31 ottobre 1977 - pochi minuti dopo
Lily rientrò in Sala Grande a testa bassa, cercando di nascondere l'imbarazzo per la conversazione appena avvenuta con James.
Perché aveva deciso di parlargli? Se fosse stata zitta, probabilmente starebbero ancora ballando insieme.
Si guardò intorno velocemente, alla ricerca di Alice. Quando la vide, però, si rese conto che non era il momento adatto per parlare con lei: era in un angolo della sala, appoggiata al muro, e Frank, di fronte e con la mano destra appoggiata proprio accanto al suo viso, le stava sussurrando qualcosa di divertente. Alice non faceva altro che sorridere e Lily, per un attimo, invidiò quella felicità.
Guardandosi intorno, si rese conto che l'unica delle sue amiche che era rimasta sola accanto al buffet era Marlene. Le si avvicinò a passo spedito sperando, egoisticamente, che il suo accompagnatore (che, tra l'altro, non aveva ancora visto) non decidesse di raggiungerla proprio in quel momento.
"Ehi, sei sola?" le chiese, appena l'ebbe raggiunta.
"Sirius è andato a vedere come sta Remus. Dovrebbe tornare tra poco." rispose Marlene.
"Aspetta, sei qui con Sirius Black?" chiese Lily stupita.
Marlene sembrò improvvisamente imbarazzata. "Ecco... nessuno dei due aveva un accompagnatore e quindi abbiamo pensato che non sarebbe stato male venire insieme."
"Sarà meglio per lui che ti tratti bene."
"Nel caso non lo facesse, so come difendermi." disse Marlene, facendo ridere Lily. "E tu dove hai lasciato James?" chiese poco dopo.
"Io... ehm... l'ho mandato via."
Marlene strabuzzò gli occhi. "Tu hai fatto cosa?"
"Non è così terribile come sembra. In poche parole, gli ho chiesto se era ancora interessato a me e lui non ha risposto. Mi sono sentita così in imbarazzo che era fuori discussione passare anche solo un minuto di più insieme a lui. Così appena Sirius è uscito dalla Sala Grande e ha detto che stava andando da Remus, ho detto a James che avrebbe dovuto andare con lui. Poi sono tornata qui senza aggiungere altro." spiegò Lily.
Marlene fece una smorfia. In effetti, chiedere a un ragazzo se è interessato a te e non avere una risposta non era proprio la conclusione migliore per quella serata.
"Non fare così, Marlene. Ho ignorato Potter per sei anni, sono certa di riuscire a farlo ancora."
"Non credo che sarà così semplice. Lui ti piace."
"E quindi? Ti ricordi Jason, il portiere della squadra di quidditch? Anche lui mi piaceva, ma mi sono imposta di non farmelo piacere. E bum, la cotta è sparita!"
"Questa volta è diverso, Lily. Lo sai anche tu che con James non è la stessa cosa."
Lily rimase zitta per qualche secondo. Sapeva che Marlene aveva ragione. James non era mai stato come gli altri.
Nessuno la faceva impazzire quanto lui, nessuno riusciva a guadagnarsi la sua attenzione solo infrangendo le regole, nessuno era riuscito a conquistarla come aveva fatto lui. Sarebbe sempre stato diverso rispetto a tutti gli altri ragazzi.
Per quanto lo avesse negato negli anni precedenti, una parte di lei era sempre stata attratta da James Potter. E per quanto faticasse ad ammetterlo, sapeva che una parte del suo cuore ormai apparteneva a lui e sarebbe stato così per sempre.
Senza nemmeno accorgersene si era innamorata di James Potter.
Chiacchierare con Marlene l'aveva aiutata a distrarsi per un po', quel tanto che bastava per farsi vedere alla festa dagli altri studenti. Poi, fingendo un improvviso e terribile mal di testa, era uscita dalla Sala Grande diretta al dormitorio.
Sirius Black stava scendendo le scale proprio in quel momento. Da solo.
"Ehi, Black. Dove hai lasciato Potter?" chiese Lily, senza riuscire a tenere a freno la lingua.
"In dormitorio." rispose semplicemente lui, superando Lily senza guardarla quasi come se fosse scocciato all'idea di parlare con lei.
"E' tutto ok?" chiese Lily, senza capire il motivo di tutto quell'astio improvviso. Ovviamente, lei e Sirius non erano mai stati amici, ma da quando i rapporti tra lei e James erano migliorati, anche con Sirius sembrava esserci stato un avvicinamento.
Sirius si bloccò sulle scale e tornò sui proprio passi ritrovandosi di fronte a Lily. Anche se lei era due gradini più in su di lui, Sirius la superava comunque in altezza.
"Va tutto a meraviglia, Evans. Solo non riesco a capire per quale motivo il mio migliore amico, in questo preciso istante, abbia deciso di chiudersi in camera piuttosto che tornare alla festa dalla sua dama. Forse perché la sua dama l'ha scaricato?"
"Black, tu non hai idea di cosa sia successo tra me e James..."
"Hai ragione, non ho proprio idea di cosa sia successo. Ma James ha l'aspetto di uno che è appena stato colpito da un bolide e ha preferito fare da infermiere a Remus piuttosto che tornare a un festa, mentre tu hai la faccia di una che sta per scoppiare a piangere." disse Sirius con la voce intrisa di rabbia. Poi, dopo aver sospirato rumorosamente, aggiunse: "Senti, non so che stia succedendo tra voi ultimamente, ma dovete farmi un favore. Anzi, non dovete farlo a me, dovete farlo a voi stessi! Smettetela di rincorrervi. Da quando vi siete conosciuti, non avete fatto altro! Ok, forse fino all'anno scorso era James quella che ti rincorreva e tu eri quella che scappava, ma quest'anno è cambiato qualcosa. Quest'anno hai iniziato a rincorrerlo anche tu e non provare a negarlo perché si vede! Quindi, vi prego, smettetela di rincorrervi, fermatevi e lasciate che uno dei due prenda l'altro. O prendetevi a vicenda, non lo so come funzionano queste cose. L'importante è che troviate un modo per risolvere questa storia."
Quando Sirius finì di parlare, Lily si rese conto di avere gli occhi lucidi. Spostò lo sguardo per cercare di ricacciare dentro le lacrime, poi si rivolse nuovamente a Sirius e disse: "Io non gli piaccio più ormai."
"In effetti, credo che James abbia superato quella fase da un po'. Ormai è molto, molto oltre."
"Sono seria. Gli ho chiesto se era interessato a me e lui non ha risposto."
Sirius sospirò. "Ok, Evans. Sediamoci un momento. E' arrivato il momento che tu sappia alcuni segreti imbarazzanti su James Potter."
Lily si sedette sullo scalino, imitando Sirius. Non sapeva per quale motivo avesse deciso di stare a sentirlo, ma sapeva che se c'era qualcuno che conosceva davvero James Potter era Sirius Black.
"Per i primi tre anni, siamo stati tutti convinti che James avesse solo una cottarella passeggera. Anche lui lo pensava. Ti aveva notata fin dal primo giorno, ma all'epoca avevamo undici anni e qualsiasi bambino avrebbe notato una bella bambina con i capelli rossi. Anche io ti avevo notata, ma a James non ho mai detto nulla quindi tienitelo per te."
Lily rise all'idea di un piccolo Sirius che si era preso una cotta per lei.
"Il punto è che fino al quarto anno, nessuno di noi si è mai reso conto di quando James fosse preso da te. Nemmeno Remus, che è sempre stato il più sveglio del gruppo. Durante il quarto anno, James decise che era arrivato il momento di dirti quello che provava e pensò che l'idea migliore fosse invitarti al Ballo del Ceppo."
"Risparmiami il racconto, tutta la scuola sa come è andata." disse Lily, ripensando a quanto fosse stato imbarazzante sentire James che la invitava al ballo urlando in corridoio dopo la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.
"In realtà, ci sono dei retroscena di cui non sei a conoscenza. Ci volle una settimana perché James si convincesse a invitarti e, quando finalmente trovò il coraggio, andò di nascosto a Hogsmeade a prendere un mazzo di fiori. Gigli, per la precisione. Continuava a dire che se voleva invitarti doveva farlo bene. Così, armato di fiori e tanto coraggio, ha passato un intero pomeriggio a cercarti in giro per la scuola. Ma, quando ti ha trovata, tu stavi parlando con Mocciosus."
"Non dirmi che James mi ha sentita mentre accettavo l'invito di Severus."
"Ti ha sentita. E ci rimase talmente male che, per sfogarsi, fece quella scena idiota in cui ti chiedeva di uscire urlando in corridoio."
"Diciamo che per quella volta, allora, potrei giustificarlo. Ma per tutte le altre?"
"Si è lasciato prendere un po' la mano, lo so, e sicuramente quello che è successo durante il quinto anno non l'ha aiutato."
"A quale delle tante cose ti riferisci? Sono successe un sacco di cose durante il quinto anno."
"Il tuo litigio con Mocciosus. A proposito, non so dirti quanto sono orgoglioso di te per aver lasciato perdere quell'idiota."
Lily fece una smorfia di disgusto al ricordo di Severus che la chiamava Mezzosangue. "Scommetto che c'è una giustificazione anche per quello."
"In effetti, sì. James odiava Piton con tutto il cuore, ma non era un semplice disprezzo o voglia di prenderlo in giro. Lui lo odiava perché Piton aveva qualcosa che lui non poteva avere. Te."
"Tra me e Piton non c'è mai stato niente."
"Forse non c'è mai stato nulla di romantico, ma Piton aveva il privilegio di poterti stare accanto senza farti infuriare e questo James non poteva sopportarlo. Dopo che James ha preso le tue difese, quel giorno, e tu lo hai velatamente insultato, era così furioso che non ha mangiato per giorni e non ha rivolto parola a nessuno per quasi una settimana."
"Non l'ho insultato. Avevo ragione a dire che era pieno di sé. Ma comunque mi dispiace che sia stato così male per colpa mia." disse Lily, abbassando lo sguardo. Stava scoprendo un nuovo lato di James a cui non aveva mai fatto caso, un lato che stonava con la visione che aveva sempre avuto di lui.
"Ok, ora però basta con le cose tristi. Ti racconto un ultimo aneddoto per il quale ho preso in giro James per mesi. Ma, ti avverto, è una cosa estremamente imbarazzante e se dirai a James che te ne ho parlato negherò tutto!" disse Sirius.
Lily sorrise e gli fece segno di continuare.
"James ha sempre ignorato le ragazze che lo rincorrevano, a parte una: Debbie Parsons."
"La conosco. Alta, bionda, occhi verdi, è del nostro anno ed è stata smistata a Corvonero. Abbiamo chiacchierato in biblioteca qualche volta, sembra simpatica. Ricordo che lei e James sono usciti insieme per parecchio tempo, lo scorso anno."
Sirius annuì. "Quasi sei mesi. Per un attimo ho creduto che James fosse riuscito a dimenticarti e sono certo che anche lui lo pensasse."
"Poi che è successo?"
"Lei lo ha lasciato, apparentemente senza motivo. Insomma, il giorno prima erano felici e contenti e il giorno dopo lei non lo guardava nemmeno in faccia. Ci è voluto un po' prima che James si convincesse a raccontarmi il fattaccio."
"Ne aveva combinata una delle sue?"
"Oh, fidati, tra tutte le cose che ha fatto quella è stata la peggiore! Una sera, erano nella stanza delle necessità. Sai come vanno queste cose, l'atmosfera si è scaldata e sono finiti a...."
"Non voglio sapere altro!" esclamò Lily. Il solo pensiero di James insieme a Debbie la faceva infuriare.
Sirius la ignorò e continuò a raccontare. "Fatto sta che nel momento clou della cosa, James ha sussurrato un nome. E non era il nome di Debbie."
Lily sgranò gli occhi. "Cosa? Ma è terribile! Non mi stupisce che Debbie lo abbia lasciato!"
"Lo conosco da anni e il mio sesto senso mi diceva che era ovvio quale fosse il nome pronunciato da James, ma glielo chiesi comunque. Non rimasi stupito di sapere che era il tuo."
Lily arrossì di colpo, realizzando che, mentre James si trovava nel bel mezzo di un momento intimo con un'altra, aveva pensato a lei.
"Ora, dopo tutto quello che ti ho raccontato, la mia domanda è la seguente: che ci fai ancora qui, Evans?"
Pochi secondi dopo, Lily stava correndo diretta al dormitorio maschile dei Grifondoro.
La recente luna piena aveva impedito a Remus di partecipare alla festa di Halloween.
Non che gli dispiacesse, lui non era uno che amava particolarmente le feste, ma era curioso di vedere come sarebbero andate le cose tra James e Lily.
A metà serata, un gufo aveva picchiettato alla finestra. Legato alla zampa aveva un pezzo di pergamena strappato da chissà dove, su cui Sirius aveva scarabocchiato in modo quasi illeggibile un resoconto della serata. Aveva scritto che James e Lily erano entrati in Sala Grande tenendosi a braccetto e che stavano ballando insieme da almeno venti minuti.
Remus non riuscì a trattenere un sorriso pensando a James che, finalmente, poteva tenere Lily tra le braccia senza rischiare di beccarsi una maledizione senza perdono.
Ecco perché rimase stupito di vedere entrare James e Sirius in camera, poco meno di mezz'ora più tardi.
"Che ci fate qui?"
"Io vengo a vedere come stai e a portarti qualcosa da mangiare di nascosto." disse Sirius, tirando fuori un paio di tartine che aveva tenuto nascoste sotto il mantello.
"E' stato conveniente vestirsi da Dracula. E Ramoso?" disse Remus afferrando una tartina.
James si strinse nelle spalle e si sdraiò sul letto, mettendosi una mano sugli occhi.
"Lui e la Evans stavano parlando, quando l'ho incontrato fuori dalla Sala Grande. Credo abbiano litigato o qualcosa del genere." rispose Sirius.
"Di nuovo? Credevo che ormai le cose andassero bene tra voi!"
"Lo credevo anch'io, Lunastorta. E poi, all'improvviso, siamo finiti a fare un discorso assurdo che è concluso con lei che rientrava in sala da sola."
"E tu non l'hai seguita?"
"Non sembrava felice di passare la serata con me."
Sirius sbuffò. "Avanti, Ramoso! Avete ballato insieme per un sacco di tempo! Se non avesse voluto passare la serata con te, ti avrebbe concesso il tempo di una canzone. O forse anche meno."
James non diede segno di aver sentito e continuò a restare immobile sul letto.
"Dove avete lasciato Peter?" chiese Remus cercando di cambiare discorso, consapevole che James non avrebbe detto altro.
"Gli ho chiesto se voleva venire con noi, ma era attratto dal tavolo dei dolci. Non sono nemmeno sicuro che mi abbia sentito mentre gli ho parlato. Stasera pare che nessuno abbia intenzione di ascoltarmi." disse Sirius, lanciando un'occhiataccia a James.
"E l'appuntamento con Marlene come sta andando?"
Per un po' Sirius raccontò come procedevano le cose.
Non aveva mai pensato a Marlene come a qualcosa che fosse più che un'amica, almeno fino a quella sera. Anzi, a dirla tutta fino a un paio di mesi prima, non era nemmeno sua amica. Era una compagna di Casa e una delle migliori amiche della Evans. Punto.
Poi, non sapeva di preciso cosa fosse successo, ma era capitato più di una volta che si ritrovassero a parlare in Sala Comune da soli. In una di quelle occasioni avevano parlato della festa di Halloween e Sirius aveva scoperto che Marlene non aveva un accompagnatore, così le aveva proposto di andare con lui. E a quel punto, aveva capito che forse Marlene era un po' più di un'amica.
Dopo qualche minuto passato a raccontare come stessero andando le cose alla festa, Sirius si alzò e si diresse verso le porta. "Ramoso, io torno giù. Tu che fai? Vieni?"
James scosse la testa e Sirius se ne tornò al suo appuntamento. L'ultima cosa che aveva intenzione di fare era mettersi in mezzo ai problemi di cuore di James.
Remus, intanto, provò più volte a instaurare una conversazione con James, ma senza successo, e quando sentì qualcuno che bussava alla porta della camera fu quasi impossibile trattenersi dall'esultare. Almeno per un attimo avrebbe potuto parlare con qualcuno che dava segni di vita.
"Ehi, Remus. Come va?" disse una nervosa Lily Evans, proprio davanti alla porta della loro stanza.
Remus rimase sorpreso di trovarla lì e fu inevitabile voltarsi verso James, che però non sembrava essersi accorto di nulla.
"Benone. Hai bisogno di qualcosa?"
"Sto cercando James. Sirius ha detto che lo avrei trovato qui."
Remus si voltò nuovamente verso James. "Ramoso, hai visite."
James, che nel frattempo si era rigirato tra le coperte fino ad avere la testa affondata nel cuscino, bofonchiò: "Non voglio vedere nessuno. Ho una vita di merda, voglio morire!"
"James, seriamente, alzati dal letto e vieni qui."
"Sono stato appena scaricato, lasciami in pace."
Lily, che intanto aveva assistito a quella scena (che sicuramente in un altro momento avrebbe trovato comica), si sporse oltre la porta quel tanto che bastava per far sentire la sua voce e disse: "Potter, possiamo parlare un momento?"
Sentendo la voce di Lily, James saltò giù dal letto in un attimo e corse verso la porta.
Lily Evans era davanti a lui, con l'acconciatura disfatta e la fronte leggermente imperlata di sudore.
"Ti spiace se parliamo in corridoio? Remus non sta molto bene e...." iniziò James.
"Certo, nessun problema." disse Lily sorridendo.
James uscì dalla camera chiudendo la porta dietro di sé. Si appoggiò al muro aspettando di sentire ciò che Lily aveva da dirgli, ma la ragazza sembrava prendere tempo.
"Che hai fatto ai capelli?" chiese cercando di fare conversazione.
Lily portò una mano alla sua acconciatura (o meglio, a ciò che ne rimaneva) rendendosi conto solo in quel momento che parecchie ciocche erano saltate fuori dalle forcine. "Ho corso." rispose semplicemente.
"Non deve essere stato facile con quel vestito."
"No, infatti." disse lei, abbozzando un sorriso.
Rimasero per un po' in silenzio. Lily non faceva altro che torturarsi le dita in preda a un tic nervoso, James continuava a guardarla chiedendosi come potesse essere possibile che fosse così bella anche con i capelli in disordine.
"Volevi parlarmi?" chiese James dopo qualche minuto.
Lily annuì. "Tu sei uno che non si arrende. Mi hai chiesto di uscire per anni e io ho sempre rifiutato, ma tu non ti sei mai arreso e hai continuato a chiedermi di uscire. Io non sono così. Non quando si tratta di questioni di cuore, almeno. Io non so gestire le questioni di cuore, sono totalmente incapace quando si tratta di ragazzi e appuntamenti. Così, invece di dirti direttamente quello che penso, ho cercato di arrivarci per vie traverse chiedendoti se eri ancora interessato a me e quando tu non hai risposto ho pensato che fosse una specie di rifiuto. E mi sono arresa."
"Io non ti ho risposto perché mi hai colto di sorpresa!" si giustificò James.
"Io non lo sapevo! In quel momento, ho solo pensato che tu non volessi ferire i miei sentimenti e che stessi prendendo tempo per evitare di dirmi che non ti piaccio!"
"Che sentimenti avrei dovuto avere paura di ferire se non so cosa provi? Seriamente, Lily, cosa provi? Perché io non ti capisco più! Mi hai evitato per anni, poi siamo diventati improvvisamente amici e adesso parli di sentimenti! Quali sentimenti?" sbottò James.
"Tu mi piaci!"
James si zittì improvvisamente. Quante volte aveva sognato una situazione del genere? Quante volte aveva immaginato Lily dire quelle parole? Troppe per ricordarle tutte. E ora, lei era di fronte a lui e aveva davvero detto quelle parole.
"Ti prego, di' qualcosa." mormorò Lily.
"Mi sono stancato di parlare." replicò James, un attimo prima di posare le sue labbra su quelle di Lily.
Fu un bacio lento, romantico. James aspettava quel momento da anni e lo aveva immaginato così tante volte, ma la realtà superava la fantasia.
Lily portò le braccia intorno al collo di James stringendosi maggiormente a lui, rendendosi conto solo in quell'istante di quanto si sentisse felice accanto a James Potter.
Se qualcuno glielo avesse detto qualche mese prima, come minimo sarebbe scoppiata a ridere.
E invece ora, era nel corridoio del dormitorio maschile impegnata a baciare James Potter. E non avrebbe voluto essere in nessun altro posto.
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12 Passi (Jily)
Fanfiction[COMPLETA] "Forse non capisci quanto lontano può arrivare l'amore" James ha a propria disposizione solo 12 Passi per far innamorare di sè Lily. (Cover fatta da me con il servizio Cara's graphics)