17 ottobre 1977
Mancavano solo due settimane alla festa di Halloween e i Prefetti sembravano essere impazziti.
Cornelia e Lucas avevano avuto un'incomprensione con il gestore del negozio di decorazioni, così invece dei festoni pieni di ragnatele e zucche, si erano ritrovati tra le mani delle ghirlande natalizie e rametti di vischio. Quando James era entrato nell'aula dei Prefetti e aveva visto le decorazioni, aveva chiesto se stessero organizzando una festa a tema di cui lui non sapeva nulla. Cornelia, il cui umore era già sottoterra, aveva ceduto definitivamente ed era scoppiata a piangere.
Juliet e Brian non erano ancora riusciti a decidere nulla riguardo al cibo. Considerato che la festa sarebbe avvenuta dopo cena, Juliet aveva proposto di preparare qualcosa di semplice come stuzzichini e tartine, ma Brian non era d'accordo. "Che festa è senza cibo?" diceva ogni volta che Juliet nominava le tartine e, quando lei gli faceva notare che le tartine erano cibo, lui rispondeva: "Le tartine non sono cibo. Sono l'illusione del cibo."
Denise e Thomas erano stati i più fortunati. Avevano contattato un gruppo che si era reso disponibile per suonare gratuitamente (Lily aveva preferito non indagare, ma temeva che Thomas avesse usato dei metodi non convenzionali per convincere il gruppo a suonare gratis) e, se il gruppo avesse disgraziatamente dato buca all'ultimo momento, avevano fatto scorta di musica babbana che, a sentire Thomas, "spaccava di brutto". E se lo diceva Thomas, che praticamente odiava tutto ciò che riguardava i babbani, allora era davvero così.
Margaret e Colin avevano passato le ultime due settimane a evitare Sirius come se fosse un'epidemia di peste, visto che l'ultima volta che si erano ritrovati nella stessa stanza Black aveva cercato di offrire a entrambi dei soldi a patto che sostituissero il succo di zucca con il whisky incendiario.
In mezzo a tutto quel casino, gli unici due sani di mente sembravano essere James Potter e Lily Evans.
"Non era mia intenzione far piangere Nell, l'altro giorno. Te lo giuro! Ho solo fatto una battuta sulle decorazioni per cercare di sdrammatizzare." disse James quella sera, mentre lui e Lily finivano la ronda.
"Si sente in colpa per quello che è successo. Crede che sia colpa sua se abbiamo le decorazioni sbagliate. Ho cercato di farle capire che non importa, che in qualche modo avremmo risolto il problema, ma niente da fare. Non mi ascolta." disse Lily.
Improvvisamente, James si fermò in mezzo al corridoio. "Potrei avere una soluzione, ma non ti piacerà."
"Perché no? E' qualcosa di illegale?"
"No, ma comprende il fare qualcosa che secondo il regolamento scolastico non dovremmo fare."
"Cioè?"
"Andare a Hogsmeade di nascosto."
19 ottobre 1977
"Ripetimi il piano."
"Usciamo dal castello usando il passaggio della Strega Orba, sbuchiamo nella cantina di Mielandia, e da lì ci dirigiamo al negozio di decorazioni del signor Allen."
"Ok. Ci sono solo un paio di cose che non mi spiego."
"Tipo?"
"Tipo come facciamo a uscire da Mielandia senza farci vedere? E come fai a conoscere il passaggio della Strega Orba?"
James rimase in silenzio per la prima volta da quando lui e Lily erano usciti dalla Sala Comune. Aveva ideato il piano perfetto per riuscire a comprare le decorazioni per la festa, ma non aveva considerato che coinvolgere Lily nel piano significava metterla a conoscenza dell'esistenza del Mantello dell'Invisibilità e della Mappa del Malandrino.
"Diciamo che ci sono ancora parecchie cose che non sai di me."
"Le fughe notturne che tu e i tuoi amici fate una volta al mese rientrano tra queste cose?"
James si irrigidì all'istante, ma continuò a camminare per evitare che Lily notasse che c'era qualcosa di strano. Non è che non si fidasse di lei, anzi sapeva che se mai ce ne fosse stato bisogno avrebbe affidato a quella ragazza la sua stessa vita, ma non poteva rivelarle un segreto così grande e che, soprattutto, non riguardava lui.
"Fughe notturne?" chiese semplicemente.
"Eri convinto che non vi avrebbero mai scoperto?" chiese Lily, leggermente divertita.
"In effetti, lo speravo."
Per i successivi due minuti, nessuno dei due disse nulla. Poi, quando ormai erano quasi arrivati alla statua della Strega Orba, James chiese: "E sentiamo, cosa pensi di queste fughe notturne?"
"Mi sono fatta un paio di idee, una meno probabile dell'altra."
"Mi piacerebbe sentirle."
"Magari un'altra volta. Ora siamo arrivati." disse Lily, indicando la statua davanti a loro.
James sospirò. Era arrivato il momento di rivelare a Lily almeno un paio delle cose che ancora non sapeva di lui.
Le passò il mantello e le disse: "Mettiti questo."
"Non ho freddo." disse Lily, rigirandosi tra le mani il mantello e guardando James confusa.
"Non è per il freddo. Guardalo bene, so che sei abbastanza furba da capire di cosa si tratta." disse James sorridendo.
Lily esaminò il mantello per pochi secondi prima di sgranare gli occhi e dire: "Non dirmi che è...."
"E' proprio lui."
"Ma dove l'hai trovato?"
James si strinse nelle spalle e rispose con noncuranza: "Appartiene alla mia famiglia da tantissime generazioni."
"Non pensavo nemmeno che esistesse davvero. Credevo fosse solo una leggenda." disse Lily, cercando di coprire entrambi con il mantello. James la superava di almeno venti centimetri in altezza, quindi non fu affatto facile sistemarsi in modo che entrambi fossero coperti.
"Pronta a scoprire un altro segreto su di me?" chiese James, tirando fuori dalla tasca quella che all'apparenza sembrava solo una vecchia pergamena.
Lily lo osservò prendere la bacchetta e puntarla sulla carta dicendo: "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."
Poco dopo, la pergamena che prima sembrava vuota si era riempita di scritte e disegni.
Lily si avvicinò ulteriormente a James, il quale cercò di ignorare l'ormai familiare formicolio allo stomaco che lo colpiva ogni volta che si trovava vicino alla Evans, e lesse ad alta voce la scritta: "Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso sono lieti di presentare la Mappa del Malandrino."
A quel punto, James aprì la mappa e Lily capì finalmente cosa stava guardando: era una mappa di Hogwarts. Una mappa molto dettagliata!
"Aspetta un momento, questi siamo noi!" esclamò, indicando un punto sulla mappa in cui erano scritti i loro nomi. "E' come uno di quei bollini rossi con la scritta voi siete qui nelle mappe babbane." aggiunse poco dopo.
"Non ho la minima idea di cosa stai dicendo." rispose James divertito.
Lily rimase a fissare la mappa per un po', poi, quasi come se fosse stata colta da un'improvvisa illuminazione, disse: "L'hai fatta tu! Cioè, tu e i tuoi amici! Quando parli di loro li chiami sempre Malandrini e ho sentito tante volte Remus e Sirius chiamarti Ramoso. Questa mappa l'avete creata voi!"
"Già." disse semplicemente James, un po' titubante. Non era riuscito a capire se il tono di voce di Lily esprimesse orgoglio o disappunto.
"E' geniale, James. Sul serio!" disse Lily sorridendo, lo sguardo ancora fisso sul suo nome impresso sulla mappa accanto a quello di James.
Non sentendo arrivare nessuna risposta dal ragazzo, Lily sollevò lo sguardo trovando il viso di James più vicino di quanto si aspettasse. Lui la stava fissando e negli occhi riusciva a vedere quello sguardo che aveva creduto di scorgere qualche settimana prima, durante la riunione con i Prefetti. Questa volta non era solo un'impressione.
"Che c'è?" chiese con voce tremolante.
"Mi hai chiamato per nome. Non lo fai mai."
Lily sorrise e si strinse nelle spalle, come se fosse una cosa di poco conto, ma in realtà sapeva che il chiamarsi per nome tra loro era un grande traguardo.
L'operazione "acquisto decorazioni" si era risolta più in fretta del previsto.
Il signor Allen conosceva la famiglia Potter da molti anni ed era stato felice di aiutare James vendendogli delle stupende decorazioni per Halloween a metà prezzo.
Quando uscirono dal negozio, Lily si prese un momento per tirare un sospiro di sollievo: almeno avevano risolto uno dei tanti problemi legati alla festa.
"Com'è che conosci il signor Allen?"
"Prima che venissi a Hogwarts, i miei genitori organizzavano sempre un grande festa per il mio compleanno. Invitavano i vicini di casa e i parenti, mia padre faceva la torta e mio padre ci faceva fare la caccia al tesoro. Le decorazioni le hanno sempre comprate qui, da quel che mi ricordo." spiegò James.
Lily sorrise mentre si immaginava un piccolo James Potter che scorrazzava per casa, magari con un cappellino in testa e la faccia sporca di torta al cioccolato.
"Ti va di bere qualcosa?" le chiese improvvisamente James, mentre lei era ancora intenta a pensare.
"Come?"
James indicò i Tre Manici di Scopa, il locale poco distante dal negozio del signor Allen, e disse: "Potremmo bere qualcosa insieme, se ti va."
"Non saprei, Potter. Forse dovremmo semplicemente tornare al castello."
"Dai, Evans! Ti offro una burrobirra e facciamo due chiacchiere, tra un'ora al massimo saremo di nuovo a Hogwarts."
Lily lo guardò titubante. Era sicura che nessuno si fosse accorto della loro assenza, visto che quel pomeriggio nessuno dei due aveva lezione, ma questo non la faceva sentire meglio. Nonostante avesse cercato di pensarci il meno possibile, una parte di lei sapeva che stavano facendo qualcosa che non avrebbero dovuto fare.
In effetti, però, visto che ormai erano a Hogsmeade, tanto valeva approfittarne.
Il locale era praticamente vuoto, eccezione fatta per due uomini seduti al bancone.
James fece segno e Lily di seguirlo e si accomodarono in un tavolo appartato al fondo del locale.
Lily continuava a guardarsi intorno, come se avesse paura che qualcuno potesse vederli, e James sorrise pensando a quante volte era sgattaiolato fuori dal castello di nascosto insieme ai Malandrini solo per fare una passeggiata a Hogsmeade. Ma forse, questo era meglio non dirlo a Lily.
"James, sono felice di vederti!" esclamò Madama Rosmerta, avvicinandosi al tavolo. "E noto con piacere che questa volta sei accompagnato da una bella ragazza."
Lily arrossì e abbassò lo sguardo, cercando di non far notare l'imbarazzo che si era improvvisamente impossessato di lei.
"Lei è Lily Evans, una mia compagna di scuola. Siamo venuti a comprare le decorazioni per la festa di Halloween." spiegò James, sperando che il sentirsi definita come una semplice compagna di scuola servisse almeno un po' a togliere Lily dall'imbarazzo.
"La famosa Lily Evans! James parla solo di te da... a pensarci bene, praticamente da sempre! Allora, ragazzi, cosa vi porto?"
James ordinò per entrambi, sperando di mettere fine a quella conversazione al più presto.
Quando Madama Rosmerta si allontanò, Lily aveva ancora lo sguardo basso.
"Tutto ok?" chiese James.
"Sì. Solo... ecco, io non mi aspettavo che tu parlassi di me." disse Lily, con le guance che si tingevano di rosso.
"E' capitato un paio di volte." minimizzò James.
Dopo l'arrivo delle loro ordinazioni, l'imbarazzo era scomparso e Lily si sentiva nuovamente pronta a fare domande a James. Dopo aver scoperto l'esistenza della Mappa del Malandrino e del Mantello dell'Invisibilità, si era resa conto che c'erano tantissime cose che non sapeva di lui ed era curiosa di scoprirle.
"Posso farti una domanda?"
James annuì muovendo la testa.
"Stavo pensando ai vostri soprannomi. So che tu sei Ramoso e credo che Sirius sia Felpato, ma ho qualche difficoltà a capire chi tra Remus e Peter sia Lunastorta e chi sia Codaliscia."
"Questa non è esattamente una domanda." disse James divertito. In realtà, stava solo cercando di guadagnare tempo perché non sapeva come rispondere. Lily aveva già notato le loro fughe notturne ed era sicuro che non ci avrebbe messo molto a capire che avvenivano sempre nelle notti di luna piena; se gli avesse detto che il soprannome di Remus era Lunastorta avrebbe capito tutto.
"Ok, riformulo la frase: chi sono Lunastorta e Codaliscia?"
"Prova a indovinare."
"Non sono brava a indovinare le cose."
"Hai capito che io sono Ramoso e Sirius è Felpato, puoi farcela."
Lily sbuffò. "Era diverso! L'ho capito perché tu e Sirius vi chiamate spesso con i soprannomi."
"Touché. Ma davvero, Evans, non è così difficile da indovinare."
Lily si fece pensierosa per qualche minuto, tanto che James era riuscito a tirare un sospiro di sollievo pensando che il discorso fosse chiuso.
"Codaliscia potrebbe essere Peter. Ma è solo una sensazione dovuta al fatto che assomiglia un po' a un topolino. Non capisco per quale motivo Remus sia Lunastorta, però. A meno che..." disse Lily, più a se stessa che a James.
"A meno che...?"
"Niente. Ragionavo a voce alta." concluse lei con un sorriso tirato.
In quel momento, James capì che Lily aveva unito i puntini e aveva capito tutto.
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12 Passi (Jily)
Fanfic[COMPLETA] "Forse non capisci quanto lontano può arrivare l'amore" James ha a propria disposizione solo 12 Passi per far innamorare di sè Lily. (Cover fatta da me con il servizio Cara's graphics)