Things.

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Il freddo invernale pizzicava sulle guance del ragazzo diretto a casa del duo amico Michael.
Camminava distratto, pensando a quanto gli sarebbe piaciuto ora passeggiare per quelle strade mano nella mano con Grace, la ragazza dell'ospedale.

Ashton non aveva mai creduto nell'amore a prima vista, ma si stava ricredendo, perché lo sguardo della mora non riusciva proprio a dimenticarselo, anche se la conosceva da un solo giorno.

Suonò al campanello di casa Clifford e il suo amico venne ad aprire.
Capelli rossi sbucarono da dietro la porta accompagnati da occhi color smeraldo.
-Ehi amico!- lo salutò il rosso con una pacca sulla spalla.
-Ciao Michey.- rispose il biondo sorridendo.
Michael era sempre stato un ragazzo buono, sempre pronto ad aiutare Ashton e a fargli da spalla nonostante era pieno di problemi pure lui.
-Come mai qui?- chiese incuriosito.
-Oh beh volevo vederti.-
-Questa non me la bevo amico! Quel tuo sorriso ti frega.- disse con voce cantilenante.
-So che sei stato in ospedale- riprese-hai conosciuto qualcuno?-
-Forse.- rispose in modo esaustivo Ashton.
-Non hai intenzione di raccontarmi niente vero?-
-Era nella sua stanza Michey, ma era il suo opposto, capelli nero corvino corti e occhi verdi, come le foreste.-

Non gli somigliava per niente pensò il biondo, eppure era lì, nella sua stanza.

-Quanti anni ha?-
-Non saprei, a volte sembra più grande di me, mentre altre sembra una bambina.-
-E cosa pensi di lei? Non ti ha dato fastidio, beh che, insomma che stesse nella Sua stanza.- indagò il rosso scrutando gli occhi del suo amico per cercare l'ira, ma non ce n'era traccia.
-All'inizio volevo urlarle di andarsene, poi ho visto i suoi occhi e il mio cervello ha smesso di funzionare, è bella Michael, è pura.-

La camera era silenziosa come sempre e Grace non faceva che pensare a ciò che era successo quella mattina, al suo sguardo appena entrato nella camera e al suo sorriso quando ne era uscito.
Si chiese cosa le piaccia di quel ragazzo e anche perché non vedeva l'ora che arrivasse il giorno seguente per rivederlo.
Dal giorno dell'incidente non aveva più parlato con nessuno all'infuori dei medici e di sua zia Madison che l'andava a trovare tutti i pomeriggi e che stava aspettando tutt'ora e questo incontro la rendeva felice.
Soprattutto però si tormentava di domande su come mai era entrato proprio nella sua stanza, se era davvero lì per fare le analisi, oppure se aveva sbagliato stanza. O forse semplicemente voleva vedere chi ci fosse? Ma per quale motivo poi? Grace proprio non sapeva darsi una risposta, così si promise che se Ashton tornerà a trovarla glielo chiederà.

Zia Madison era seduta sulla sedia accanto a lei e la stava riempendo di domande.
-Ti hanno detto quando ti dimettono?-
-Tra una settimana e mezzo zia.- uno sbuffo uscì dalle labbra rosee della ragazza.
-E la gamba? Potrai camminare vero?-
-Si zia, si, ovviamente non potrò fare alcuni movimenti, ma comunque camminerò normale.-

Sua zia era una donna poco affidabile, ma era comunque l'unica cosa che era rimasta a Grace dopo l'incidente ed era anche l'unica persona a volerle bene ora.

-Vabene tesoro, scusa se ti faccio tutte queste domande, ma lo sai che la zia quando parlano i medici proprio non capisce.- esclamò la donna.

A Grace piaceva sua zia, nonostante fosse un po' "svanita".
-Oh si zia, tranquilla.-rispose con un sorriso.
Più tardi sua zia se ne andò e quando la ragazza si addormentò nel suo letto e sognanòi suoi genitori ed fu felice, perché la notte, era l'unico momento in cui li poteva rivedere.

Hurricanes [5SOS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora