Si svegliò alle prime luci dell'alba e andò a specchiarsi.
Si vestì frettolosamente e scese le scale per andare in cucina dove sua madre cuoceva a fuoco lento lo stufato.
"Mamma cosa stai....Che fetore!"
La donna robustella e dai folti capelli rossi si girò verso Rebel e le diede un bacio sulla fronte.
La ragazza si levò una mano sul punto inumidito dal bacio della madre e andò a sedersi difronte al davanzale di marmo,prese il libro lasciato lì la sera prima e sfilando il segnalibro passò in rassegna le ultime parole del capitolo.
"La colazione è servita"
Rebel non distolse lo sguardo dalla pagina ingiallita tra le sue mani e agitando lievemente la testa fece allontanare la madre.
Erano le sette in punto e se non avesse mangiato,
Avrebbe fatto ritardo e quel giorno non poteva permetterselo.
La mattina prima la Springer le aveva assegnato un tema sulle foche e Rebel aveva rinunciato a leggere il suo monologo preferito per dedicarsi alle squame delle foche monache e gli occhi delle foche adulte con i baffi.
"Mamma...dov'è la cartella?"
Si era alzata finalmente e adesso agitava la mano nello scaffale in salotto.
Rebel era stata adottata tanto tempo prima.
Quando era solo una bambina,la piccola ragazza dai capelli rosso fuoco aveva assistito alla perdita dei suoi genitori e aveva patito la freddezza di un orfanotrofio per quasi 6 anni.
I signori Arper non avevano esitato neanche un secondo davanti alla bella Rebel e lei sapeva che sarebbero stati quelli giusti.
La signora Arper aveva la stessa folta capigliatura,ma non gli stessi occhi.
Rebel aveva il viso pallido illuminato da grandi occhi azzurri.
Erano gli occhi di sua madre."Mamma l'ho appena trovata"
La signora tirò un sospiro di sollievo e si rimise davanti ai fornelli.
Fuori dalla finestra si udì il suono del clacson e il vocio dei ragazzi sullo scuolabus.
"Ciao mamma"
Aileen si voltò e abbracciò Rebel.
"Ci vediamo fra due settimane".
Prese le valigie con i vestiti lasciate davanti alle scale e uscì sbatacchiando la porta.
Vide che dal finestrino si era affacciata Meghan.
"Hey chi si rivede!"
Rebel e Meghan erano nemiche dal primo passo di Rebel in quella scuola.
La North pacific ocean school ospitava ragazzi di ogni genere.
Capelli di ogni colore.
Voci e talenti di tutti i paesi eppure quella Meghan non la sopportava proprio nessuno.
I raggi del sole mostravano il viso perfido e l'ombra creava strane sagome sotto i suoi occhi.
Rebel la ignorò e con le cuffie nelle orecchie salì sull'auto.
Scorreva lo sguardo su ogni singolo sedile azzurro.
Tutti occupati.
"Pss"
Alla sua destra era seduto Paul coolem.
Rebel era folle di lui e capitava spesso che immaginava di sentirsi chiamare dalla sua stessa voce.
Spalancò gli occhi e lo fissò.
"Si,sono io.Siediti accanto a me."
Rebel non esitò e si sedette affianco al ragazzo.
Questo le porse la mano e sorrise.
"Sono Paul coolem"
La mano di Rebel si avvicinò tremante a quella vellutata di Paul e rispose.
"Io-i-io sono Re-Rebel"
Paul sorrise e questa volta i denti si vedevano molto meglio.
"Bene.Sei nuova alla norths?"
Spesso la North pacific ocean school era conosciuta come Norths.
I ragazzi amavano chiamarla così.
"No,ma non esco spesso.Sono qui da poco"
Rebel non aveva mai parlato a voce così bassa.
Il bus procedeva a stenti,quella mattina Peter,il guidatore,aveva parecchio sonno e non c'era la solita tazza di caffè sul cruscotto.
Superò una curva e poi decellerò Man mano.
Frenò davanti al semaforo e Rebel cadde dal sedile.
"Rebeel"
Paul si alzò e le si avvicinò ancora ridacchiante.
Rebel scoppiò in una fragorosa risata ed insieme tornarono a sedere.
La norths si intravedeva.
Le pareti viola parevano alquanto strane tra le case grigie e nel cortile c'erano già i primo ragazzi.
In mezzo a loro Rebel vide Jaymine.
Provò ad accennare un saluto con la mano,ma invano.
Jaymine era intenta a parlare fitto fitto con un bel ragazzo dalla carnagione scura.
A confronto erano davvero simili.
Lo stesso naso aguzzo ed il mento rigorosamente delineato.
Jaymine le aveva parlato del fratello.
Si chiamava Maron,doveva essere lui.
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"Raccontami di lei"
Fiksi Penggemar"Una volta mi dissero che per crescere c'e bisogno dell'acqua,come le piante,eppure io non crebbi mai.Vivevo in un deserto.E non trovai mai dell'acqua" La perdita dei due pilastri della sua vita. Quella del suo migliore amico. E poi si rese conto ch...