Green-Blue Eyes.

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ASHTON'S POV.

Mi svegliai sul divano di casa con accanto Calum che russava beatamente con i piedi appoggiati sul mio petto e con un mal di testa talmente forte che sembrava che qualcuno mi avesse infilato un coltello nella tempia.
Mi alzai scostando il corpo del corvino, che sembrava in uno stato comatoso, e mi misi a cercare qualcosa per calmare quel dolore, ma senza alcun risultato.

-Michael hai una cazzo di aspirina per caso?-urlai ricordandomi che c'era anche lui in casa.
Perché non rispondi? pensai.
-Michael!-

Salii di corsa le scale e aprii tutte le porte delle camere alla ricerca di quello stronzo che sembrava essersela squagliata, così scesi al piano di sotto per cercare di svegliare Calum.
-Calum sveglia.- dissi scuotendo la spalla e ottenendo solo un mugugno come risposta.
-Mi dispiace, ma devi alzare il tuo culo dal mio divano amico.-
Non ottenni alcuna risposta, così mi alzai e inizia a camminare diretto verso la cucina dove presi un bicchiere.
Lo riempii di acqua fredda, poi tornai verso il divano e lo tirai in faccia al mio amico.
-MA CHE CAZZO FAI?- urlò sopra le mie risate e strofinandosi la faccia-TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO? AH NO, TU NON HAI UN FOTTUTO CERVELLO.-
Più urlava e sbraitava più io ridevo nonostante le sue occhiatacce che mi invitavano a smettere di farlo, ma era così buffo.

-Dov'è Michael?- mi chiese portandosi un Muffin verso la bocca.
-Veramente ti ho svegliato per chiedertelo.- risposi annoiato.

Chissà dove si era cacciato il rosso, prima di addormentarmi ero sicuro di averlo visto in giro per casa, ma probabilmente mi sbagliavo.

-Chiamalo no?- consiglio Calum masticando.

Mi alzai per mettermi alla ricerca del mio telefono che sembrava essere sparito.
-Che palle.- borbottai girando disperatamente per casa.

Nella camera non c'era, in bagno nemmeno, in cucina Calum non l'aveva trovato, mancava la sala, ma era talmente incasinata che probabilmente non l'avrei mai trovato.
Alla fine, solo dopo aver ribaltato il divano mi ricordai di averlo appoggiato sul mobile accanto alla porta.

-Sei proprio un ricoglionito.- mi canzonò il corvino.
-Sta' zitto!-

Sbloccai il telefono e avviai la chiamata, era strano che se ne era andato così senza nemmeno lasciare un biglietto, è così preciso solitamente.

MICHAEL'S POV.

Grace dormiva beatamente da più di un'ora, era così carina con i capelli arruffati che mi ritrovai ad osservarla senza nemmeno rendermene conto e quasi sobbalzai quando sentii il mio telefono squillare.
-Merda.- imprecai cercando di poggiare il più delicatamente possibile la testa di Grace sul bracciolo del divano e cercando contemporaneamente di sbrigarmi per andare a rispondere.
Sul display era scritto a caratteri cubitali il nome di Ashton, così dopo essermi allontanato il più possibile dal divano, mi affrettai ad accettare la chiamata e poi portai il telefono all'orecchio.

-Pronto.- dissi.
-Michael! Dove sei finito?-
-A ca... uhm no in giro, a...a fare la spesa sai ho finito tutto a casa.- mi inventai lì per lì.
-Da quando fai la spesa?-
-Cazzo cazzo cazzo.- sussurrai.
-Come dici?-
-Ah no mi si è rotto un pacco di zucchero e sai ho fatto un gran macello e ora sta arrivando la signorina e credo proprio ch-
-Sisi okay, ma stai tranquillo eh.- disse lui ridacchiando.
Tranquillissimo direi.
-Senti sai per caso dove sta l'aspirina? Perché io e Calum abbiamo un gran mal di testa.-

Mi aveva chiamato per una dannatissima aspirina?

-Michael dove sei?-
Grace? No, non ora! Era un disastro un fottuto disastro!

Hurricanes [5SOS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora