commentare e il primo ad aprire bocca è Thommy che si gira verso la ragazza di prima e dice: -In effetti hai ragione, solo che non lo vuole ammettere-

-Ma vaffanculo! Nemmeno lo conoscete, magari! Forse aveva dei motivi! Non giudicate sempre e comunque! E qualcuno vada a parlargli...- Mi giro verso Mattia che sembra abbastanza scioccato da quello che ho appena detto, possibile che non mi abbia mai vista arrabbiata? -Muoviti!- Lo spingo verso il suo amico e lui mi lascia fare.

-E dopo spiegami che è successo, perché ho capito ben poco- Gli bisbiglio prima di girarmi e andare a lezioni, in ritardo, sai che novità.

Adolescenti allo sbaraglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora