Capitolo 4 - Alexis

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La sveglia oggi suona presto, pure troppo. Sono le sette, avrei potuto dormire ancora ma preferisco non tardare.

Fortunatamente, dopo poco più di un ora sono pronta per andare. Oggi sfodero le mie converse nere, pantaloni a sigaretta rossi a quadri con una camicetta nera e ovviamente la mia adorata borsa di MK! Non dimentichiamoci che il colore della settimana è il rosso. Considerando che siamo ancora a mercoledì ho fino a domenica per sfoggiare una parte dei miei indumenti del suddetto colore.

Una volta uscita di casa mi avvio in direzione della metro e mentre cammino ricevo una telefonata da un numero che non ho salvato nella mia rubrica.

«Pronto?»

«Ciao, Alexis! Come stai?» ... Merda, è Bryan.

«Ah, ciao! Non mi lamento... tu?»

«Bene grazie! Ti andrebbe di incontrarci uno di questi giorni per un caffè?» chiede quasi con voce innocente. Come se quello che mi aveva fatto non fosse mai successo.

«Ehm... non sono a Middletown attualmente.» rispondo, cercando di non lasciarmi sfuggire troppo.

«Beh dai, aspetterò il tuo ritorno!»

«A dire il vero, non credo di tornare»

«Come no? Ma dove sei?»

«Quella che sento nella tua voce è preoccupazione? Non sono a Middletown e se per questo nemmeno nel Connecticut, quindi, a meno che tu non sia disposto a farti due ore di viaggio per raggiungermi, il tuo piano salta. Scusa ma ora devo lasciarti, devo prendere la metro» e aggancio.

Acquisto il biglietto, l'oblitero e corro a prendere la metro, che a momenti perdo.

Rimango in piedi durante tutto il tragitto per lasciare posto a chi ne ha più bisogno, nonostante molti uomini mi abbiano offerto il loro.

Appena arrivo all'agenzia controllo l'orologio, sono le nove in punto!

Mi stupisco della mia stessa velocità!

Entro e mi avvicino ad Ann per salutarla ma lei mi precede: «Ciao Alexis, come va?»

«Ciao Ann» dico sorridendo, «benissimo, tu?»

«Bene grazie! Avviso che sei arrivata, accomodati pure!»

Mi siedo sulla prima poltrona, in modo da riuscire ad osservare chi entra ed esce dall'ascensore.

Dopo una ventina di minuti arriva il signor Peterson, con altre tre persone.

«Buongiorno Alexis! Sempre puntuale, complimenti! Allora, siccome devo scappare le presento al volo il suo team! Lui è Ken, si occuperà della sua acconciatura. Lei, invece, è Sonia, la nostra make-up artist. Per ultima ma non per importanza abbiamo Britney, la tua consulente di moda. Sul fatto che tu sia alla moda e sappia curarti di dubbi non ne abbiamo, però sai, sempre meglio imparare dai migliori.»

Non mi lascia nemmeno il tempo di rispondere, che già ci saluta.

Ok, sei di fretta Mr. Alan Peterson!

Le mie tre nuove conoscenze mi stringono la mano e ci dirigiamo tutti assieme nell'ascensore. Io e Ken ci fermiamo al terzo piano, recupera da un armadietto un asciugamano, una vestaglia, una canottiera e... delle mutande?! Notando la mia faccia perplessa, mi rassicura: «Tranquilla Alex, sono per la depilazione. Non vogliamo che sporchi i tuoi indumenti!» e mi porge anche un paio di pantofole usa e getta.

Mi porta in una stanzetta tipica di un centro estetico e mi indica una porta bianca: «Quello è lo spogliatoio, mettiti gli indumenti che ti ho dato e quando hai finito siediti pure sul lettino, intanto io avviso l'estetista che possiamo iniziare».

Fino all'ultimo scattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora