Capitolo 28

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Quando ero tornata a casa mi sentivo più leggera e un po più in pace con me stessa.
Avevo deciso volevo un altra possibilità .
Jhon era arrivato e non mi feci intaccare neanche dai suoi rimproveri, ero uscita senza avvertire nessuno e senza portarmi il cellulare erano tutti in pensiero per me.
Chiesi scusa a mio fratello gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai in camera.
Guardai il cellulare, cavolo aveva ragione c’erano dieci chiamate sue, e circa una trentina erano di Nelly e Lissy, per non parlare dei messaggi li lessi tutti e ne venne fuori che finalmente avevano capito.
Mi lasciavano il tempo che mi serviva. E rinunciavano anche a vedermi alla festa.
Risposi solo con un
*Grazie ragazze. Vi voglio bene*
Feci una doccia e poi mi sdraiai sul letto a coccolare il mio micetto che era tutto contento delle attenzioni che stava ricevendo.

Il giorno dopo tornai da Alan ,il cucciolo mi fece le feste ma ormai aveva capito quale era la mano del padrone e non lasciava Alan di un passo.

Insieme facemmo dei volantini con la foto di Tigre e le informazioni sul luogo di ritrovamento e del luogo in cui si trovava attualmente.
Passai l’intero pomeriggio a distribuire volantini, ma in cuor mio speravo che nessuno andasse a reclamare quel cagnolino.

Tornai a casa e vidi Jhon quasi pronto per andare a prendere Lissy per andare alla festa.

<<Ehi sorellina dove sei stata?>>

<<Ciao fratellone, ero da Alan sai ieri in spiaggia ho trovato in cucciolo e Alan gli sta offrendo una casa finchè qualcuno non lo reclama, così oggi pomeriggio  abbiamo appeso dei volantini in giro. >>

<<Ah, Ok. Sei sicura di non voler venire alla festa? Se vuoi ti aspetto. >>

<<Sicura Jhon vai tranquillo >>

<<Mabe, stai bene vero? Voglio dire se hai bisogno sai che puoi contare su di me>>

<<Lo so, non ti preoccupare sto bene. >>

Andai in camera e feci una doccia, avevo poco tempo per prepararmi.

Questa sarebbe stata la serata della mia rinascita e niente e nessuno me l’avrebbe rovinata.
Mi affacciai nelle scale e chiesi a Nady di chiamarmi un taxi, poi  rientrai in camera e iniziai a truccarmi, non volevo farlo dopo che mi ero vestita altrimenti se avessi visto la mia immagine allo specchio non avrei avuto il coraggio di andare da nessuna parte.
Legai la mia folta chioma ramata in una coda incolta alta e indossai un paio di orecchini pendenti molto semplici.
Ecco ero pronta, dovevo solo indossare l’outfit prendere un gran respiro e andare.

<<Mabee, tesoro il taxi è arrivato! >>

<<Eccomi Nady arrivo. >>

Inspira espira, inspira espira  continuavo a ripetermi mentre scendevo le scale.

Qualcosa di impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora