capitolo9

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Quando la sveglia inizia a suonare mi alzo in fretta e inizio a vestirmi,poi mi lavo il viso, i denti e come sempre lascio i capelli sciolti lasciandomi coprire dal ciuffo lungo, metà del mio viso e in fine applico il mascara nero sulle mie ciglia. La doccia come sempre l'ho fatta ieri sera dopo aver preparato lo zaino e aver già sistemato le robe che ora indosso sulla sedia che c'è vicino alla grande scrivania laccata di bianco. Prima di andarmene, sveglio Elisabeth ed Harry, e avverto quest'ultimo che oggi vado a scuola a piedi.
Visto che era ancora mezzo addormentato non mi ha detto niente e mi a lasciato andare.
Scese le scale, prendo il mio zaino nero dell Eastpak ed esco di casa non prima di aver infilato gli auricolari nelle orecchie e aver alzato al volume al massimo, dopo aver premuto 'ok' sul inutile avvertenza di non tenere il volume troppo alto, di cui sinceramente non me ne frega niente visto che sono dell'idea  che il volume della musica deve  sempre superare il volume dei pensieri e del mondo, quindi fanculo alle avvertenze e spacchiamoci i timpani con una canzone dei Nirvana. Quando arrivo a scuola la campana non è ancora suonata così con tutta la calma possibile, mi dirigo verso il mio armadietto e vi ripongo i libri che non mi servono per poi dirigermi in classe.
Quando apro la porta, una ragazza alza la testa e mi guarda, non è la prima volta che la vedo oltre a frequentare la stessa classe l'ho incontrata alcune volte con delle sue amiche in giro, ma non ci siamo mai rivolte la parola. È una bellissima ragazza ha dei capelli lisci e lunghi di un color rame (naturale) e due grandi occhioni nocciola, ha un fisico a dir poco straordinario e un sorriso perfetto. Ok cervello mio mettiti in moto è cerca di ricordati il nome di questa bella ragazza, allora Ilenia non è,  ilary neanche, ehm andiamo cervello c'è la puoi fare, c'è l'ho sulla punta della lingua...
-Ilaria-
-si giusto è quello il tuo nome- gli rispondo e lei cerca di trattenere una risata . Oh cazzo che figura di merda.
-ehm... mi dispiace ma non mi ricordo i nomi soprattutto di quelli che come dire si "mimetizzano" nella classe-
-non importa, molto probabilmente non se lo ricorda nessuno- dice abbassando il viso, dopo di che mi sembra di veder cadere una lacrima sul suo banco così mi avvicino a lei e inizio a parlare
-ehi non piangere, non è vero sicuro come la morte che tutti sanno il tuo nome-
-non è vero a nessuno interessa di me- dice guardandomi negli occhi, confermando la mia ipotesi sul fatto che stesse piangendo. Ok sarò anche stronza ma detesto vedere le persone piangere
-oh ma non è vero, l'altra volta ti ho visto con delle tue amiche e questo vuol dire che hai qualcuno che tiene a te poi ci sono i tuoi genitori, tuo fratello o tua sorella o se hai entrambi-
-i miei genitori non ci sono più, sono figlia unica e ho litigato con le  mie amiche, loro non mi volevano veramente bene- ok bene sono nella merda, e ora che gli dico per farla sorridere? 
-oh...ehm mi dispiace non lo sapevo-
-nessuno lo sa- dopo aver pronunciato queste tre parole cala il silenzio, che però viene interrotto da lei
-sai vorrei essere proprio come te ed avere una famiglia come la tua- afferma
-in che senso come me? Ah e se vuoi un fratello rompi coglioni te lo regalo eh per me non ci sono problemi- dico riuscendo a fargli spuntare un sorriso. Oh ye impresa riuscita.
-intendo menefreghista e forte  come te, tu non ti fai abbattere dai problemi anzi gli affronti a testa alta come a sfidarli, ecco perché vorrei essere come te e poi non è vero che tuo fratello è un rompi coglioni-
-ah beh che dire ci si diventa cosi-
-e come  si fa?-mi chiede lei
-delusioni, tante delusioni. Ti fanno creare un muro contro tutti e poi, e poi...penso che basti ti ho già detto abbastanza-
- già non dovresti farti vedere con me rovineresti la tua fama-
- non ma che cosa dici?- appena termino  la frase, suona la campanella e la classe inizia a riempirsi così  mi alzo per andare al mio posto e far in modo che la sua compagna di banco prenda posto vicino a lei.
Quando mi siedo noto che Noemi ha già preso posto e che mi guarda insieme a Liam e Zayn.
-ehy Ro che succede come mai questa mattina sei venuta a scuola a piedi?- mi chiede il fratello della mia compagna di banco
- niente mi andava di fare due passi-
-sicuro che sia solo questo?- domanda ancora
-si Liam- rispondo con tono annoiato. Dio gli voglio bene ma a volte sembra mio fratello, infatti vanno molto d'accordo, è sempre stato così sin da piccolo e con Noemi è anche peggio, è come dire iperprottetivo. Proprio quando mi siedo entra la docente di psicologia, materia che io amo e inoltre adoro questa professoressa, che inizia a spiegare i sentimenti, in particolare la tristezza e vedo Ilaria voltarsi verso di me con aria afranta.  E che cazzo prof. propio oggi devi spiegare la tristezza, proprio a mettere il dito nella piaga ehh.
Le altre due ore passano in fretta e io mi ritrovo in mensa, seduta al solito tavolo con tutti gli altri
-a che pensi carotina?- chiede Louis, vedendo che non sono molto presente
-eccola l'ho vista!- esclamo
-chi?- domanda sempre il ragazzo  "occhi cielo", è  così che l'ho salvato in rubrica e così lo chiamo ancora. Senza rispondere mi alzo e mi dirigo verso Ilaria che è seduta in un tavolo da sola
-ehi vuoi venire a mangiare con noi?- le chiedo
-no grazie sto bene qui- risponde con gentilezza guardando il tavolo vuoto
-oh andiamo non farti pregare-
- no vai, non ti preoccupare sto bene qui-
-ok- rispondo.
Beh se si aspetta che io mi arrenda così facilmente si sbaglia di grosso, non può neanche immaginare cosa ho in mente...
SPAZIO AUTRICE
Allora per farmi perdonare ho deciso di pubblicare l'altro capitolo oggi stesso, spero vi piaccia

Life to London ~Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora