12 novembre 1977
Quel sabato mattina, gli studenti di Hogwarts si svegliarono sotto una fitta coltre di nebbia. Non che ci fosse da stupirsi, in realtà, visto che ormai era novembre inoltrato.
Le ragazze erano ancora in fibrillazione per quello che era successo in Sala Grande il giorno precedente.
Alice non aveva fatto altro che dire che tutta quella scena era stata incredibilmente romantica, mentre Lily nascondeva la testa sotto il cuscino cercando di dimenticare che aveva baciato James davanti a tutta la scuola.
Ma che diavolo le era passato per la testa?
"Io non credo che sia una cosa così grave." disse Marlene, mentre cercava un maglione nell'armadio, quella mattina.
"Concordo con Marlene. Prima o poi lo avrebbero scoperto tutti comunque, Lily. Le voci corrono." disse Mary.
"A proposito di voci che corrono..." iniziò Lily, cercando di cambiare discorso. "Ho sentito dire che tu e quel ragazzo di Tassorosso vi siete lasciati. Com'è che si chiamava?"
"Eric Saunders. Sì, ci siamo lasciati. Lui è un idiota." spiegò Mary.
"Avanti, Mary, non è vero che Eric è un idiota. La verità è che tu ti sei stancata di lui. Succede ogni volta: stai per un po' con qualcuno e tutto sembra andare a meraviglia, fino a quando noti qualcun altro." disse Marlene.
"C'è un altro?" chiese Alice, aggiungendosi alla conversazione.
Mary si strinse nelle spalle e sorrise. "Forse."
"E perché non ce ne hai parlato?" chiese Lily, contenta di poter parlare di qualcosa che non fosse la sua relazione con James.
"Perché questa volta è diverso." disse Mary, quasi imbarazzata.
"Mary Rebecca McDonald, sei appena arrossita?" disse Marlene fingendosi scandalizzata.
Mary non era il tipo di ragazza che arrossiva, non era il tipo di ragazza che si imbarazzava. Eppure, in quel momento, era imbarazzata e le sue guance avevano un colore molto simile a quello dei capelli di Lily.
"Non è proprio il mio tipo. E' timido, gli piace studiare e segue le regole. Tutto il contrario dei ragazzi che ho frequentato in passato. Ma mi piace. Credo che sia il primo ragazzo che mi piace davvero."
"E lui lo sa?" chiese Alice.
"No. Cioè... noi non abbiamo nemmeno mai parlato seriamente. Le nostre conversazioni si limitano a salutarci quando siamo nella stessa stanza."
"E così la nostra Mary si è presa una cotta!" esclamò Marlene.
"Piantala!" disse Mary lanciandole un cuscino.
In meno di un minuto, la camera solitamente ordinata delle ragazze, era piena di cuscini, coperte e vestiti che venivano lanciati.
"Dunque, siamo stati da Mielandia, mi hai accompagnato da Zonko..."
"...tu mi hai accompagnata in libreria..."
"...già. Quindi ora che vuoi fare?"
Lily guardò l'orologio che portava al polso. "Tra non molto sarà ora di tornare al castello. Potremmo andare a bere qualcosa, se ti va."
"Certo. Vuoi andare da Madama Piediburro?"
"Cosa?" chiese Lily con un'espressione schifata sul viso.
"Di solito, le coppiette ci vanno." si giustificò James.
"Noi no. A meno che tu non voglia andarci, ovviamente, ma io preferirei i Tre Manici di Scopa."
James sorrise e, prendendola per mano, si avviò verso il locale.
Era strano avere una ragazza che preferiva andare in un normalissimo pub piuttosto che in una romantica sala da tè, ma in fondo James aveva sempre saputo che Lily non era come le altre.
Lei era carina, simpatica, intelligente... praticamente perfetta! E James non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe avuto il privilegio di tenerla per mano senza rischiare di beccarsi un pugno.
Quando entrarono ai Tre Manici di Scopa, i Malandrini erano già lì insieme a Marlene, Mary, Alice e Frank.
James li salutò con la mano per poi dirigersi verso un tavolo più appartato, ma Lily lo fermò.
"Possiamo sederci con loro."
"Sei sicura? E' il nostro primo appuntamento, credevo volessi un po' di privacy."
"Non preoccuparti. Posso farcela a passare un po' di tempo con i tuoi amici, considerato che stanno diventando anche i miei e che insieme a loro ci sono le mie amiche."
James sorrise e si avvicinò al tavolo, mentre gli altri si stringevano per fare posto ai nuovi arrivati.
"Allora? Com'è andato il vostro primo appuntamento?" chiese Alice.
Lily e James si scambiarono un sorriso, poi lei disse: "Benissimo. E voi che avete fatto?"
"Alice e Frank ci hanno raggiunti da poco. Noi abbiamo fatto scorta di caramelle da Mielandia e poi ci siamo chiusi qui. Fa troppo freddo per stare fuori." spiegò Marlene.
Dalla sera del ballo, lei e Sirius non si erano quasi rivolti la parola. Avevano cercato di mantenere dei rapporti amichevoli (rimanevano a chiacchierare in Sala Comune quando c'erano anche gli altri, si salutavano quando si incrociavano nei corridoi), ma Lily conosceva Marlene da troppo tempo per non notare che c'era qualcosa di strano.
Il giorno dopo il ballo, ad esempio, Lily aveva chiesto a Marlene come fosse andata la serata. Sapeva che per lei e Sirius non era un vero appuntamento, erano semplicemente andati al ballo insieme, ma sapeva anche che Marlene aveva una cotta per lui praticamente dal primo anno ed era curiosa di sapere se fosse successo qualcosa tra loro. Quando aveva chiesto i dettagli a Marlene, però, l'amica aveva risposto in modo vago, quasi come se non ne volesse parlare. Lily non era andata oltre, ma i comportamenti dei giorni successivi le avevano fatto intuire che c'era qualcosa che non andava.
Sirius non faceva altro che cercare di avere un contatto con Marlene (la sfiorava casualmente quando le passava vicino, si imbambolava a fissarla durante le lezioni, cercava di parlarle...), mentre lei lo evitava in ogni modo possibile.
Anche quel giorno, ai Tre Manici di Scopa, tra loro due sembrava esserci qualcosa di strano. Marlene era seduta tra Alice e Mary, e Sirius (seduto esattamente di fronte a lei) sembrava voler attirare la sua attenzione in tutti i modi. All'inizio, Lily aveva pensato che fossero solo coincidenze: poteva capitare a tutti di far cadere il portatovaglioli o di sbattere la mano sul tavolo mentre si è presi a raccontare qualcosa. Ma quando Mary, che sembrava stranamente interessata a qualcosa che stava spiegando Remus, si voltò di scatto e disse: "Sirius, quello era il mio piede!" si accorse che Felpato stava davvero cercando di attirare l'attenzione di Marlene, addirittura ricorrendo al metodo del piedino.
"Marlene, mi accompagneresti in bagno?" chiese Lily, a un certo punto.
L'amica annuì e insieme si alzarono da tavola. Appena oltrepassarono la porta della toilette, Lily disse: "Ok, ora dimmi che succede."
"Di che stai parlando?"
"Di te e Sirius. E' dal giorno dopo il ballo che vi evitate. O meglio, tu eviti lui."
Marlene arrossì vistosamente e abbassò lo sguardo.
"Allora avevo ragione a pensare che fosse successo qualcosa tra voi due!" esclamò Lily.
"Va bene, te lo dico, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno."
Lily annuì e aspettò che l'amica continuasse a raccontare.
Marlene rise all'ennesima battuta di Sirius, mentre saliva le scale che portavano alla Torre dei Grifondoro.
Aveva una cotta per lui da sempre, ma era stata brava a nasconderlo nel corso degli anni. Lo aveva nascosto così tanto che a volte riusciva quasi a dimenticarsi di quanto le piacesse quel ragazzo.
Di certo, quella sera, non era riuscita a dimenticarsene. Lui aveva fatto di tutto per farla sentire bene: le aveva fatto complimenti sul suo vestito pur non sapendo chi fosse Biancaneve (Marlene aveva passato più di un'ora a raccontargli quella fiaba babbana, dopo che lui le aveva chiesto da cosa si fosse travestita), l'aveva fatta ballare e divertire per tutta la sera, era andato a prenderle da bere ogni volta che la vedeva fissare il suo bicchiere vuoto. Era stato tutto perfetto e Marlene proprio non era riuscita a dimenticarsi di avere una cotta per lui.
Stava pensando a questo, mentre saliva l'ennesima rampa di scale e pensava a quanto fosse triste che la serata stesse per finire, quando Sirius la fermò.
"Che c'è?" chiese lei, con la fronte aggrottata e un'espressione interrogativa sul viso.
"Vorrei fare una cosa, ma non so se a te sta bene."
"E' qualcosa di illegale?" chiese lei divertita.
"No, decisamente no."
"Allora falla."
Un attimo dopo le labbra di Sirius erano su quelle di Marlene.
Marlene non ricordava nemmeno come fossero arrivati da lì al corridoio del settimo piano, ricordava solo che poco dopo Sirius l'aveva presa in braccio e l'aveva delicatamente posata su un letto. Un minuto più tardi, i vestiti di entrambi erano sparpagliati sul pavimento della stanza.
Quando Sirius entrò dentro di lei, entrambi sospirarono quasi come se non avessero aspettato altro per tutta la vita.
Sirius si muoveva lento, tenendosi sui gomiti per non pesare sul corpo di Marlene, mentre lei si mordeva le labbra per evitare di gemere.
Entrambi raggiunsero in fretta l'apice, Sirius appena dopo Marlene, e quando lui rotolò su un fianco portando con sé la ragazza e stringendosela al petto si lasciò scappare un sorriso.
Non aveva mai visto Marlene in quel modo. Era sempre stata solo un'amica. Eppure, dopo quella sera, l'unica cosa che voleva fare era tenerla stretta e non farla scappare.
Le baciò la fronte e chiuse gli occhi, pronto ad addormentarsi accanto a quella splendida ragazza. Era quasi tra le braccia di Morfeo quando una frase di Marlene gli fece riaprire gli occhi.
"Credo di essermi innamorata di te."
E quella fu la fine di tutto.
Lily aveva ascoltato il racconto di Marlene con attenzione. Sapeva che tra loro era successo qualcosa, ma di certo non si aspettava quello.
"Quindi sei stata a letto con lui." constatò Lily.
"Non è quello il problema."
"Che è successo dopo che gli hai detto di essere innamorata di lui?"
"Lui mi ha guardata come gli avessi appena detto di essere l'erede di Serpeverde. Aveva gli occhi sgranati e non è stato in grado di dire nemmeno una parola. Così gli ho chiesto di dimenticarsi quello che avevo detto, mi sono rivestita e me ne sono andata."
"Non vi siete più parlati da quel momento?"
"Ovviamente no. E' già abbastanza imbarazzante stare nella stessa stanza quando siamo in compagnia, figuriamoci parlare da soli."
"Lui sta cercando di parlarti, però. Me ne sono accorta. Forse, dovresti ascoltare cos'ha da dirti." disse Lily.
"Lo so già cosa dirà. Dirà che è stato bene ma che gli dispiace non provare le stesse cose che provo io, dirà che non sta cercando qualcosa di serio e che dovremmo semplicemente dimenticare quello che è successo. Oh cavolo, Lily! Sono stata così stupida!" concluse Marlene, ormai in lacrime.
Lily la abbracciò. "Non sei stata stupida. Sei solo innamorata."
Quando uscirono dal bagno e ritornarono al tavolo, entrambe fecero finta che tutto andasse bene ma tutti i presenti avevano notato lo sguardo di Marlene e quanto fossero rossi i suoi occhi. Ciò nonostante, nessuno disse qualcosa al riguardo.
James lanciò un'occhiata a Lily, seduta accanto a lui, mentre Mary continuava a raccontare una storia divertente su un ragazzo di Serpeverde che era finito in infermeria dopo aver sbagliato un incantesimo durante una lezione.
"Va tutto bene?" chiese circondandole le spalle con un braccio.
"Sì, tutto ok. Sirius ti ha detto qualcosa su Marlene ultimamente?" chiese Lily, cercando di farsi sentire solo dal suo ragazzo.
"No, perché? C'è qualcosa che dovrei sapere?"
"No, niente di che. Tranquillo." concluse lei con un sorriso.
Ma c'è ben poco da stare tranquilli quando sai che una delle tue migliori amiche sta soffrendo per amore e tu non puoi fare niente per aiutarla.

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12 Passi (Jily)
Fanfiction[COMPLETA] "Forse non capisci quanto lontano può arrivare l'amore" James ha a propria disposizione solo 12 Passi per far innamorare di sè Lily. (Cover fatta da me con il servizio Cara's graphics)