1 marzo 2014
Caro Davide,
oggi mi é capitato un fatto eccezionale, oh, mio caro amico! Forse finalmente la sorte ha deciso di parteggiare per me e mi ha offerto un'opportunità che, se sapró sfruttare opportunamente, mi innalzerà dallo stato di abbrutimento nel quale ormai mi sono ridotto a vivere.
Come ben sai, é da dieci anni che mia moglie, la mia cara Angelica, il mio tesoro, ci ha tristemente lasciati e per me é stato un colpo terribile: avevo appena venticinque anni ed eravamo sposati solo da quattro! Era tutto per me, avrei fatto qualunque cosa pur di renderla felice, tutto il mio affetto era verso di lei; poi, quel giorno, quell'incidente: non ho potuto fare nulla per lei e l'ho persa! Ah, come vorrei poter tornare indietro!
Mio caro amico, da quel giorno la vita non mi é stata più cara, per giorni sono stato oppresso da un terribile senso di colpa nei confronti della mia cara Angelica, per giorni non ho mangiato, nè dormito, sono arrivato al punto di suicidarmi, ma questo tu lo sai già, perché nella cieca disperazione nella quale mi trovavo, l'unico modo per sfogarmi e trovare una via d'uscita era scrivere e tu eri e sei la persona di cui mi fido di più e ti ringrazio ancora per tutta la comprensione che hai avuto per me.
Comunque la mia cara moglie ha sempre vegliato su di me e se non mi sono suicidato é stato solo perché ho pensato a lei, che avrebbe voluto un destino felice per me, perciò ho continuato a condurre la mia misera esistenza, nella quale l'unica luce era il suo spirito che mi guidava e mi aiutava. Da allora non ti ho più scritto e me ne scuso.
Vedi Davide, sono passati dieci anni e io sono, come ben potrai immaginare, cambiato profondamente: non sono più quell' ingenuo ragazzo ventenne con quell' intraprendenza e quella gioia di vivere, non ho più il mio ottimismo e il mio altruismo e questi dieci anni mi pesano terribilmente.
Sono diventato "qualcuno" in questa società, é vero: sono un medico di successo, stimato e apprezzato, agli altri mi presento come l'uomo perfetto, sempre elegante, distinto, colto, un veterano della mia professione, un esempio per i più giovani; ma la verità, purtroppo, é un'altra, perché in questi anni sono diventato sempre più freddo, chiuso, talvolta quasi apatico e ho iniziato a odiare me stesso, per non essere stato in grado di ricrearmi una vita sociale, per aver deluso le aspirazioni e ferito i sentimenti di tante brave ragazze perdutamente innamorate di me, per essermi dedicato esclusivamente al mio lavoro, anima e corpo: ho iniziato a disprezzarmi e a provare una sorta di antipatia per coloro che ogni giorno, in quel maledetto ospedale, esternavano con inutili smancerie la loro ammirazione per me.
Questo sono diventato e non posso nasconderlo, ma in fondo non avevo più niente a cui essere legato, niente da amare, niente da proteggere, come poteva interessarmi fare qualcos'altro oltre al mio lavoro? Non avevo un motivo valido per occuparmi di me stesso, ma oggi la mia vita ha subito una svolta, perché ho incontrato la persona che mi salverà, mi porterà via da questa depressione che mi fa tanto soffrire, mi darà una ragione di vita, qualcosa a cui essere affezionato! Ah! Per me é stato un vero e proprio colpo di fulmine, l'ho amata dal primo attimo in cui l'ho vista! Non posso dire che la sua sia una bellezza classica, però é particolarmente affascinante, con quegli occhi verdi smeraldo che é impossibile dimenticare e quei capelli neri e scintillanti... é veramente bellissima, tanto che non penso riuscirò a dimenticarla facilmente.
La cosa più strabiliante é che mentre stavo attraversando lei continuava a fissarmi, convinta che io non me ne accorgessi, ma io l'ho notata, eccome se l'ho notata!! Anche quando sono arrivato alla stazione ha continuato a guardarmi, non so se più per interesse o più per curiosità, ma mi é veramente parsa folgorata da me. Forse non sono ridotto poi così male, ho mantenuto un po' di quel fascino che mi ha permesso di sposare la mia cara Angelica ed era ora che la mia bellezza facesse breccia nel cuore di una gentil donzella.
Quando é salita sul pullman ho continuato a fissarla, non riuscivo a non guardarla, nonostante la sua bellezza fosse per me anche una tortura: così bella, ma intoccabile, non potevo parlarle, figurarsi baciarla. Quando il pullman é partito mi sono sentito da una parte sollevato, perché non avrei più dovuto sopportare di essere costretto a guardarla, ma di non poterla toccare, tuttavia, dall'altra allontarmi da lei era un peso troppo grande, ma lo ho affrontato, perché le insidie della mia vita mi hanno reso forte, capace di affrontare con la testa alta qualunque dispetto il destino avesse voluto farmi.
Sai? mi sono proprio innamorato, c'é solo un problema e non giudicarmi per questo, te ne prego: lei ha circa 15 anni.
Con affetto,
Leonardo
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Un amore pericoloso
Romancela storia di un amore impossibile fatto di paura, sofferenza e attrazioni che perseguitano una giovane ragazza, la quale vede la propria vita sconvolta da una relazione che non comprende e di cui é una vittima accidentale; una bellezza fredda e prof...