Capitolo 8.

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Il mio turno di lavoro era appena terminato ed ero finalmente giunta a casa. Mi ero lasciata andare a peso morto sul morbido materasso del mio letto e non ero intenzionata ad alzarmi da lì.

Era ormai passata una settimana dall'ultima volta in cui avevo visto Ashton, dopo la nostra ultima uscita il ragazzo era come sparito. Forse aveva solo bisogno di tempo e io non volevo forzare il tutto.

Le mie conversazioni con Michael non erano però cessate, nell'ultima settimana i nostri discorsi erano diventati sempre più intimi. Nessuno dei due aveva però accennato all'idea di vedersi e ciò mi confondeva. In più mi aveva confessato di essere interessato a me e non solo come amica, la cosa era reciproca e mi sentivo ancora più agitata.

Come al solito la vibrazione del telefono mi riportò alla realtà, ormai bastava leggere il suo nome sul display per farmi sorridere.

"Ho una proposta indecente da farti e non puoi assolutamente rifiutare."

Per qualche secondo rimasi perplessa sul da farsi. Sembrava stranamente serio e per un breve attimo l'ansia si impadronì di me.

"Spiegami tutto"

Sdraiata sul letto rimasi qualche secondo ad osservare il soffitto bianco. La mia mente si riempì di pensieri, non sapevo cosa aspettarmi. Michael sapeva essere tanto divertente quanto serio e apprezzavo entrambi i suoi lati. Se c'era qualcosa che non andava potevo parlarne tranquillamente con lui. Il giorno precedente avevo avuto una pessima giornata al locale e lui era riuscito a capirlo solo tramite dei banali messaggi. Iniziavo a credere che mi conoscesse meglio di quanto credessi. Rispose proprio mentre stavo pensando a lui.

"Sabato sera, al nuovo locale in centro. Ore nove"

Era un appuntamento? Stavo forse sognando? Mi misi seduta sul letto mentre rileggevo il testo del messaggio. Forse eravamo arrivati al nostro punto di svolta.

"Michael, è un appuntamento? Solo tu ed io?"

Inviai il messaggio solo pochi minuti dopo. Sentivo il cuore in gola ed era una sensazione quasi travolgente, mi sentivo allegra. L'idea di vederlo era eletrizzante.

"È un appuntamento, solo noi due. Mi sono stancato di parlarti solo dietro allo schermo di uno stupido telefono"

La sua risposta non tardò ad arrivare e per un breve secondo pensai di saltare sul letto in preda alla felicità, ma cercai di trattenermi e di digitare una risposta sensata.

"Quindi ci vedremo sabato sera, finalmente. Non riesco a crederci"

Inviai il messaggio sorridendo. Quello stesso sabato lo avrei finalmente visto e la sola idea non poteva rendermi più felice.

Per una breve manciata di secondi chiusi gli occhi e provai ad immaginarmi la sua figura. Nessuno dei due si era mai soffermato a parlare del proprio aspetto fisico, non era un argomento che ritenevamo di vitale importanza. Per noi l'importante era altro, tra noi si era creato un bellissimo legame. Riuscivamo a capirci e parlarci senza alcun tipo di problema e non avrei potuto chiedere di meglio.

"Ne sei felice? Fino a cinque minuti fa ero tentato di mettermi ad urlare come una bambina di sei anni a cui strappano via la bambola"

Scoppiai a ridere di fronte all'ennesimo messaggio. Trovava sempre un modo per farmi ridere e mi chiesi se anche per lui fosse lo stesso. Forse a volte restava anche incantato di fronte allo schermo con un largo sorriso.

"Ne sono più che felice, ma come farò a capire che tu sei tu? Nessuno dei due conosce il viso dell'altro"

Giunsi a quella conclusione solo in quel momento. Era biondo? Era moro? Forse era basso o forse no. Non sapevo assolutamente niente del suo aspetto fisico e per qualche secondo mi feci trasportare dal panico. Nel peggiore dei casi il mio interesse nei suoi confronti sarebbe cessato quella stessa sera. E se si fosse rivelato l'esatto opposto di ciò che credevo?

"Appena arrivi mandami un messaggio e resta di fronte all'ingresso, verrò io da te. Sono sicuro che ti riconoscerò al primo sguardo"

Bastò quel semplice messaggio a calmarmi e iniziai a convincermi che sarebbe andato tutto per il meglio.

Iniziai perfino a contare le ore che mi separavano da lui.

How I met your fatherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora