96.

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Rimango lì per un'altro po' finché non decido di andare a casa di Shawn per scusarmi del mio comportamento infantile.
Toc Toc
Busso e mi apre Mayla che ha il telefono sull'orecchio e con la mano mi fa cenno di entrare e muovendo la bocca senza emettere nessun suono mi dice che Shawn e di sopra, così salgo.
Faccio un respiro ed entro.
Per qualche istante mi guarda ed io lo guardo, poi si alza dal letto e viene verso di me per poi abbracciarmi.
Io: scusa, quelle cose non le pensavo davvero.
Shawn: non fa niente.
Disse rompendo l'abbraccio e prendendomi le mani.
Io: ahia!
Esclamai guardandomi la mano gonfia e viola.
Shawn: ma che cavolo hai fatto?
Io: ho dato un pugno alla cattedra.
Shawn: l'hai rotta per caso?
Io: no, però ero arrabbiata ed ho scaricato l'adrenalina.
Shawn: ti sarai fratturata qualcosa.
Disse guardandomi la mano.
Io: è solo una botta, basta un po' di ghiaccio.
Shawn: solo una botta? Hai la mano color violetta e dici e' solo una botta? Dobbiamo andare ha fare una lastra.
Io: non serve, più tosto, come stai tu? Ti fa male?
Dissi passandogli una mano sullo zigomo bordo'.
Shawn: non tanto, il ghiaccio risolve tutto.
Io: certo che siamo una coppia che scoppia io e te.
Dissi mentre lui prendeva il telefono e digitava un numero.
Io: chi chiami?
Shawn: tua madre, devi andare da un medico.
Io: no. Attacca.
Lui lo fece.
Io: mi farò portare da mia zia Katrin.
Shawn: vengo anch'io.
Io: ok.
Prendo il telefono e chiamo mia zia.
Io: ei zia.
Zia: ma non sei a scuola?
Io: sì ma c'è stato un incidente.
Zia: hai chiamato tua madre?
Lei era molto diversa da mia madre, rimaneva calma in qualsiasi situazione, invece mia madre già avrebbe chiamato l'ambulanza.
Io: no, però dovresti venire a casa di Shawn il prima possibile.
Zia: arrivo.
Attaccai e misi il telefono in tasca.
io: sta arrivando.
Dissi a Shawn che continuava a fissarmi in cerca di notizie.
Io: e non guardarmi così.
Shawn: quanto sei matta.
Io: lo so.
Dissi ridendo.
Shawn: sei la persona più strana su questo pianeta.
Io: grazie, se posso considerarlo un complimento.
Shawn: vieni qui.
Disse sporgendo le braccia in avanti.
Io: ti amo.
Dissi guardandolo negli occhi.
Shawn: anch'io.
Ci baciammo per qualche istante finché non fummo interrotti da Mayla che ci disse che era arrivata mia zia.
Shawn: mamma torno quando ho fatto. Considerando che sono le nove e mezza, per le undici, undici e mezza, dovrei stare a casa.
Mayla: ok, poi aggiornami su quello che dicono ad Ash.
Shawn: ok.
Uscimmo e andammo all'ospedale.
Katrin: perché non l'hai detto a Jenny?
Io: perché sennò mi avrebbe chiesto come ho fatto ed io avrei dovuto dirle che mi hanno sospesa per due giorni e tutto il resto.
Zia: tutto il resto? Sei stata sospesa per due giorni in primo liceo, qualche anno fa con una sospensione eri automaticamente bocciato.
Io: speriamo non sia così.
Zia: quando penserai di dirglielo?
Io: domani, oggi è il compleanno di Kim e non voglio rovinarlo.
Zia: se non glielo dici glielo dirò io.
Io: che ansia zi.
Infermiera: come posso aiutarla?
Zia: dovremmo fare una lastra con urgenza.
Infermiera: venite con me.
Ci dirigemmo nel reparto dove facevano le lastre e, visto che non c'era nessuno ad aspettare, entrammo direttamente.
Dottore: ha una micro frattura all'indice e al medio. Dovrò steccarle le due dita e fasciarle la mano.
Io: oh che palle. Quanto la dovrò tenere?
Dottore: almeno due settimane.
Io: due settimane?
Bene, tra un po' dovrò dire addio alla ginnastica artistica visto che ogni mese mi faccio male a qualcosa.
Un'ora dopo uscimmo di lì e tornammo a porta Shawn a casa.
Shawn: attenta a quello che fai oggi.
Io: ok.
Shawn: è devi ascoltarmi quando ti dico le cose, che io ho sempre ragione.
Io: tu sempre ragione? Ma fammi il favore.
Shawn: ora devo andare, ci sentiamo dopo. Qualsiasi cosa chiamami.
Io: ok, ciao.
Dissi dopo avergli dato un bacio sulle labbra.
Zia: io devo andare a lavoro, che fai?
Io: puoi portarmi da zia Alaska? Damien ha detto che non andava a scuola oggi, poi dopo mi faccio riportare a scuola.
Zia: ok.
Mise in moto la macchina e andammo a casa della zia Alaska.
Io: ei zia.
Zia A: ciao tesoro, ma che hai combinato alla mano?
Io: micro frattura all'indice e al medio.
Zia A: tutte tu le combini.
Io: già, c'è Damien?
Zia A: sta in cucina con le cuffiette.
Io: ok. Grazie zia Katy e non dire niente a mamma.
Zia A: perché non sa niente?
Io: storia lunga.
Zia: ora devo andare che sennò mi licenziano, mi raccomando, per oggi basta cazzate.
Io: ok, buon lavoro.
Vado in cucina e, vedendo che Damien non si è accorto di me, gli prendo il telefono che è un po distante da lui e alzo il volume al massimo.
Lui si toglie le cuffiette di scatto.
Damien: ma che cazz...oh ciao Ash.
Io: ciao.
Damien: non sei stata tu vero?
Io: io? Ma come ti viene in mente.
Dico facendo una faccia da finta incolpevole.
Damien: ti odio Cugi.
Io: anch'io.
Dissi abbracciandolo.
Damien: ma che hai fatto alla mano?
Io: micro frattura all'indice e al medio. Ti chiederai, ma come hai fatto? Ed io ti dirò. Siccome oggi Shawn si è menato con uno che mi rompe le palle, il preside li ha sospesi, per tempo differente ed io mi sono incavolata. Così sono entrata e, in poche parole, mi ha sospeso anche a me.
Damien: ma come hai fatto a farti male?
Io: ho dato un pugno alla scrivania del preside.
Damien: quanto dovrai tenerlo?
Io: almeno due settimane.
Damien: comunque solo tu riesci a fare queste cose.
Io: lo so.
Ci raccontammo tutto quello che avevamo da dirci fino alle due meno dieci, quando mi feci riaccompagnare a scuola dove dovevo vedere Kim per andare al cinema.

Res[tiamo] amici? 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora