10. Ciò di cui ho bisogno sei tu.

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-Signora Fox, ha bisogno di una mano?- Chiese Dylan entrando nell'appartamento. Vide che la donna si stava trovando in difficoltà nel prendere una grossa pentola posata su una mensola troppo alta. -Oh, grazie Dylan, ma dammi del tu!- Rispose, sorridendo e facendosi da parte. Dylan non perse tempo e aiutò la donna, prese con facilità la pentola e la posò sul basso piano della cucina. -Grazie, sei un tesoro!- Esclamò, dando una pacca sulla spalla del ragazzo, che sorrise. -Figurati Natasha.- -Ecco, non darmi del lei, mi fai sentire vecchia!- Scherzò, ridacchiando, mentre con entrambe le mani si spostava i capelli davanti agli occhi. -Ah, Brian è in camera, vai pure da lui, ma credo stia dormendo.- Disse, senza mai perdere il sorriso.

Erano passati molti giorni, Brian e Dylan si amavano come non mai, per i genitori del più piccolo non fu affatto un problema, erano persone dalla mente piuttosto aperta e se loro figlio era felice con un ragazzo, allora loro non potevano che esserlo per lui. Non importava chi fosse quel ragazzo, non importavano i giudizi altrui, importavano solamente l'amore e l'affetto che riusciva a dare a Brian. Da quando era apparso nella sua vita, dal momento che lo avevano conosciuto, Brian era cambiato, era più felice di prima, non se ne stava più sulle sue e gli occhi avevano ripreso a brillare.
Olly era rimasto il solito bambino spensierato, gli piaceva Dylan, ogni volta che lo vedeva, lui ne approfittava per farsi prendere sulle spalle. Non si poteva nascondere che Dylan amasse quel ragazzino, era come un Brian in miniatura.
Presto Oliver si era dimenticato di quello strano avvenimento, quello che per Brian doveva essere un avvertimento. Era un bambino e le sue priorità erano ben altre, ad esempio, il panino con la Nutella per merenda.
I genitori di Dylan, invece, erano già a conoscenza della sua omosessualità, quando conobbero Brian, lo trovarono il ragazzo più dolce del pianeta. Era diverso dagli altri ragazzi che il figlio frequentava tempo prima, era quello giusto.
Nessuno, oltre a loro due, era a conoscenza della verità, Brian e Dylan avevano deciso di dimenticare ogni cosa e di andare avanti insieme, aiutando a crescere il loro l'amore. Lo zio aveva perso da anni i contatti col resto della famiglia, per questo nessuno reclamò la sua sparizione.
Dylan all'inizio era turbato, aveva tolto a qualcuno la vita, non c'è cosa peggiore, ma col tempo e l'aiuto di Brian, riuscì ad andare avanti, infondo, lo aveva fatto per salvare la persona che amava.

Guardò la donna, le sorrise e infine annuì, dirigendosi verso la camera del corvino.
Quando aprì la porta, trovò il ragazzo spaparanzato sul proprio letto a fissare il soffitto, immobile. Sorrise, avvicinandosi al più piccolo, che subito sollevò la testa ricambiando il sorriso. -Ciao.- -Ehi, dormivi?- -No, ma sto morendo di sonno.- Mormorò, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando. Dylan sorrise, si tolse le scarpe e la felpa, sedendosi poi accanto al corvino. Gli si sdraiò accanto, baciandolo lievemente sulle labbra, godendo della vista di quelle tenerissime guance arrossate.
Brian nascose il viso, abbracciando il più grande, attaccandosi a lui come un koala. Dylan lo strinse a sua volta, lasciando poi che il sonno prendesse il sopravvento su entrambi.

Mentre il più grande conduceva il bacio, fattosi sempre più caldo, gli venne d'istinto sollevare di poco la maglietta del corvino, che appena capì le intenzioni dell'altro, non esitò a staccarsi.
-A-Aspetta... non so...- Balbettò imbarazzato, guardando ovunque tranne che nei suoi occhi.
-S-Scusa... io... l'ho fatto senza pensarci...- Balbettò, dandosi mentalmente dell'idiota. -N-Non ti costringerò... aspetterò che tu ti senta pronto.- Poi sorrise teneramente, Brian non sapeva cosa fare, la verità era che lui avrebbe tanto voluto provare, ma aveva una maledetta paura, paura che a causa del suo corpo, a Dylan non sarebbe piaciuto, che lo avrebbe lasciato, era troppo insicuro di sé stesso.
-N-Non è quello... è c-che io ho paura di...- Dylan lo accarezzò sulla guancia, per dargli coraggio e sicurezza. -Ho paura di non piacerti.- Mormorò, con un filo di voce guardandolo dritto negli occhi. L'altro sgranò gli occhi, per poi abbracciarlo fortissimo.
-Cosa dici, Brian? Stupido, ti amo così tanto... e ti amerò per sempre, sei perfetto.- Il cuore di Brian prese a battere in un ritmo più veloce, si sciolse come neve al sole.
-Anch'io, Dylan.- Sussurrò, asciugandosi la lacrima che gli era scappata.

Niente è mai come sembra. [Concorso yaoi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora