A Brethil
E' proprio qui, che inizia la nostra lunga, oscura e meravigliosa storia, a Brethil, l'ultimo dei cinque reami incantati di Pandora. Brethil è il regno della natura, prende il suo nome dalla betulla, albero sacro in mezzo a queste terre. Questi alberi sono simbolo di prosperità e tranquillità, ecco perché gli agricoltori del Regnosud rispettano e curano queste piante. Alcuni di loro credono che nella loro corteccia sia incisa la storia delle origini di Pandora, la Favola della Creazione. Qui al regno della flora e della fauna abitano soprattutto elfi, druidi, spiritelli dei boschi come i Pixie, giganti legnosi dall'animo pacifico e molti, molti animali parlanti. A popolare gli immensi spazi erbosi e il sottobosco, purtroppo, ci sono anche creature orripilanti, malvagie e feroci come gli Orchi, i Troll e le Banshee, vecchie streghe premonitrici di morte, parenti delle lavandaie notturne. Queste creature sono fortunatamente tenute a bada dalle valorose sentinelle e dai soldati al servizio del re, mentre il popolo è ogni giorno preservato dalle benedizioni e dalle preghiere dei sacerdoti del palazzo reale. Con un paesaggio così vivo e sereno, ricco di vita e di prosperità, diamo inizio ad una storia mozzafiato, che porterete sempre con voi.
Ci troviamo all'ingresso del bosconord, è una giornata azzurra, nel cielo ci sono giusto qualche gruppo di nuvole. Seduto in un prato fiorito, c'è il nostro primo protagonista. E' un giovane elfo, di ceto basso, che vive in una provincia del reame che si chiama Narwain, nuovo sole. Vive sin da quando era piccolo con gli zii, Admir e Mìriel, in un piccolo e accogliente cottage elfico, il suo nome è Jàcom. E' difficile spiegare che tipo di elfo è, per questo non vi dirò nulla, imparerete a conoscerlo col tempo; piuttosto, vorrei soffermarmi sul suo aspetto. Prima di tutto, dovete sapere che a Brethil, ci sono due razze predominanti. La prima è quella elfica, che comprende elfi albini ed elfi bruni, i primi sono alti ed eleganti, hanno una pelle chiarissima e lunghi capelli dorati, con orecchie allungate e affusolate, occhi grandi e lucenti; i secondi, invece, hanno capelli castani e pelle olivastra, orecchie più corte e occhi a mandorla di un color marrone intenso e sono più bassi e sicuramente molto meno altezzosi dei propri confratelli. La seconda razza è quella druida, i druidi sono, come per dire, mezzi elfi, o meglio, incroci tra elfi e altre creature, ma non per questo sono inferiori agli elfi, anzi, molti di loro sono sacerdoti o consiglieri reali, ricercatori e dottori di alta fama. Solitamente, e dico solitamente perché i druidi possono avere aspetti differenti per regioni e provincie, hanno occhi verde scuro, come il bosco di notte, e sopracciglia inarcate, escrescenze legnose che sbucano dalla testa come le corna di un cervo e lunghi capelli scuri. Credo di essermi perso, dov'eravamo? A sì.
Jàcom è un elfo bruno, di altezza media con capelli piuttosto lunghi. Ama a volte stare in tranquillità e a volte fare baldoria e oggi è uno di quei giorni in cui la parte più calma di lui prevale. Disteso nell'erba, ascolta i rumori del bosco e i suoni da esso emessi, riconoscendo i versi animaleschi e distinguendo le varie specie arboree presenti intorno a lui. Ciò che più gli piace però, come d'altronde a tutti gli elfi, sono l'arco e le frecce, non a caso molti diventano arcieri professionisti ed entrano a far parte delle milizie reali. Il suo sogno, infatti, è quello di lavorare al servizio del re e difendere il regno.
-Ecco dov'eri finito, non fai altro che sparire - al pronunciare di queste parole, un carissimo amico di Jàcom sbuca da un cespuglio di bacche rosse, tutto sudato e con il fiatone. E' un insolito druido, dai capelli chiari e dagli occhi verde acqua, un sacerdote del palazzo, che avvicinandosi al giovane elfo e sedendosi accanto a lui, apre un piccolo cesto contenente del cibo - potevo scommetterci che non avresti portato nulla da mangiare. Menomale che ci sono io.
-Grazie Krèstian - risponde Jàcom, vedendo uscire dal cesto alcune pietanze tipiche del villaggio, della frutta e un po' di pane.
-Di nulla, ma cambiamo discorso, non sei emozionato per la cerimonia di domani?
-Quale cerimonia? - d'improvviso domanda Jàcom
-Come quale cerimonia? La solennizzazione dell'Albero Madre, la grande festa di ringraziamento. Mi devi spiegare come fai a stare così lontano dalla realtà - dice con tono quasi esasperato - comunque, ci saranno tutti, compresi il re Sisth e la regina Addelajd, affiancati dal consiglio e dalle milizie reali. Parteciperanno anche i più grandi esponenti del nostro tempo, sarà un evento da non perdere.
-A giusto, la cerimonia, mi era proprio sfuggita di mente.
Finito di mangiare, i due ragazzi si alzano dalla morbida erba, togliendo dai propri vestiti le foglie appiccicate dalla ninfa, e allontanandosi, si dirigono verso il villaggio.
Prima di continuare a raccontarvi questa storia, è necessario che vi spieghi cos'è il grande Albero Madre. Ogni cinque anni, gli abitanti di Brethil si riuniscono al palazzo reale, per porgere dei doni e dei ringraziamenti all'albero. Tutta la vita del regno dipende da questo, senza di esso incomberebbero grandi carestie e siccità. Il grande Albero Madre è un salice millenario, di proporzioni mastodontiche, una pianta sacra dalla corteccia bianco latte e dai rami piangenti e luminosi. Gli abitanti di Brethil la chiamano affettuosamente, come per tradizione, Lolas: colei che è degna di attenzione e amore. La tradizione, infatti, pretende che ogni cittadino dedichi parte della propria giornata in preghiere e ringraziamenti. Il mito di Lolas è molto apprezzato tra le genti di Brethil, si racconta che l'albero una volta fosse stato una magica donna, una'anziana strega bianca, un elfo del fiume delle tartarughe argentate. La solitaria, così era chiamata, amava parlare con gli animali e pregare ogni giorno. Come sia diventata un enorme salice piangente, nessuno lo sa, tuttavia, ogni elfo o druido o chicchessia, prova grande rispetto per l'albero e sacrificherebbe la sua vita per proteggerlo, ma in ogni cosa buona c'è sempre il male che s'insidia come una serpe, molti, infatti, tentano di bruciare o addirittura uccidere l'albero, per prendere il controllo dell'intero reame, ma, cari lettori, per ora non c'è da preoccuparsi, il valoroso esercito al servizio di re Sisth, vigila costantemente il palazzo e l'albero, che è rinchiuso al suo interno.
STAI LEGGENDO
I Reami Di Pandora
Viễn tưởng"In ogni cosa buona c'è sempre il male, che si insidia come una serpe". Un'odissea nel bel mezzo di regni e creature fantasy. Protagonisti accomunati dallo stesso scopo: salvare Pandora da una perfida strega. Un viaggio mozzafiato, una storia intrin...