20. Hello Kitty e la fuga.

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Louis inserì le monetine nello spiraglio del distributore di bevande calde e, con tutta la concentrazione che riuscì a racimolare, pigiò i piccoli pulsanti per selezionare il caffè macchiato.

Nell'arco di quella giornata era il quarto, abbinato ovviamente alla rispettiva sigaretta scroccata da diversi pazienti intenti a passeggiare all'aperto, ma a nulla serviva, poiché la sonnolenza si stava ormai impossessando delle facoltà mentali.

"Anche lei aspetta suo figlio, eh?"

Un ometto tarchiato gli diede una gomitata ammiccante sul braccio, facendo vacillare il contenuto del bicchiere che per poco non si riversò a terra. Un muscolo guizzò sulla mascella di Louis, il cui sonno era stato messo da parte per snocciolare le più fantasiose imprecazioni dedicate all'uomo.

Ma l'eccitazione trapelata dai suoi occhi era così incontenibile che brontolò un qualcosa riguardante la probabilità dell'evento, limitandosi ad usare le mani solo per rimescolare il caffè e non sfregiare volti.

"Non sembra molto contento, oppure è nervoso eh?"

Il pensiero del bastoncino che veniva utilizzato per colpirgli un occhio fu immediato, ma proprio mentre si apprestava a meditare la posizione più adatta un dottore biondo richiamò la sua attenzione affacciandosi.

"Luigi, giusto?"

"Ehm... no, Louis."

"Non è quello che ho detto? Dia qui." E così dicendo lo privò del bicchiere, per poi continuare: "Fortunatamente ero qui, il suo ragazzo è stato molto fortunato e.. ha chiesto di non vedere nessuno. Mh, patatine!"

Louis a quelle parole scostò malamente Horan, o almeno così si doveva chiamare secondo la targhetta applicata sul camice, per fare irruzione nella piccola stanza e guardare Harry affannato.

"Stai bene?"

Il riccio non si aspettava proprio quella comparsa così improvvisa, senza parlare della domanda, visto che sussultò sul lettino traballante e premette l'orlo della coperta contro il viso.

"Avevo chiesto di non far venire nessuno..."

"Rispondi, stai bene?"

"S..stiamo bene."

Annunciò, questa volta sollevando il viso con dignità, subito sostituita dalla sorpresa provata nel vedere Louis così vicino e sollevato.

Era sicuro di ricevere un trattamento peggiore vista la notizia-bomba sganciata poco fa, invece sembrava addirittura più... premuroso?

"E ora.. per quella volta in bagno tu.. non hai avuto rapporti oltre me?"

Lanciò un'occhiata ad Harry, attendendo una sua conferma, quindi inizió a farneticare dei calcoli aggrontando la fronte per poi "Wow, é un bel po' di tempo." affermare.

"Giá, lo é."

Il respiro del riccio si smorzó sentendo la mano di Louis adagiarsi sulla pancia ormai con le sembianze di una mezzaluna, e anche mentre la muoveva lentamente non riuscí a staccare gli occhi dai suoi.

"Credevo ti saresti arrabbiato."

Ammise in un soffio.
Ma Louis sembrava non ascoltarlo, al contrario il suo campo visivo era ridotto alla pelle appena scoperta, da cui avvertiva dei leggeri rigonfiamenti, stava forse scalciando?

"Si chiamerá Patroclo come..."

"Cosa? Stai scherzando? Si chiamerá Wendy."

Louis aprí le labbra per replicare, ma la risata cristallina del dottor Horan lo interruppe.

"Le perdite sono normali, come ho giá spiegato ad Harry, quindi postiamo dimetterlo."

E, mentre riferiva ció, la mano di Harry scivoló cauta in quella di Louis, in una tenera stretta.
Ora si sentiva benissimo.

* * * *

Fu solo quando Louis mise in moto la modesta auto che i ragazzi, attoniti dagli ultimi eventi, iniziarono a preoccuparsi per il futuro.
Louis non aveva piú stabilitá economica, precedentemente procuratagli dal padre di Briana e, di conseguenza, Harry poteva dire addio al posto nell'agenzia matrimoniale di famiglia.

"Scappiamo."

"Cosa?"

"Io non ho piú niente, tu... insomma tua madre neanche si é preoccupata per la tua assenza prolungata! Ricominciamo dal principio, insieme.. noi tre."

Noi tre.
Il riccio sorrise spontaneamente, e dal finestrino scorse il profilo della monotona cittá allontanarsi, forse per sempre.
Si sentiva come un adolescente in fuga, ed era una prospettiva talmente eccitante che non fiató per il resto del viaggio, addormentandosi addirittura.

Spazio Autrice.

Il cellulare é in assistenza e, si, Padre Pio ancora veglia sulla mia cover, per questo ci ho messo tanto ad aggiornare.
Comunque, spero vi piaccia e non smetteró mai di ringraziarvi abbastanza per il supporto, vi adoro.

pink ; larry mpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora