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Sono passati tre mesi ormai e questo nuovo lavoro inizia a piacermi, non è niente di così ambizioso ma infondo mi va bene cosi, è un buon punto di inizio, mi trovo bene e guadagno qualcosina per me e per aiutare mia madre.
Le mattinate passano tutte uguali, i soliti clienti maleducati con le solite brioche, gli sguardi lontani di chi ancora non si conosce, le solite scene fra gente che finge scroccando un caffè e poi c'è chi ancora dorme leggendo un giornale.
Mi è sempre piaciuto osservare le storie degli altri; in un bar è semplice fantasticare su vite di cui non sai niente tramite i loro piccoli e semplici gesti quotidiani che svelano sempre un po di se'. Il modo ad esempio con cui ordinano un cappuccino: chi lo chiede per favore e chi no, chi con voce decisa e chi invece ha paura. Mi divertono le persone, sono un spettacolo interessante.
Qui ci gira gente di ogni età e c'è sempre qualcuno disposto a conversare rendendo il lavoro più piacevole. È un locale semplice dall' atmosfera calda, qualche tavolo, due divanetti ed un piccolo palco su cui talvolta si assiste a melodie orecchiabili.
Mi dispiace il fatto che starò dietro a questo bancone ancora per poco, un mese scarso, d'altronde sono solo un aiuto aggiuntivo per la stagione estiva. Perciò quando capita trovo l'occasione per chiedere a qualche cliente se sa di qualche lavoretto ma per ora è fiato sprecato.
Chiaramente non è sempre tutto così rose e fiori, certe persone ti danno fastidio, ti importunano, c'è gente di tutti i tipi non sai mai con chi hai a che fare. In particolare c'è un uomo sulla cinquantina che mi inquieta, non ha mai fatto niente di male però ogni mattina sta sempre seduto da solo nel tavolino nell' angolo a sinistra a fare colazione con molta calma. È un uomo tranquillo ma inquietante spesso girandomi mi accorgo che lui già mi stava fissando, tutti i giorni, sempre più spesso con quel suo sguardo che mette a disagio, che ti confonde e non sai mai quale siano le sue intenzioni. Non mi piace servirlo mi sento a disagio quando mi avvicino al suo tavolo e lui non mi stacca mai gli occhi di dosso eppure non mi ha mai detto più di due parole, non è mai stato indiscreto o maleducato, è semplicemente strano.

L'ignoto senza pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora