5 settembre 1977
Arrivare a scuola di giovedì aveva permesso agli studenti di riabituarsi gradualmente alla vita scolastica.
Il giorno seguente al loro arrivo, avevano ricevuto gli orari e ripreso le lezioni. Quasi nessuno era contento di tornare sui banchi di scuola, ma sapere che il giorno successivo sarebbe stato sabato e che avrebbero avuto il tempo di riposarsi rendeva tutti un po' più inclini a partecipare alle lezioni con un minimo di interesse.
Il lunedì mattina, comunque, arrivò troppo in fretta portando con sé una nuvola di malumore che coprì tutti gli studenti, anche Lily che, di fatto, era l'unica a essere veramente interessata a seguire i corsi.
Il suo malumore non era dovuto alle lezione, bensì alla consapevolezza che quella sera ci sarebbe stata la sua prima ronda in compagnia di James Potter.
Per tutta la giornata, non era riuscita a pensare ad altro. Addirittura si era fatta sorprendere con la testa tra le nuvole da Lumacorno, cosa che in sette anni di scuola non era mai successa. Era più forte di lei, l'idea di passare la serata con Potter la rendeva tremendamente agitata.
La cena arrivò più velocemente di quanto si aspettasse (e soprattutto di quanto desiderasse) e, mentre le amiche chiacchieravano su quanto fosse stata noiosa la lezione di Trasfigurazione, Lily non faceva altro che lanciare occhiate nervose all'orologio che portava al polso.
Quando le lancette segnarono le 21.00, si rese conto che negli ultimi cinque minuti non aveva spostato lo sguardo da lì nemmeno una volta. Sospirò rumorosamente e si alzò da tavola mentre Alice e Marlene erano immerse in un discorso che sembrava davvero molto interessante, ma del quale Lily non aveva sentito una singola parola.
"Auguratemi buona fortuna" disse passandosi una mano sugli occhi.
Le amiche interruppero il discorso e la guardarono cercando di infonderle un po' di conforto.
"Ti aspettiamo sveglia, così ci racconti com'è andata" disse Alice.
"Non è il caso. Sapete come vanno le ronde, potrei arrivare davvero molto tardi." disse Lily, ancora più depressa al solo pensare a quante ore la separavano dalla fine di quella tortura.
"Non preoccuparti, Mary si sta vedendo con un nuovo ragazzo e vuole raccontarci i dettagli quindi ci penserà lei a tenerci sveglie."
Lily sorrise. Per quanto i ragazzi non fossero il suo argomento di conversazione preferito, sapeva che la serata delle sue amiche sarebbe stata senza dubbio più interessante della sua.
Appena iniziò ad incamminarsi verso l'aula vuota del terzo piano, in cui si riunivano i Caposcuola e i Prefetti per decidere come dividersi il lavoro, sentì James chiamarla. Resistendo all'impulso di ignorarlo, si fermò e si voltò verso di lui.
"Stai andando all'incontro con i Prefetti?" chiese dopo averla raggiunta.
Lily riprese a camminare. "Già"
"Posso accompagnarti?"
"Stiamo andando nello stesso posto, direi che non ho molta scelta." replicò Lily.
James non rispose e Lily non aggiunse altro per tutto il tragitto che li separava dall'aula dei Prefetti.
Quando arrivarono, Cornelia Dalton e Lucas Burton, entrambi Prefetti di Tassorosso, erano già arrivati e stavano cercando di dividere equamente il lavoro. Cornelia e Lucas erano entrambi alla loro prima esperienza come Prefetti, quindi era ovvio che avessero qualche difficoltà a capire come organizzarsi e quando videro Lily entrare in aula la guardarono come se fosse acqua fresca in mezzo al deserto.
"Tutto ok?" chiese Lily.
Cornelia sospirò e si lasciò cadere su una sedia. "No. Io e Lucas abbiamo qualche problemino a capire come organizzarci."
Lily sorrise e si avvicinò al banco su cui erano appoggiate alcune cartine raffiguranti la scuola. Le esaminò per qualche minuto, poi afferrò piuma e inchiostro e segnò qualcosa sulla prima cartina.
"Occupatevi dei corridoi del secondo e terzo piano. E quando arrivano i Prefetti di Grifondoro, ditegli di occuparsi dei sotterranei e del primo piano." disse consegnandola a Cornelia.
"E basta?" chiese Cornelia sorpresa.
"Per questa volta, sì. Io e Potter possiamo occuparci del resto."
I due Tassorosso sorrisero e uscirono dalla stanza.
James aveva osservato Lily per tutto il tempo, senza perderla di vista nemmeno per un secondo, ma lei non se n'era accorta, almeno fino a quando si era voltata verso James e l'aveva visto fissarla con uno sguardo quasi orgoglioso.
"Che c'è?" chiese.
James scosse la testa sorridendo. "Niente. Sono impressionato."
"Impressionato? Da cosa?"
"Da te."
Lily lo guardò incredula. Ma che diavolo stava dicendo?
"Erano in preda al panico, poi sei arrivata tu e in un attimo hai risolto tutto. Sei stata fantastica." spiegò James.
Non era la prima volta che le faceva un complimento, anzi gliene aveva fatti molti da quando si conoscevano, ma il più delle volte erano frasi urlate in mezzo ai corridoi che Lily non aveva mai preso sul serio.
In quel momento, però, non c'era nessun corridoio e nessuna frase urlata. C'erano solo loro due, chiusi in una stanza e un "sei fantastica" che aleggiava tra loro.
Lily arrossì e abbassò lo sguardo sentendosi improvvisamente in imbarazzo.
James sorrise e, cambiando discorso, si avviò verso la porta. "Andiamo, Evans?"
"Come sono andate le vacanze?" chiese James, mentre attraversavano l'ennesimo corridoio deserto.
Avevano iniziato la ronda da quasi un'ora, ma sembrava fosse passato molto di più. Probabilmente perché avevano passato tutto quel tempo in silenzio.
Quando James si decise a fare conversazione, Lily quasi sobbalzò non aspettandosi di sentire la sua voce dopo tutto quel tempo in cui era stato miracolosamente zitto.
"Come al solito." rispose semplicemente. Le sembrava così strano chiacchierare con James Potter che la sua mente sembrava aver dimenticato tutte le regole della buona educazione.
"Ed è una cosa positiva?" chiese ancora lui.
Lily lo guardò per un attimo. Sembrava sinceramente interessato a parlare con lei.
"Dipende dai punti di vista. Mi piace stare con la mia famiglia, i miei genitori sono fantastici. Il problema è mia sorella. Noi... beh, non andiamo molto d'accordo." spiegò Lily brevemente.
"Mi dispiace. Io sono figlio unico, non penso di poter capire il rapporto che lega due sorelle."
Lily sembrò pensarci su per qualche secondo, poi disse: "Credo che possa essere paragonato al rapporto che lega Black e te. Non so, magari mi sbaglio, ma vi ho sempre visti un po' come fratelli."
"Davvero?" chiese James sorridendo.
Lily sorrise di rimando. "Di solito tra fratelli si litiga, a volte non ci si parla anche per giorni, ma in fondo si sa di poter sempre contare l'uno sull'altro. Solitamente funziona così. Per me e Petunia il discorso è un po' diverso."
"C'entra il fatto che tu sia una strega?" chiese James.
"Tu come lo sai?"
James si strinse nelle spalle. "Non sempre i babbani prendono bene la notizia di avere un mago o una strega in famiglia."
Lily non disse altro. Aveva condiviso già troppo con James Potter. Non che le fosse dispiaciuto, anzi era rimasta piacevolmente sorpresa di vedere quanto fosse facile aprirsi con lui, ma non erano abbastanza in confidenza per mettersi a parlare dei propri danni familiari.
Senza nemmeno accorgersene erano tornati alla Torre dei Grifondoro e, mentre James la salutava sorridendo dirigendosi verso il dormitorio maschile, Lily non poté fare a meno di pensare che per la prima volta avrebbe dovuto ammettere che le sue amiche avevano ragione su James Potter.

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12 Passi (Jily)
Fanfiction[COMPLETA] "Forse non capisci quanto lontano può arrivare l'amore" James ha a propria disposizione solo 12 Passi per far innamorare di sè Lily. (Cover fatta da me con il servizio Cara's graphics)