- 4 - Eight years

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Eight years

Noelle

Sto correndo ma mi rendo conto che non sono abbastanza veloce, mi stanno raggiungendo, se mi prendono sono morta. Sono a lato della Grand Place e devo trovare al più presto un nascondiglio, non potrò correre ancora per molto. È buio e nonostante le temperature notturne solite fa troppo caldo e i vestiti mi si appiccicano addosso, o forse sono io che sento questo caldo soffocante per via dell'adrenalina che mi scorre nelle vene. Svolto l'angolo ed entro in un vicolo, corro più veloce che posso, ma sento le voci avvicinarsi, sono esausta e la mia corsa è molto più lenta, uso una pila di bancali nel retro di un locale come appoggio e scavalco un cancello, salto atterrando sia sui piedi che sulle mani, mi rialzo più veloce che posso quando sento urlare "Eccola li!" in francese da uno dei due gorilla; faccio mente locale alle scorciatoie che mi ha insegnato mio padre ma non me ne ricordo neanche una, l'addestramento ha delle falle e questo non mi sarà d'aiuto. Devo arrivare in fondo al vicolo e sperare che ci sia qualcosa, qualunque cosa che possa nascondermi, cerco di aumentare la velocità e svolto l'angolo. L'impatto che ricevo e tanto forte da farmi perdere i sensi per qualche secondo, ma non abbastanza da non capire che due braccia enormi mi stanno stritolando e tenendo la bocca per non urlare.

Urlo ma proprio non esce nessun suono.

Mi sento scrollare, toccare sulle braccia e mi divincolo per liberarmi.

Ma niente.

Apro gli occhi.

Metto a fuoco.

È Harry.

"Ehi! Noelle! Ci sei? Stai bene?" mi chiede quasi sussurrando.

Lo guardo ancora un po' incredula...quel sogno era così reale...non posso credere che stavo solo sognando. Assurdo.

"S-si...era...solo un sogno."

"Sei completamente zuppa...la tua maglietta è tutta bagnata. Sicura di stare bene? Non è che hai la febbre?"

Mi appoggia una mano sulla fronte e scuote la testa, poi continua:

"Sembra ok, ma almeno cambiati la maglia...ma che diavolo stavi sognando?"

"Non...non mi ricordo..." mento...e mento perché non voglio che pensi in alcun modo che sia spaventata dalla situazione; odio mentirgli ma non sopporterei di dirgli che il solito incubo che mi accompagna da otto anni, si è evoluto in qualcosa che avevo rimosso. La mia fuga dal luogo dell'incidente fino a casa di Tessa, ma qualcosa non quadrava: non mi avevano presa. Ero riuscita a salvarmi. Perché ho sognato di essere stata presa? E poi...l'addestramento di mio padre? Si è vero...era una famiglia particolare...ma addestramento mi sembra esagerato.

Mi alzo dal letto e vado verso la cassettiera, cambio la maglia con una di Harry...anche se è nel mio letto ho bisogno di sentirlo vicino. Dio ma perché non riesce a capirlo? Come se lo sente una donna dovrebbe sentirlo anche l'uomo no?

No amica mia. Tu nutri delle speranze assurde!

Mi abbasso la maglia che scende fino a metà coscia e vengo presa da un improvvisa voglia di marshmallow. E ora? Come glielo spiego? Decido semplicemente di non dirgli niente e mi avvio verso la porta.

"Dove vai?"

"Ho sete. Scendo a prendere l'acqua. L'ho finita."

"Ok."

Mi giro e apro la porta.

"Ehi?" mi blocca con la voce più roca del solito. Mi pietrifico sul posto perché so benissimo che percepisce che c'è qualcosa che non va. Mi volto, forse troppo in fretta e un giramento di testa si impadronisce del mio corpo, le gambe diventano gelatina e mi aggrappo allo stipite della porta per non cadere. Harry balza fuori dal letto e aggancia le sue braccia ai miei fianchi per sostenermi.

Forever Styles || Harry Styles - The Styles trilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora