Capitolo 3

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Sabato arrivò con molta ansia. Pensai tra me e me "Oggi, Valentina, oggi."
Ero nel panico totale, avevo passato tutta la notte a pensare a cosa mi sarei messa il pomeriggio seguente, a come sarebbe stato. Era da un po' che non provavo questi sentimenti verso un ragazzo, quando vorresti che lui si prenda cura di te e tu ti prenda cura di lui, quando hai bisogno di lui in ogni secondo della giornata, quando ti mancano quegli occhi, il sorriso. Quando senti la sua mancanza in discoteca, quando sei con la tua migliore amica, ma pensi a lui, la tua testa dice solo 'Alessio', in poche parole, quando esiste solo lui. Beh, lì è la fine.

Dopo tutte queste riflessioni durante la notte, riuscii a dormire qualche oretta.

Erano arrivate le 14, il mio cuore batteva fino all'impossibile e in quel momento pensavo che mi stesse per venire un infarto.

Alle 14:30 suonò Alessio e io cercando di respirare, salii in macchina.
Lo salutai, lui mi diede un bacio sulla guancia e arrossii. Poteva non essere niente, ma dei brividi mi percorsero la schiena. Sentii il suo piercing freddo, quello che aveva alla parte inferiore del labbro, quello che gli avrei strappato ogni volta a morsi, perché dannazione, lo rendeva ancora più bello.
Si rese conto che i miei occhi stavano brillando, così mi disse "Sei così bella quando sorridi con gli occhi." Avevo una voglia matta di assaggiare le sue labbra, dormire in mezzo al suo profumo, mettermi le sue magliette, fargli capire che era mio, desideravo passare tutta la vita insieme a lui. Così gli risposi "Sei così bello quando mi guardi." E finimmo per sorridere entrambi. Quanto mi sentivo bene, per una volta dopo molto tempo, mi sentivo a casa, protetta, al sicuro. Sentivo che con lui sarebbe andato tutto bene.

"Ti va di andare a pattinare?" Disse.
"Certo."
"Però ti avverto che io non sono molto capace."
"Ci penso io."

Stavamo per salire in pista e Alessio mi disse "se cado mi rialzi, vero?" "Oppure mi sdraio accanto a te." Risposi.
Sorrise.
Appena Alessio salì in pista, mi prese la mano. In quel momento, pensai che stessi sognando ad occhi aperti e lui era il mio sogno. Ma in fondo, questo sogno stava diventato realtà.
Passammo un'ora a ridere, cadere, ma soprattutto a tenerci per mano e stare bene insieme.
Dopo aver pattinato, Alessio mi chiese di andare a fare una passeggiata nel nostro paese, per parlare di noi, dei nostri interessi, e per passare ancora un po' di tempo insieme.
Mentre camminavano Alessio mi disse "ti stai sentendo bene?" "Molto." risposi, sorridendo.
"Con te è tutto più bello, più un sogno" dissi.
"La cercavo da tanto tempo, una coi tuoi occhi così profondi, che ti ci perdi dentro. Beh ti ho trovata e mi dispiace dirtelo ma non ti lascerò andare facilmente."
"Alessio, io non so cosa dire, è da tanto che non provo questi sentimenti."
"Non devi dire niente, ti si legge tutto dagli occhi."

Your eyes can stop the time//Alessio Bernabei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora