CAPITOLO VI

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A Niveas

Benvenuti a Niveas, il regno della purezza, della nascita e della morte, delle preghiere e delle benedizioni. A dir il vero, non è un vero e proprio regno, ma un vasto tempio, situato nel bel mezzo della Pianura Pacifica. Numerosi sacerdoti e sacerdotesse popolano questo spazio divino. La vita e la morte sono controllate da qui, al centro della struttura principale, ci sono due enormi vasche di marmo, una dedicata alla vita di ogni essere, l'altra alla morte. Il sorvegliante, un essere celeste e allo stesso tempo infernale, le protegge e ne controlla il lavoro. Le giornate, qui al regno della luce e delle tenebre, potrebbero apparire semplici e poco movimentate, ma vi sbagliate se lo pensate. Il lavoro all'interno delle mura è costante e singolare. Molti cercano di penetrare dentro la sala delle vasche, per rompere l'equilibrio tra i viventi e i morti. Grazie ai numerosi paladini e ai cavalieri angelici, dediti e rispettosi della vita quanto della morte, il reame è al sicuro. Angeli, spettri, anime, e draghi piumati sono esseri che potrete trovare solo in questo regno, tenuti sotto controllo dalla regina, la candida Sonias.
Tra le colonne argentate, che riflettono la luce solare, nella grande terrazza, c'è una sacerdotessa triste e annoiata. Andria, una giovane ragazza, adottata dalla regina. Dovete sapere, infatti, che Andria è orfana di padre e madre fin dai tempi in cui non ricordava nulla, dalla sua nascita più semplicemente. La regina, avendo compassione, scelse di accudirla e di indirizzarla alla vita sacerdotale. La giovane, tuttavia, pensa a tutto tranne che a preghiere e roba del genere. Nel profondo del suo animo, lei è una combattente, uno spirito positivo, per niente composta come dovrebbero essere le sacerdotesse, una scaccia pensieri cattivi per intenderci. Ogni giorno, la ragazza è costretta a reprimere la sua indole guerriera, i suoi desideri di lavorare per la regina di Magnificentia e magari di unirsi con un bel cavaliere dagli occhi azzurri.

- Andria, dov'eri finita, perché ti nascondi sempre, ricordati che oggi hai la lezione di Benedictomanzia - urla all'improvviso il suo tutore, Giul la generosa.

- Ancora quella materia, mi sono proprio stufata di ascoltare quel sacerdote di trecentosessant'anni che sputa e balbetta.

- Non offendere Makul - la riprende - dai sbrigati, non fallo aspettare ancora.

È difficile la vita qui, tutti devono apparire candidi, puri, leggiadri, leggeri e floreali. Ognuno deve aspirare alla perfezione celeste e chi ci riuscirà, potrà prendere il posto della regina e guidare il regno.
Ci spostiamo nella sala delle vasche, poiché vorrei spiegarvi meglio cosa sono. Le vasche furono costruite dagli Antichi, i fondatori dei cinque regni di Pandora, con lo scopo di creare l'equilibrio tra tutto ciò che è vivo e che è morto, ma questo già lo sapevate. Intorno a questi grandi recipienti di marmo, è incisa la Favola della Creazione, purtroppo la lingua arcana che la narra è incomprensibile e neppure gli studiosi più celebri dei cinque reami la riescono a decifrare. Dentro le vasche, scorre ininterrottamente acqua, nella vasca della vita, l'acqua è limpida e cristallina e contiene le anime di coloro che in vita hanno praticato il bene, quindi prende il nome di brodo bianco. Nella vasca della morte, l'acqua è invece torbida, sporca, quasi fangosa è contiene le anime dei dannati, che urlano e si lamentano per i peccati e il male commesso in vita, il suo nome è brodo nero. Il sorvegliante, si assicura che le anime non cerchino di uscire o che qualcuno le rievochi, facendole uscire dall'acqua. L'ordine e l'equilibrio delle vasche è rimasto tale per millenni e se solo qualcuno proverà a mischiare i brodi primordiali tra loro, si potrebbe dire addio alla pace e all'armonia che regna tra gli esseri di Pandora.

I Reami Di PandoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora