Capitolo 10

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7 dicembre 1977

La mattina seguente, Lily andò in Sala Grande per la colazione senza aspettare James, come invece faceva di solito.
Aveva riflettuto a lungo su ciò che si erano detti la sera precedente e, in fondo, sapeva di aver avuto una reazione esagerata. Non poteva costringere James a parlarle di qualcosa che non riguardava solo lui, anche se davvero non riusciva a capire come il problema di Remus potesse essere collegato a qualcosa di James che lei non sapeva.
Aveva capito quale fosse la misteriosa malattia di Remus mesi prima. Aveva sempre sospettato che non si trattasse di un'influenza o cose simili (insomma, a nessuno viene l'influenza ogni quattro settimane), ma era arrivata alla conclusione che credeva fosse esatta solo quando si era improvvisamente resa conto che la settimana in cui Remus stava male era sempre quella della luna piena.
Dopo essersi accorta di quel dettaglio, non ci era voluto molto per collegare le cose e arrivare alla conclusione più ovvia: Remus era un lupo mannaro.
Era ovvio che James non volesse affrontare l'argomento. Lily sapeva che per lui la cosa più importante era la lealtà verso i suoi amici e non avrebbe mai parlato di quell'argomento se non fosse stato prima Remus a farlo, ma se si trattava di cose che riguardavano James in prima persona (come le aveva fatto capire la sera precedente) Lily voleva saperle.
Tuttavia, non poteva forzare James a parlarne e aveva capito di aver esagerato praticamente subito dopo essere tornata in camera.
Quando, però, si era alzata e si era preparata a scendere per la colazione, si era resa conto che non avrebbe saputo come affrontare James dopo quello che si erano detti, così andare in Sala Grande senza di lui era sembrata la decisione più ovvia.
James arrivò in Sala Grande insieme ai Malandrini circa dieci minuti dopo Lily. Aveva l'aspetto di una persona che non aveva chiuso occhio e camminava a testa bassa senza ascoltare quello che dicevano gli amici.
Lily lo guardò per un attimo, distogliendo lo sguardo appena si accorse che si stava per avvicinare a lei. James le lanciò un'occhiata, cercando di decidere come comportarsi, poi si fermò proprio dietro di lei.
"Ehi" sussurrò.
Lily si voltò verso di lui e sorrise timidamente, felice che nonostante la discussione della sera precedente avesse deciso di rivolgerle la parola. "Ciao. Scusa se non ti ho aspettato, io non sapevo..."
"Non importa." la interruppe James.
Rimasero per un po' in silenzio, semplicemente guardandosi, poi Lily disse: "Più tardi possiamo parlare?"
"Anche subito, se vuoi"
"Non vuoi prima fare colazione?"
"Tu sei più importante."
Lily sorrise e si alzò da tavola. James non disse niente quando sentì le dita della ragazza cercare la sua mano, ma si limitò a sorridere e intrecciare le dita con le sue.
Quando uscirono dalla Sala Grande, James non aspettò nemmeno un secondo prima di baciare Lily e lei lo lasciò fare, anche se erano nel bel mezzo dell'atrio del castello e chiunque avrebbe potuto vederli.
Era un bacio che sapeva di scuse, di perdono e di parole non dette. Un bacio che forse non sarebbe bastato a chiarire ciò che c'era in sospeso tra loro, ma sembrava un buon modo per iniziare a riappacificarsi.
Quando James si staccò da Lily, tenne per qualche secondo la fronte appoggiata contro quella della ragazza, cercando di imprimere quel momento nella sua memoria.
"Mi dispiace, James."
"Per cosa?" disse lui staccandosi quel tanto che bastava a guardarla in faccia.
"Per ieri sera. Ho esagerato, lo so."
"No. Hai ragione, dovremmo poterci dire tutto. Ti assicuro che un giorno ti parlerò di questa cosa, solo non oggi."
Lily sorrise. "Forse non siamo ancora abituati a gestire questo nuovo rapporto che c'è tra noi. Per anni siamo stati due semplici compagni di Casa e ora stiamo insieme... è un bel salto! Dobbiamo ancora capire come gestire le cose, quindi credo sia normale avere qualche piccola discussione ogni tanto."
"Se possiamo fare pace così, dovremmo litigare più spesso" disse James prima di baciarla di nuovo.


11 dicembre 1977

Lily si guardò intorno, cercando di capire che fine avessero fatto le sue amiche.
Quando le aveva viste in Sala Comune, pochi minuti prima, le avevano detto che l'avrebbero aspettata vicino al Lago Nero. Era una bella giornata, stranamente calda considerato il periodo, e nessuna di loro aveva intenzione di perdersi l'occasione di stare un po' all'aperto. Lily aveva detto alle ragazze che le avrebbe raggiunte non appena avesse finito di parlare con uno studente del primo anno a cui stava dando ripetizioni e così aveva fatto.
Gettò un'occhiata all'orologio che portava al polso, rendendosi conto che era passato più tempo di quanto pensasse e che era probabile che le sue amiche fossero rientrate al castello.
Sospirò rumorosamente e si sedette a terra. Avrebbe dovuto raggiungere le sue amiche e scusarsi per il ritardo, ma la temperatura era ancora accettabile e lei aveva tutte le intenzioni di godersi quella domenica pomeriggio all'aperto.
Con lo sguardo perso verso il lago e la testa persa in chissà quali pensieri, non si accorse della presenza di un ragazzo a fianco a lei fino a quando lui non decise di salutarla.
"Ehi, Evans!"
Lily sobbalzò portandosi una mano al petto per lo spavento e tranquillizzandosi solo quando si rese conto che il ragazzo vicino a lei era Sirius Black.
"Ti ho spaventata?" chiese lui, sedendosi vicino alla ragazza.
"Un po'. Non ti ho sentito arrivare."
"Mi dispiace. Ho visto che eri qui da sola, pensavo fosse successo qualcosa."
"Con James, intendi?" chiese lei, voltandosi a guardarlo.
Lui si strinse nelle spalle. "Beh, non sarebbe la prima volta che litigate."
Lily sorrise leggermente. "No, James non c'entra. Va tutto bene con lui. Anzi, in realtà sembra che tutta la mia vita stia andando nella direzione giusta, finalmente. Avevo solo voglia di godermi un po' di tranquillità."
Sirius annuì con la testa e prese a fissare un punto imprecisato del lago.
Per un paio di minuti restarono semplicemente in silenzio, fino a quando Lily decise di parlare di nuovo.
"So che non sono affari miei, ma so di te e Marlene."
"Non mi stupisce che te ne abbia parlato." disse Sirius prendendo un sassolino da terra e lanciandolo in acqua.
"Non lo avrebbe fatto se io non avessi affrontato l'argomento per prima. Avevo notato un cambiamento tra di voi ed ero preoccupata che fosse successo qualcosa."
"Credo che il problema sia quello che non è successo."
"Che vuoi dire?" chiese Lily aggrottando la fronte.
"Lei ha detto che era innamorata di me e io sono stato zitto. Sono rimasto a fissarla come un idiota."
"Ti ha colto di sorpresa, Sirius. Non puoi fartene una colpa se in quel momento non sei riuscito a rispondere. Ma poi, che le avresti risposto?"
"Onestamente, non so se sono innamorato di lei. So solo che lei è diversa da ogni altra ragazza e che da quando sono stato con lei non riesco a levarmela dalla testa."
"E allora diglielo!"
"Ci ho provato! Lei non ha fatto altro che ignorarmi e dopo un po' io mi sono arreso."
"Lei ha paura di sentirsi dire che quello che è successo tra voi è stato un errore. Ecco perché ti evita."
Sirius sospirò. "Merlino, in che situazione mi sono messo."
"Risolverete le cose, ne sono sicura." disse Lily, dandogli una pacca incoraggiante sulla spalla.
"E tra te e James è tutto a posto?" chiese Sirius, qualche attimo dopo.
"Certo. Perché me lo chiedi?"
"Qualche giorno fa avete litigato."
"Non è stato un vero e proprio litigio. Lui mi ha detto che ci sono delle cose di lui che non so, cose che mi vorrebbe dire ma che non può perché coinvolgono anche voi, e io ho reagito male. Ma poi ci siamo chiariti." spiegò Lily.
Sirius rimase in silenzio. Ovviamente aveva capito quali fossero le cose di cui James non poteva parlare con Lily e sapeva anche il perché: rivelarle di essere un Animagus voleva dire raccontarle la verità su Remus e James non avrebbe mai potuto tradire la fiducia di un amico. Non lo avrebbe mai fatto, nemmeno per Lily Evans.
"Tu hai già capito di cosa sto parlando, vero?"
Sirius annuì e aggiunse: "James te ne parlerà, prima o poi. Vuole solo essere sicuro che per noi non sia un problema. Soprattutto per Remus."
"Remus ha di sicuro un grande segreto da nascondere, ma non capisco come questo possa essere collegato a James." disse Lily, più a se stessa che a Sirius.
Il ragazzo a fianco a lei la guardò sorpreso sentendola parlare di Remus e del suo grande segreto.
Come faceva Lily Evans a sapere queste cose?
Lily, forse intuendo i pensieri del ragazzo, disse: "Dai, Sirius, non sono stupida. Mi sono accorta che Remus sta sempre male nella settimana della luna piena e che il suo soprannome è Lunastorta. Non bisogna essere un genio per capire quale segreto sta nascondendo."
"Remus sa dei tuoi sospetti?"
"No. Se e quando si sentirà pronto a parlarne lo farà. Non voglio forzarlo dicendogli che ho capito tutto. Per lui non deve essere una situazione semplice e merita di affrontare la cosa come meglio crede. E, soprattutto, merita di sentirsi libero di parlare con chi vuole."
"Inizio a capire perché piaci tanto a James, sai." disse Sirius sorridendo. Ed era sincero.
Il motivo per cui Remus aveva sempre tenuto nascosta la sua condizione, inizialmente anche ai suoi amici, era la consapevolezza che la gente avrebbe iniziato a guardarlo con terrore e nessuno lo avrebbe più considerato una persona. Sarebbe stato solo un mostro.
Ma Lily Evans, ancora una volta, aveva dimostrato di essere un'ottima amica.


13 dicembre 1977

L'avvicinarsi delle vacanze di Natale stava mandando in subbuglio tutta la scuola, in particolare gli studenti che avrebbero passato le vacanze natalizie a casa.
Lily, in particolare, quel martedì mattina sembrava più agitata del solito. James sapeva che era eccitata all'idea di trascorrere le vacanze con la famiglia, ma quel giorno sembrava che fosse vittima di un tipo di agitazione totalmente diversa.
"Va tutto bene?" le chiese poco prima di pranzo, mentre uscivano dall'aula di Pozioni.
"Certo."
"Sicura? Sembri nervosa." insistette ancora James.
A quel punto, Lily sospirò e si fermò in mezzo al corridoio. "Ho ricevuto una lettera da mia sorella."
"Che dice?" chiese James curioso. Aveva sempre saputo che i rapporti tra Lily e James erano tutt'altro che idilliaci, anche se Lily non aveva mai approfondito molto l'argomento.
"Vuole incontrarmi."
"Mi sembra una cosa positiva. Forse vuole cercare di recuperare il vostro rapporto."
"Nella lettera ha scritto che vuole presentarmi il suo ragazzo. In effetti, mi farebbe piacere conoscerlo. Mia madre me ne ha parlato tanto, ma non ho mai avuto occasione di vederlo. Dall'altro lato, so anche che questa sarà probabilmente la mia ultima occasione di riappacificarmi con Petunia. Quindi sì, hai ragione, sono nervosa."
James la strinse le braccia, posandole un bacio tra i capelli e cercando di farla stare meglio. "Sarebbe d'aiuto se venissi con te?"
Lily sollevò lo sguardo verso di lui. "Lo faresti?"
"Farei qualsiasi cosa per te, Lily."
E Lily sapeva che era vero. James si sarebbe buttato giù da una scopa per lei e Lily era terrorizzata da questo. Sapeva che lui la amava alla follia, non glielo aveva mai detto ma lo sapeva, e sapeva anche che avrebbe fatto qualunque cosa per vederla felice. Qualunque.
Le faceva paura l'idea che qualcuno fosse disposto a fare così tanto per lei. Quando in una relazione si mette in gioco ogni parte di se stessi, il rischio di soffrire è sempre più alto.
Lily cercò di ignorare i sentimenti che la stavano attanagliando in quel momento e disse: "Mi farebbe piacere se venissi con me. Petunia ha organizzato una cena per la Vigilia di Natale."
"Perfetto. E dopo Natale potresti venire qualche giorno a casa mia. Mi piacerebbe farti conoscere i miei genitori e poi potremmo passare Capodanno insieme."
"Mi sembra un'ottima idea." disse Lily prima di baciarlo.


22 dicembre 1977

L'Hogwarts Express aveva lasciato la stazione di Hogsmeade da circa un'ora quando passò il carrello dei dolci.
James e Sirius si svegliarono improvvisamente e iniziarono a cercare monete nelle tasche, scatenando l'ilarità dell'intero scompartimento.
Si erano appisolati appena saliti sul treno, lasciando il povero Remus a chiacchierare con le ragazze. Peter aveva deciso di non tornare a casa per le vacanze e, fin dal primo momento in cui lo aveva comunicato ai Malandrini, Remus era venuto a patti con il fatto che avrebbe trascorso la maggior parte del viaggio a parlare con le ragazze. Non che la cosa gli dispiacesse, in realtà: Lily e le sue amiche erano ragazze intelligenti ed era sempre piacevole chiacchierare con loro. Nonostante questo, Remus fu felice di vedere che James e Sirius si erano svegliati, anche se lo avevano fatto per i dolci e non per lui.
"Come mai Alice e Frank sono rimasti al castello?" chiese Sirius ad un certo punto, mentre scartava una cioccorana.
"Non lo so. Credo semplicemente che volessero un po' di privacy." disse Mary ridacchiando. Marlene, seduta a fianco a lei, le tirò una gomitata.
"Che c'è? È la verità! Stanno sempre in mezzo ad altra gente, credo che sia lecito volere un po' di tempo per stare soli." replicò Mary stringendosi nelle spalle.
Marlene stava per rispondere, quando venne bloccata dall'esclamazione di James.
"Ho trovato la sorpresa!"
"La sorpresa?" chiese Lily confusa.
"Sì. Hanno fatto un nuovo pacchetto di Gelatine Tutti i Gusti + 1: in un pacchetto su cento trovi una sorpresa." disse James, rigirandosi un pacchettino bianco tra le mani.
"Sarebbe quella?" chiese Lily, indicando il pacchetto.
James scartò il pacchetto e si trovò tra le mani un anello. Sembrava uno di quegli anelli giocattolo che usano le bambine, era argentato e aveva una piccola perla.
James se lo rigirò tra le mani, poi guardò Lily sorridendo e disse: "Credo che starà meglio a te che a me."
"Mi stai regalando un anello? Dovrei preoccuparmi?" chiese Lily.
James rise mentre prendeva la mano di Lily tra le sue e le infilava l'anello. "Arriverà un giorno in cui ti regalerò un vero anello e ti chiederò una cosa importante, ma non oggi. Mi spiace deluderti."
Lily guardò l'anello che James le aveva appena infilato e sorrise. Non era un anello di fidanzamento, questo era ovvio, e James glielo aveva regalato solo perché non sapeva che farsene, ma per Lily era comunque un gesto importante.
Probabilmente avrebbe conservato quell'anello per il resto della sua vita.


24 dicembre 1977

"Blu o viola?"
Lily sollevò lo sguardo e guardò James che sventolava per aria due cravatte, chiedendole un consiglio su quale indossare.
"Blu, decisamente. Sai che non sei obbligato a metterti la cravatta, vero? Non stiamo andando a un matrimonio." disse Lily, portando di nuovo lo sguardo sulla scarpiera, indecisa su quali scarpe scegliere.
"Lo so, ma ci tengo a fare una buona impressione."
"I miei genitori hanno avuto un'ottima impressione su di te, e quando li hai conosciuti indossavi un paio di jeans e una felpa." disse Lily, ricordando il momento in cui i suoi genitori avevano conosciuto James alla stazione di Londra, due giorni prima.
"I tuoi genitori pendono dalle tue labbra, avrebbero accettato qualsiasi fidanzato avessi deciso di portare a casa. Ok, forse non proprio qualsiasi. Mocciosus è veramente terribile, non credo che ai tuoi genitori sarebbe piaciuto."
"James, andrà tutto bene." disse Lily posandogli le mani sulle spalle. Poi abbassò lo sguardò sul nodo della sua cravatta e scoppiò a ridere.
"Che c'è?" chiese James.
"Per essere uno che indossa la cravatta tutti i giorni, hai fatto un nodo davvero terribile." disse lei, prima di disfare il nodo e rifarglielo lentamente.
James rimase in silenzio a guardare Lily che armeggiava con la sua cravatta. Le sue dita scorrevano sulla stoffa, mentre teneva la fronte corrugata e si mordeva il labbro inferiore. Era concentrata, come se stesse facendo un'operazione estremamente difficile.
"Ecco fatto!" esclamò Lily osservando soddisfatta il suo lavoro. Poi, notando lo sguardo di James, aggiunse: "Perché mi guardi così?"
James scosse la testa. "Niente. Pensavo solo a quanto sarebbe bello vederti ogni mattina mentre mi aiuti con la cravatta."
"Chissà, magari potrei farlo." scherzò Lily.
"Ti prendo in parola, Evans. Dopo una dichiarazione del genere, non ti lascerò scappare da me tanto facilmente."
"Non ho nessuna intenzione di scappare da te. Né ora né mai."


Quando James e Lily arrivarono al ristorante, Petunia e il suo fidanzato erano già arrivati e li stavano aspettando davanti all'ingresso.
Era la prima volta che Lily vedeva il fidanzato di sua sorella, nonostante stessero insieme ormai da parecchi mesi, e sicuramente la prima impressione che ebbe di lui non fu buona. Vernon Dursley, così si chiamava il ragazzo, era leggermente più alto di Petunia e decisamente più robusto di lei. Considerata la corporatura esile di Petunia, lei e Vernon non erano certamente una coppia ben assortita.
Petunia salutò Lily con un sorriso tirato e squadrò James dall'alto al basso, quasi come se fosse un insetto che doveva essere schiacciato immediatamente. Lily ignorò il comportamento della sorella, domandandosi per quale motivo avesse organizzato quella cena se il suo comportamento era comunque scontroso, e salutò cordialmente tendendo la mano verso il fidanzato di Petunia. Vernon la strinse energicamente (forse anche troppo) e poi si avviò dentro al ristorante blaterando qualcosa sul fatto che fossero in ritardo.
"Iniziamo bene." sussurrò James, mentre si avviavano al tavolo indicato dal cameriere.
Lily gli lanciò un'occhiata e si limitò a rispondergli: "Comportati bene!"
La cena iniziò tranquillamente. Cercarono di restare su argomenti neutrali, parlando del tempo e commentando il menu.
Quando arrivò la prima portata, Lily si decise a portare la conversazione su argomenti più seri. Se quella cena doveva servire a riappacificarsi con sua sorella, bisognava pur iniziare da qualche parte.
"Allora... la mamma mi ha detto che vivete insieme."
"Già." rispose Petunia.
James, intuendo che Lily aveva bisogno di aiuto, intervenne nella conversazione: "Come vi siete conosciuti?"
"Vernon lavora in una ferramenta. Un giorno, papà mi ha mandato a comprare un trapano e sono capitata proprio nella ferramenta in cui lavora Vernon. È stato un colpo di fulmine." disse Petunia sorridendo e Lily non poté trattenersi dal pensare: "Un colpo di fulmine potente, se credi che quello sia l'uomo della tua vita"
"Immagino che tu e Lily vi siate conosciuti a scuola, invece." disse Vernon.
"Sì, siamo compagni di scuola da sette anni." rispose James sorridendo.
"Strano vedervi insieme, dopo che per sette anni Lily non ha fatto altro che menzionare il tuo nome con il solo scopo di insultarti."
Lily abbassò lo sguardo colpevole sentendo l'affermazione di sua sorella. Aveva ragione: ogni volta che aveva parlato di James alla sua famiglia era per raccontare una delle sue malefatte e le parole che riservava per quelle occasioni non erano di certo gentili.
James, vedendo l'espressione di Lily, le afferrò la mano e disse: "In effetti, non siamo mai stati molto amici. Il nostro rapporto è migliorato solo negli ultimi mesi."
Lily gli sorrise riconoscente.
"Allora, James, che auto guidi?"
"In realtà, non guido un'auto. Guido una Nimbus 1000." disse James tranquillamente.
Lily gli lanciò un'occhiataccia che lui, però, non parve cogliere.
"Una Nimbus 1000? È una moto?" chiese Vernon.
"Oh no, è una scopa da corsa."
Petunia sgranò gli occhi inorridita, mentre Lily si copriva il viso con le mani. Quella sarebbe stata l'ultima cena in compagnia di sua sorella e suo cognato, ne era certa.


