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Mi svegliai con qualcuno che mi accarezzava la guancia, era Damien.
Io: ehi.
Disse strofinandomi gli occhi.
Damien: ehi, come stai?
Io: bene. Che ore sono?
Damien: le sei e mezza.
Io: ah.
Damien: vuoi parlare di Shawn?
Io: non c'è niente da dire, tranne che è uno stronzo egoista.
Damien: perché?
Io: perché non vuole dirmi cosa è successo con Sarah.
Damien: perché vuoi saperlo?
Io: senti Dam ora non ho voglia di parlarne. Vado a prendere un bicchiere d'acqua.
Mi alzai dal letto e scesi le scale.
Ero sulla spia della cucina quando vidi Shawn così me ne tornai indietro per evitarlo, ma lui mi vide e mi segui.
Essendo soprappensiero andai addosso a Matt.
Io: ehi piccolino. Che stai facendo?
Matt: io e Layla tiamo giocando a naccondino.
Io: e ti diverti?
Matt: siii. Ma pecché tu sei arrabbiata sorellina?
Io: non sono arrabbiata.
Matt: si invece, a me non puoi mentile. Sei anche tliste.
Disse gesticolando come un adulto.
Come mi conosce mio fratello, e pensare che ha due anni.
Io: ho litigato con una persona.
Matt: ma vedlai che ci falai pace. Non si può essele semple arrabbiati.
Io: hai ragione piccolino. Ora vado di sopra. Se ti serve qualcosa vieni, ok?
Lui annuii a corse in cucina.
Shawn: Ash.
Mi chiamo' ma io lo ignorai e continuai a salire le scale.
Shawn: Ash, aspetta, dobbiamo parlare.
Io: non abbiamo niente da dirci.
Shawn: si invece.
Per mia immensa fortuna squillo' il mio cellulare e risposi.
Io: hei Kim, non sai quanto ti sono grata di quello che hai fatto, mi ha salvato.
Sussurrai mentre entravo in camera.
Kim: perché?
Io: perché ho litigato con Shawn, comunque. Mi manchi.
Kim: anche tu, ma come mai avete litigato? Sempre per Sarah?
Io: si, e' cocciuto.
Mi andai a sedere sulla panca sotto la finestra e poco dopo entro' Shawn.
Io: Kim aspetta un attimo.
Misi una mano sul microfono e dissi.
Io: esci di qui, sto parlando con Kim.
Shawn: no.
Disse sedendosi sul letto ed io, sapendo che sarebbe stata una battaglia persa, lo lasciai stare.
Io: ti stavo dicendo che abbiamo litigato sempre per quella storia. È solo che io non capisco cosa gli costa dirmi cosa è successo con Sarah. Saremmo tutti più felici e, anche se non mi importa del suo passato, io devo saperlo. Io lo amo Kim e sapere che lui non si fida di me mi fa soffrire troppo.
Mentre parlavo al telefono con Kim, io e Shawn ci guardavamo fissi negli occhi.
Kim: vedrai Ash che te ne parlerà. Forse pensa che potresti lasciarlo o qualcosa del genere.
Io: è qui che si sbaglia di grosso se solo lo pensa. Io non lo lascerei mai per una cosa del genere. Non ci conoscevamo nemmeno. Certo, se me lo farebbe adesso non gli rivolgerei mai più la parola, ma nemmeno ci conoscevamo. Quindi non può pensare una cosa simile.
Kim: senti Ash, ora vado. Qualsiasi cosa chiamami. Mi manchi. Ciao.
Io: anche tu mi manchi. Ciao.
Attaccai e mi misi a guardare fuori dalla finestra.
Shawn: pensi davvero quello che hai detto a Kim?
Io: certo che lo penso.
Shawn: ok, allora ti dirò tutto.
Disse sedendosi vicino a me.
Shawn: io e Sarah siamo andati ad una festa insieme una volta ed io ho fatto un gioco strano dove ogni volta che sbagliavi dovevi bere. Io sbagliavo sempre, a volte anche apposta, e quindi mi sono ubriacato. Sarah, che ha approfittato di me in quelle condizioni, mi ha fatto fare cose che non avrei mai fatto da sobrio. Pensa, lei era rimasta anche incinta, ma poi ha perso il bambino.
Io: quindi tu a questura saresti dovuto essere padre?
Lui annuì.
Io: oh mio dio.
Dissi incrociando le gambe e mettendomi le mani tra i capelli.
Shawn: l'altro giorno ci siamo visti e le ho spiegato tutto quello che era successo e viceversa. Le ho detto anche che stavamo insieme io e te, ma sembra l'unica cosa, di tutto il discorso che abbiamo fatto, che non ha capito.
Io: stranamente.
Dissi alzando gli occhi al cielo.
Shawn: questa è tutta la verità. Ora mi perdoni?
Io: non ho niente da perdonarti.
Dissi sorridendo, poi Shawn si avvicinò a me e mi baciò. Mi mancavano le sue labbra morbide.
Shawn: mi sei mancata.
Mi sussurrò sulle labbra.
Io: anche tu.
Rimanemmo abbracciati per un po' finché non fummo interrotti da Kayla che entro' in camera senza bussare dicendo che dovevamo scendere per cenare visto che erano arrivati anche gli altri.
Kayla: non covo interrompere nulla.
Io: non hai interrotto nulla, tranquilla.
Dissi a denti stretti.
Io: lo fa solo per provocarmi.
Dissi quando chiuse la porta.
Io: è davvero odiosa.
Shawn: sai Ash, stavo pensando di farmi un piercing.
Io: un piercing?
Shawn: si, qui sotto al labbro.
Disse indicandomi un punto delle labbra.
Io: sai che forse non ci staresti male?
Shawn: davvero?
Io: si.
Shawn: meno male che hai approvato questa mia follia.
Io: si dai, ora scendiamo.
Lui sorrise e mi mise un braccio intorno alla spalla e insieme scendemmo.
Finita la cena mia mamma e la mamma di Logan andarono in cucina e tornarono con una torta con scritto "auguri Layla" con affianco una candelina a forma di numero nove.
Ci mettemmo tutti a cantare tanti auguri a te e poi scattammo qualche foto.
Ella: quanto cresce in fretta la mia piccolina.
Disse alla sorella abbracciandola.
Cameron: già, tra un po' non andranno nemmeno più bene le barbie come regalo. Cosa vorrai il cellulare?
Subito Layla annuì sorridendo e Cameron l'abbraccio'.
Io: dai mettetevi tutti lì che vi faccio una foto.
Dissi alla famiglia di Logan e tutti si andarono a mettere dietro a Layla.
Logan: dov'è Austin?
Io: l'ho visto uscire. Lo vado a chiamare.
Uscì di fretta e vidi che stava fumando.
Io: hei tua sorella vorrebbe fare una foto con te e gli altri.
Austin: può farla senza di me.
Io: dai Austin, una foto. È il suo compleanno.
Austin: e vabbene. Sia chiaro che accetto solo perché so che sennò non la smetti più.
Sorrisi e rientrammo.

Dopo aver scattato qualche foto mangiammo al torta e facemmo qualche partita a carte, finché non venne l'ora di andare a dormire visto che la giornata seguente sarebbe stata faticosa

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Dopo aver scattato qualche foto mangiammo al torta e facemmo qualche partita a carte, finché non venne l'ora di andare a dormire visto che la giornata seguente sarebbe stata faticosa.

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