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Sono qui a servire gente come ogni giorno, solo che è l'ultimo giorno.

Mentre faccio ciò che la gente mi chiede penso, e stavo pensando che da domani non incontrerò qui ogni giorno Daniele, lo conosco solo da pochi giorni eppure mi ci sto affezionando, mi piace servirlo e fermarmi un po' a chiacchierare con lui. Giorgio invece che è appena entrato non mi mancherà, perché lui purtroppo mi toccherà vederlo tutti i pomeriggi e la cosa non mi rasserena molto.

- Solo un cappuccino, oggi non ho fame. 

Torno indietro e mi guardo intorno, qui sono definitivamente cresciuta, qualche mese fa ho deciso di cambiare, la mia vita negli ultimi anni non era stata granché, ero rimasta sola, dopo essermi lasciata con un ragazzo con cui stavo da due anni tutti i miei amici hanno iniziato a non essere più tali, d'altronde erano anche amici del mio ex ed evidentemente hanno preferito lui, ho sofferto molto per questo. Mi era rimasta una sola amica, in quel posto ormai non avevo più nulla di bello, quindi ho deciso di lasciare casa di mia madre e trasferirmi in centro iniziando a lavorare, e adesso invece dovrò tornare li a lavoro, la cosa non mi pesa non c'è niente di cui temere.

Porto l'ultima colazione a Giorgio ed altri clienti come un uomo affascinante e benestante in giacca e cravatta che starà sicuramente andando in ufficio con il suo falso sorriso, ed  invece una madre stressata che avrà appena accompagnato il figlio a scuola ed è già esausta di prima mattina e spera forse di riacquistare l'energia di cui ha bisogno con un caffè.

Sorprendentemente entra poi Daniele dicendomi che oggi a pranzo non sarebbe venuto ma dice che voleva lo stesso vedermi all'opera un ultima volta, e ridiamo.

- Se vuoi ti dò il mio numero così ci sentiamo lo stesso ogni tanto, dato che non avremo più la certezza di questo posto.

- Si certo mi farebbe molto piacere.

Ci scambiamo i numeri mentre mi chiede com'è andata ieri ed io gli racconto tutto. Mi mancava qualcuno con cui parlare di qualsiasi cosa, a volte se ne ha proprio bisogno.

Io mi allontano e lui esce ed io per l'ultima volta lo guardo uscire rimanendo dentro.

Il resto della mattina scorre abbastanza veloce fra clienti frettolosi e di fretta. Ogni tanto mi fermo e osservo il locale, è sempre abbastanza tranquillo ma di gente ne gira abbastanza. I tavoli di legno mi sono sempre piaciuti, donano un atmosfera calda anche se in realtà qui dentro c'è fresco, è un buon riparo dal sole di mezzogiorno anche se invece io al contrario a quest' ora esco.  Saluto tutti con un po' più di attenzione del solito e me ne vado un' ultima volta chiudendomi alle spalle la porta che in questi ultimi giorni mi ha riservato molte sorprese.

Fra le pulizie minime che c'erano da fare in casa e la televisione il tempo vola veloce ed arriva già il momento di andare. Osservo la strada e ciò che la circonda più attentamente di ieri, intenta a vedere se in un anno è cambiato qualcosa o no. Anche a casa di mia madre non ci sono più andata, ultimamente veniva sempre lei, lavorando qui potrei approfittarne per andarla a trovare più spesso.

Scendo dalla macchina ed inizia ufficialmente il mio primo giorno del nuovo lavoro, ad accogliermi c'è Giorgio che velocemente ma con attenzione mi spiega ciò che dovrò fare oggi e come poi si scusa e mi informa che deve uscire per questioni di lavoro e se ne va.

Io inizio a lavare i piatti sporchi del pranzo e noto che aveva apparecchiato per due. Proseguo poi scopando in sala e mettendo in ordine quando vengo scossa da dei rumori al piano di sopra. Giorgio è uscito ed io pensavo di essere da sola mentre invece dal rumore di passi che si sente sembrerebbe che io abbia compagnia. Rallento le mie azioni e resto in ascolto di ciò che succede di sopra. I passi si fanno sempre più vicini e poi cambiano andatura, probabilmente sta scendendo le scale. Indecisa se starmene per i fatti i miei o spiare la nuova figura decido di girarmi e davanti ai miei trovo l'unica persona che non avrei mai pensato di incontrare qui e rimango quasi a bocca aperta, immobile senza sapere cosa dire o fare, aspettando che faccia lui la prima mossa.




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