Prologo

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Carrie's pov.

Uscì dalla doccia e avvolsi intorno al mio corpo un asciugamano, ero nel bagno di Harry avevo dormito da lui quella notte, mi aveva quasi supplicata di farlo. Era strano da un paio di giorni, più volte gli avevo chiesto se c'era qualcosa che non andava ma lui rispondeva continuamente 'Smettila, non ho niente.' ma non era così, lo vedevo, lo sentivo. Aprì la porta ed andai in camera sua, mi fermai sulla soglia della porta, lo vidi seduto a bordo del suo letto con le mani nei capelli.

-Harry.- lo richiamai così a bassa voce che quasi non riuscì a sentirmi. Si girò e mi guardò come se volesse parlarmi ma dalla sua bocca non uscì una parola. Mi avvicinai piano e mi posizionai davanti a lui, abbassò la testa e unì le sue mani stringendole fino a far diventare le sue nocche bianche.

-Ti chiederò per l'ultima volta cosa sta succedendo. Non rispondermi 'Niente' perchè ti giuro che prendo tutto ciò che di mio si trova qui e me ne vado.- la mia voce doveva sembrare forte e decisa ma man mano calò e diventò quasi supplichevole. Harry si alzò e andò a posizionarsi davanti la finestra non degnandomi di uno sguardo.

-Devo parlarti.- disse senza emozione nella voce. Questo mi spaventò a morte, non mi aveva mai parlato in quel modo. Annuì anche se sapevo che non mi avrebbe vista, ma lui prese il mio silenzio come incoraggiamento per continuare.

-Sono successe delle cose, cose a cui io non posso non dare peso. Sai bene quanto il mio lavoro sia importante per me.- cercavo di seguire il suo discorso ma non capivo dove voleva andare a parare.

-Devo partire, Carrie.- disse all'improvviso. Il mio cuore batteva più forte e il mio respiro non era regolare. Si girò e mi guardò per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare.

-Dove..dove devi andare?- chiesi titubante. Feci qualche passo in avanti. Sospirò forte e parlò.

-Devo tornare a Londra, ho delle cose da risolvere.- so che c'era altro che doveva dirmi ma mi convinsi che non era così e annuì.

-Beh, non è niente di così grave Harry, io ti aspetterò qui.- dissi avvinandomi e poggiando le mie mani calde sulle sue guance. Chiuse gli occhi e scosse la testa. Spostò le mie mani facendo cadere le mie braccia lungo il mio corpo. Boccheggiai e quasi urlai per quel gesto.

-Carrie!- grugnì e sospirò ancora.

-Che cazzo sta succedendo Harry. Non giocare, sai che non funzionano questi giochi di parole con me.- dissi alzando il tono. La mia voce tremava leggermente e i miei occhi seguivano ogni suo movimento.

-Non tornerò.- disse nel modo più freddo e distaccato. Il mio corpo si irrigidì, un'improvvisa ondata di gelo si impadronì del mio corpo. I nostri respiri erano le uniche cose che si sentivano nella stanza.

-Non tornerai?- riuscì a dire. Sentivo un nodo alla gola, faceva male ma non quanto ciò che mi avrebbe detto Harry.

-Si, è quello che ho detto Carrie, non senti? Non tornerò, non mi aspettare non servirà a nulla. Va avanti con la tua vita e io andrò avanti con la mia.- era stato così duro che ogni sua parola entrò dentro me come un pugnale. Lui si appoggiò con entrambe le braccia al muro e abbassò la testa sussurrando delle parole che fecero bruciare i miei occhi.

-Ti amo Carrie. Sei e sarai sempre mia.-. le lacrime uscivano a ripetizione dai miei occhi ormai quasi spenti.

Ariane's pov.

Stavo fumando una sigaretta, seduta sul mio divano, con le ginocchia al petto, gli occhi gonfi ma che non versavano lacrime. Il mio sguardo fisso in un punto indefinito della parete. Erano passati due giorni, il mio corpo era stanco, disidratato e sapevo di dover mangiare qualcosa ma proprio non ne avevo voglia. Sentì bussare alla porta, sapevo bene quel tocco pesante di chi era. Sospirai e abbassai la testa sulle mie ginocchia. Lui bussava ancora urlando di aprire e io mi limitavo a non rispondere.

-Ariane, apri questa fottutissima porta, giuro che la butto giù.- urlò, era incazzato, lo sentivo, ma non era paragonabile alla rabbia e alla collera che io provavo nei suoi confronti. Sentì la serratura, della porta, scattare lui aveva le mie chiavi.

Sentì la porta cigolare e sbattere subito dopo. Era fermo vicino la porta, non aveva fatto nessun passo.

-Zayn, che ci fai qui?- chiesi, ma era ovvio il perché. Si avvicinò lentamente, alzai la testa tenendo gli occhi puntati davanti.

-Ariane, io devo parlarti.- mi alzai per andare a prendere un bicchiere d'acqua.

-Non c'è niente da dire.- mi stofinai gli occhi e versai l'acqua in un bicchiere. Si avvicinò ancora di più ma allungai un mano e gli dissi di fermarsi. Sussurrò qualche imprecazione e si fermò.

-Oh Dio! Mi stai uccidendo con questo tuo comportamento.- disse arrabbiato. Risi istericamente.

-Io? Si sono capovolti i ruoli?- dissi girandomi e puntando i miei occhi verdi nei suoi nocciola. Serrò le labbra e indurì la mascella.

Mi avvicinai lentamente a lui, non distogliendo mai lo sguardo.

-Sai, ho pensato in questi due giorni. Ho pensato a me, a te a quel noi ormai non più esistente e a tutte le parole che mi hai sussurrato mentre facevamo l'amore ed ero arrivata quasi alla conclusione di poter dire 'posso andare avanti.', ma poi le immagini delle tue luride mani che accarezzano un corpo che non sia il mio mi fanno voltare lo stomaco e si inseriscono in ogni mio incubo. Mi hai rovinata. Mi sono innamorata e donata a te in un modo così vergognoso e anche se mi ostino a dire che ormai sono fuori dal nostro rapporto sono schifata da me stessa perchè so che non è così.- presi fiato.

-Ariane.- mi supplicò quasi.

-No, devi star zitto ed ascoltare. Hai preso tutto di me, tutto e hai fatto di questo 'tutto' una palla e ti ci sei messo a giocare a calcio e l'unica cosa che ti avevo chiesto di non fare era proprio questo. Ho pianto, non lo negherò, ma l'ho fatto per la delusione che mi hai recato, mi hai fatto innamorare dell'immagine distorta di te e questo, Zayn, non te lo perdonerò mai. Ti amo, ti amo alla follia, ti amo come se non ci fosse un domani, amo ogni parte del tuo corpo, ogni tua smorfia o sorriso ogni cosa che ti appartiene, ma so che passerà, non sarai sicuramente l'ultimo di cui potrò, forse, innamorarmi.- dissi marcando l'ultima frase con l'intento di farlo stare male tanto quanto lui aveva fatto stare male me.

-Ariane, io ti amo!- disse convinto ma scossi la testa e risi amaramente.

-No Zayn, questo è quello che credi, amare significa essere anche fedeli e tu forse ancora non hai ben chiaro questo concetto.- mi avvicinai e gli presi una mano stringelo forte nella mia. Lo vidi sospirare al mio tocco.

-Lei è una parte della tua vita, io lo so l'ho sempre saputo. La colpa è anche mia, ma cosa vuoi farci, davanti a certi sentimenti non puoi tornare indietro.- dissi singhiozzando, le lacrime ormai scendevano velocemente dai miei occhi.

-Non è così, ti prego Ariane lascia che ti spieghi.- lasciai la sua mano che cercò di riprendere ma non glielo permisi.

-Credo sia l'ora che tu vada via.- dissi girando il volto.

-No!- disse deciso.

-Ti dico di si. Va via.- non rispose, così mi andai a sedere sul divano nella stessa posizione iniziale. Sentì un urlo strozzato e un vetro rompersi in mille pezzi, sapevo che aveva dato un pugno nello specchio ma non mi girai. Lo sentì sospirare velocemente e dopo poco la porta che sbatteva ferocemente. Era finita.



A/N.

Ciao belle ragazzuole, questa è nostra nuova storia (mia e di adorerry). Inizialmente la storia era solo mia e abbiamo deciso poi, cioè ieri, di scriverla a quattro mani come abbiamo spiegato in un capitolo seguente. Ci saranno diversi punti di vista. Questo è solo il prologo spero vi piaccia. Fateci sapere.

Ciao belle bimbe. xx

A. B.

SHELTER.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora