1 marzo 2014 ore 16:30
Caro diario,
Oggi sembrava una mattina come le altre, la sveglia é suonata con un'odiosa e impeccabile puntualità, il mio sonno profondo é stato brutalmente interrotto e, mentre cercavo di trovare le forze per abbandonare il mio letto, così caldo e accogliente, il rumore di quell'oggetto infernale, monotono e costante, continuava a entrarmi nei timpani e mandava un unico impulso al mio cervello, ancora addormentato: "alzati! spegnimi! ", di solito non mi faccio persuadere facilmente, tuttavia questa mattina il mio livello di sopportazione per quella maledetta sveglia era molto basso, perciò, con riluttanza, mi sono alzata e, dopo essere inciampata in un paio di libri che avevo lasciato per terra la sera prima, ho raggiunto quella sveglia impertinente e l'ho spenta con aria vittoriosa: é stato l'inizio, non troppo lieto, della giornata che mi ha stravolto la vita, o meglio, che ha portato una sferzata di energia nel mio tran-tran quotidiano: intendiamoci, niente di particolare, semplicemente una sorta di gioco che mi accompagnerà, portandomi un po' di emozioni, ogni mattina; un giochetto innocente: in fondo tutti hanno bisogno di qualcosa, seppur stupido, a cui pensare!
Come sai, sono la prima a svegliarmi, perció sono io che apro tutte le persiane della casa per permettere all' ancor debole luce del primo mattino di sostituire il buio, troppo immenso, profondo, imperscrutabile (che strano, il buio assomiglia terribilmente alla persona che ho incontrato, sai?). É un gesto che mi riempie di gioia, perché mi sembra di ridare vita alla casa, rendendola di nuovo rumorosa e luminosa, pronta ad accogliere i suoi abitanti per una nuova giornata impegnativa; infatti a quel punto anche i miei genitori si alzano e iniziano a prepararsi per andare in ufficio.
É una routine quotidiana, che, pur con tutta la sua monotonia e banalità, mi dà sicurezza, mi sembra di dire "bene! Anche oggi la giornata é iniziata come al solito, non mi devo preoccupare, chi ben comincia é a metà dell'opera!", sì, é vero: sono una ragazza che ha paura dei cambiamenti, non amo che qualcuno o qualcosa interferisca con lo svolgersi immutabile della mia vita, non amo gli stravolgimenti e cerco di avere sempre tutto sotto controllo, pur di mantenere la calma nella mia normalussima esistenza di adolescente, in fondo, non c'é nulla di male!
Quando i miei genitori si sono alzati, sono rimasti, come ogni giorno, un po' stupiti dalla mia efficienza: infatti al loro risveglio io ho già preparato la colazione, ho rifatto il mio letto, mi sono lavata e vestita e sono allegra, pimpante e energica; non sono come la maggior parte dei ragazzi, non amo dormire, la trovo un'attività stupida, una perdita del tempo prezioso della vita, che é pur sempre limitata, peró cerco di dormire almeno 6 ore, perché ho bisogno di far ricaricare il cervello, che, ti assicuro, lavora tanto. Nonostante ció, non mi considero perfetta, anche se, forse, soprattutto a scuola, é questa l'immagine che si sono fatti, professori e alunni, di me, ma non mi conoscono a fondo e, siccome per ora, sono solo al primo anno, si devono accontentare di giudicarmi per come mi vedono, avranno un'opinione eccessivamente positiva di me, ma, col tempo, lo so, riusciranno anche a scoprire i miei difetti, che, forse per timidezza e comunque in modo involontario, tendo sempre a nascondere.
Ma non divaghiamo: voglio assolutamente narrarti quello che mi é successo oggi, perció devo continuare; dopo colazione ho portato il mio cane e quando sono tornata ho scoperto, con mia grande e lieta sorpresa, di non essere in ritardo! Che grande fortuna: odio dover inseguire il bus nella speranza di raggiungerlo, ansimando; perciò, quando ho la possibilità di evitarlo, la colgo volentieri. Sono uscita di casa con un'espressione calma e rilassata, ero in perfetto orario, non si vedeva alcun pullman arrivare da lontano, non erano programmate verifiche per la giornata e io procedevo sicura e impettita sul marciapiede sperando che i semafori mi fossero favorevoli. Quando sono arrivata alla fermata mi sono guardata intorno, perché mi piace osservare la realtà che mi circonda: il cielo azzurro e terso, i rami degli alberi che sembravano danzare dolcemente con il vento leggero che ha reso la mia mattinata ancora più frizzante; vicino a me, sempre le stesse persone, miei coetanei con il telefono in mano (alcuni miei compagni devono aver creato un rapporto di simbiosi con il loro telefono, anzi, mi correggo: un rapporto parassitario), donne che leggono, uomini che fumano e poi, con mia grande sorpresa, una nuova figura si sta per aggiungere alla "comunità della fermata 2043".
Come é possibile? Vado a questa fermata ogni giorno, da settembre, ho guardato sul viso tutte le persone che la frequentano, mi sembra quasi di conoscerle, ormai, eppure lui, no! Lui non l'ho mai visto! Attraversa la strada con passo svelto e sicuro, gli guardo le scarpe, di un nero scintillante: deve essere un uomo distinto; poi inizio a studiare le gambe coperte da pantaloni neri, di cotone rigido, posso supporre, che delineano gambe snelle ma abbastanza robuste; la curiosità cresce, ma, ormai dovresti conoscermi caro diario, quando sono interessata a una persona che non conosco mi impongo di osservarla attentamente, non posso tralasciare nessun particolare, perciò decido di resistere alla tentazione di guardare subito il viso e mi concentro sul busto: ah! sapessi caro diario! Indossa una giacca molto elegante, nera, la classica giacca da uomo d'affari, che copre in parte una bella camicia candida dalla quale emerge, quasi con timidezza, una bella cravatta di un azzurro chiaro, ma intenso. Il busto, da quanto sono riuscita a evincere, conferma la mia ipotesi sulla sua costituzione: deve essere un uomo prestante.
A questo punto, caro diario, devo ammettere di aver avuto un po' di timore, perché quello che avevo osservato fin a qualche secondo prima mi faceva pensare a un uomo dall' immensa bellezza, perciò temevo che quel corpo perfetto avrebbe anche potuto tradire e deludere le mie aspettative, tuttavia decisi di alzare lo sguardo: ah! Caro diario! non avrei potuto desiderare di meglio! Ho focalizzato il mio sguardo sugli occhi e ho visto due magnifici occhi azzurri: non era un azzurro intenso, tendente al blu, erano di un azzurro di ghiaccio, quasi trasparente, impressionante! D'altronde la freddezza degli occhi si intonava con l'espressione che gli copriva il volto: così misterioso, così apparentemente perfetto, così profondo, così rude, così serio! Il classico uomo affascinante e ingannatore, che cela dietro a una bellezza immensa, ma non troppo curata, un mondo fatto di misteri, segreti e difetti insormontabili. I capelli erano neri e, probabilmente grazie all'uso di brillantina, o di gel per capelli, erano pettinati all'indietro, sono riuscita addirittura a scorgere i segni lasciati dal pettine, e aderivano perfettamente alla testa, fino ad arrivare al punto in cui il collo si unisce al capo.
Ha raggiunto la fermata con una valigetta di pelle nera, un po' consumata, mi é passato davanti e il suo profumo mi ha deliziato le narici: la classica fragranza da uomo, piacevole, ma non troppo dolce. Si ferma vicino a me, per pura casualità, suppongo e a questo punto non posso trattenere uno sguardo di curiosità per analizzarlo da vicino, perciò mi giro verso di lui e noto con piacere che sta guardando il telefono: non farà caso a me, ho "campo libero"; rimango a lungo a fissarlo, spinta da un misto di curiosità e interesse, poi, però, anche lui si gira verso di me e si accorge di aver attirato la mia attenzione: non sembra infastidito e riesco a leggere nei suoi occhi una sorta di soddisfazione. Il suo aspetto freddo muta leggermente e sembra quasi che mi sorrida, ah! Caro diario! Come ero imbarazzata! Tuttavia é stata una piacevole sensazione, mi sono sentita, per la prima volta nella mia vita, un po' più importante degli altri, anzi, delle altre: c'erano tante ragazze alla fermata, eppure lui ha guardato me, solo me!
No, no, no! Cosa sto dicendo? La mia eccessiva e sfrenata fantasia mi ha fatto superare il limite: non posso certo essere convinta e neanche immaginare lontanamente che quell'uomo si sia interessato a me! Non voglio neanche pensare una cosa simile! Avrà trent'anni, é troppo grande per me e non può permettersi di innamorarsi di me, così come io, nonostante sia rimasta affascinata dalla sua bellezza, non posso lasciarmi attrarre da un uomo che non conosco e che avrà più di vent' anni rispetto a me! Ma no! Ha ricambiato il mio sguardo con quel sorriso per pura gentilezza nei miei confronti, o, forse, per farmi capire che non gli spiaceva di essere guardato, ma sì, sarà sicuramente così!
Qualche secondo dopo é arrivato il pullman e io sono salita, non l' ho più ossservato, ma, per tutto il tempo in cui il pullman é rimasto fermo al semaforo, mi sono sentita addosso il suo sguardo: probabilmente l'ho solo immaginato!
Così ora sai, mio caro diario, il fatto da me descritto strabiliante, che mi é accaduto oggi: sono pienamente consapevole che quell'uomo non é in alcun modo interessato a me e se anche lo fosse, so che non dovrò mai avere con lui alcun tipo di relazione, però mi piace immaginare e fantasticare su quello che mi é accaduto e mi divertirò, ogni mattina quando lo vedrò alla fermata, a pensare a noi due insieme, ma, lo ribadisco, é solo un gioco, non un desiderio.
Mi sembra di aver scritto a sufficienza, anche molte sciocchezze, quindi ora é mio dovere dedicarmi a attività più serie: i compiti, ad esempio.
Ciao caro diario,
tua Elena
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Un amore pericoloso
Romancela storia di un amore impossibile fatto di paura, sofferenza e attrazioni che perseguitano una giovane ragazza, la quale vede la propria vita sconvolta da una relazione che non comprende e di cui é una vittima accidentale; una bellezza fredda e prof...