La cena era finita prima che i camerieri avessero il tempo di portare il secondo.
Dopo la brillante risposta di James, Vernon aveva iniziato a dire che maghi e streghe avrebbero dovuto vivere con il sussidio di disoccupazione e James aveva replicato dicendo che non aveva bisogno di nessun sussidio visto che i suoi genitori avevano una camera blindata alla Gringott piena zeppa di lingotti d'oro.
Petunia e Vernon si erano alzati da tavola e se n'erano andati senza nemmeno salutare.
"Ora capisco perché non vai d'accordo con tua sorella."
Lily si voltò verso di lui e lo guardò infuriata. "Davvero? Ti avevo chiesto di comportarti bene, James!"
"L'ho fatto!"
"Cosa? Sai quanto mia sorella odi tutto ciò che riguarda la magia e tu che fai? Ti metti a parlare di scope da corsa!"
"Senti, il ragazzo di tua sorella mi ha chiesto che auto guidavo e io gli ho risposto nel modo più semplice possibile. Che avrei dovuto dirgli? Che so a stento che forma abbia un'auto?" si giustificò James.
"Questa cena era importante per me! Sono anni che cerco di recuperare il rapporto con Petunia e quando finalmente mi si presenta un'occasione tu rovini tutto!"
Solo in quel momento, James si rese conto di quanto Lily stesse male per quello che era appena successo. Cercò di prenderle la mano per consolarla, come aveva fatto durante la cena, ma lei si scansò.
"Credo che sia meglio che tu te ne vada, James. Farò in modo di farti avere le cose che hai lasciato a casa mia." disse Lily, chiudendo gli occhi per cercare di impedire alle lacrime di scendere.
"Mi stai lasciando?" chiese James incredulo.
"Sì"
"Finisce tutto così? Un piccolo sbaglio e tu ti arrendi?"
"Non mi sto arrendendo. Ma sono davvero arrabbiata e se continuassi a stare con te non farei altro che incolparti per quello che è successo, quindi credo sia meglio finirla qui." disse Lily, trovando finalmente il coraggio di voltarsi verso James.
"Avevi detto non che non saresti mai scappata da me." disse James, cercando di ignorare il peso che gli si era formato sullo stomaco.
"Perché credevo che mai mi avresti fatta sentire così."

12 Passi  (Jily)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora