Odio ingiustificato.

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Mi metto sotto le coperte fredde, osservo per l'ennesima volta la mia bellissima stanza che ha perfino un piccolo bagno annesso.
Le pareti sono verde acqua, un colore che adoro, c'è una grande scrivania con un computer, uno scaffale con una serie di libri, un grande armadio di legno chiaro, e un letto ad una piazza e mezza al centro della stanza.
Non potevo desiderare nulla di migliore.
Chiudo gli occhi e realizzo che mi manca JiHyun, il mio migliore amico.
Lui ha 19 anni, viveva nell'orfanotrofio ma quando ha raggiunto la maggiore età è stato cacciato via, ha trovato un lavoro, un appartamento e ieri mi ha regalato un piccolo cellulare per tenerci in contatto.
Prendo quest'ultimo tra le mani e decido di mandargli un messaggio:
Mi manchi un po'.
La risposta arriva poco dopo:
Tu no invece :P
Ridacchio.
Domani omma mi porta a fare shopping.
Sono contento che tu abbia trovato una brava famiglia.
Scrivo senza pensare.
Mio "fratello" è un po' strano.
Come si chiama?
Min Yoongi.
Aspetto per due minuti senza ricevere una risposta, quando sto per spegnere il telefono, lo sento vibrare.
Non lo conosco... ora vai a dormire, buonanotte.
Digito velocemente un buonanotte e segno il cellulare, riponendolo sul comodino.
Sospiro felice, pensando a quanto sono stata fortunata, e mi addormento con un grande sorriso stampato in volto.

"Yeonmi..."
Qualcuno mi scuote leggermente la spalla, riportandomi nel regno dei vivi. Apro a fatica gli occhi, ma sono costretta a richiuderli perché il sole che entra dalla finestra è accecante.
"Forza pigrona."
La risata leggera di omma riempie la stanza e mi costringo a svegliarmi.
Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio, scalciando via le coperte.
"Preparati perchè oggi ci aspetta una giornata divertente, prima andiamo dal parrucchiere e poi a fare compere!"
Batto le mani e rido felice. Non vedo l'ora!
Quando omma scende a preparare la colazione, mi lavo velocemente ed indosso un paio di leggins neri e una t-shirt nera. Come avevo già detto, i miei vestiti fanno pena.
Scendo velocemente le scale e mi dirigo in cucina, dove tutta la famiglia Min sta facendo colazione.
Mi siede accanto ad appa e mangio con gusto la mia porzione di frittelle.
Quando alzo lo sguardo, noto che Yoongi è seduto di fronte a me e mi guarda in modo strano, oserei dire con disgusto.
Questo ragazzo mi intimorisce e mi chiedo cosa mai posso avergli fatto.
Omma mi sollecita a finire in fretta il mio pasto altrimenti faremo tardi.
Bevo l'ultimo sorso di succo di frutta e saluto velocemente appa ed inutilmente mio fratello.
Esco di casa con un misto di emozioni nel cervello: felicità e confusione.

Io e omma torniamo a casa nel tardo pomeriggio, con i piedi doloranti e decine di buste colorate.
Quando entriamo in casa, regna il silenzio. Omma mi spiega che appa è il direttore di uno studio medico, e per questo torna tardi dal lavoro. Annuisco chiedendomi dove sia finito Yoongi, ma un rumore di passi provenienti dalle scale mi da la risposta.
Alzo lo sguardo e lo osservo timidamente. È un ragazzo bassino, esile, così pallido da sembrare una bambola di porcellana.
Ha un aspetto così delicato e fragile che contrasta con quanto conosco della sua personalità.
"Oh, siete a casa.", dice. Per la prima volta sento la sua voce.
Omma sorride, poggia le busta a terra e si avvicina a lui per accarezzargli i capelli biondi.
Lui si lascia sfuggire un sorrisetto che mi stupisce, comincio a pensare che non è solo fatto di ghiaccio.
"Perchè non fai conoscere a Yeonmi i tuoi amici?", domanda omma.
Il sorriso di Yoongi sparisce. Mi lancia un'occhiataccia. Anch'io rimango sospesa.
"I miei amici hanno minimo cinque anni più di lei.", risponde freddo.
"Non è un problema, il mio unico amico ha quattro anni più di me.", mi lascio sfuggire. Se possibile, l'umore del ragazzo peggiora ancora di più.
Omma sorride, pizzica la guancia del figlio e prima di correre in cucina, dice: "Yoongi, noi ci teniamo molto."
Yoongi non osa ribattere, alza gli occhi al cielo e sale le scale.
Raccolgo tutte le buste e lo seguo al piano superiore. Ho la vista coperta da una busta viola, per questo non mi accorgo di lui.
Ci vado addosso, inutile descrivere l'imbarazzo. Le buste cadono a terra, mi chino a raccoglierle, sotto il suo sguardo quasi divertito.
"Perchè mi odi?", sospiro senza pensare. Quando mi accorgo di averlo detto veramente, arrossisco ancora di più.
"Hai rovinato tutto. Questa è la mia famiglia, non la tua."
Sento i suoi passi allontanarsi e una porta che sbatte. Mi pizzicano gli occhi ma mi proibisco di piangere per una cosa così sciocca.
Certo che questa è la mia famiglia.
Entro in camera sbuffando, sistemo velocemente tutti i nuovi acquisti del grande armadio e mi siedo sul letto.
Spero solo che gli amici di Yoongi siano più gentili nei miei confronti.

Sciocco Destino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora