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- È un peccato che tu te ne vada.
Rischio di far cadere il suo cappuccino, la sua affermazione mi ha stupita, non ha mai detto niente e ora se ne esce con una cosa così, che poi cosa vorrà dire? A cosa si riferisce?
- Ehm cosa intende?
La voce mi trema un po', e il mio disagio verso di lui aumenta.
- Ho sentito dire che a fine mese il tuo contratto finisce.
- Bhe si... Dispiace anche a me.
E così dicendo abbozzo un sorriso e mi dileguo nel modo più tranquillo e veloce che ci sia, mi rifugio dietro il bancone con quella paura infondata che mi porto addosso, anche perché d'altronde non mi ha mica detto qualcosa di preoccupante.
La mattina prosegue tranquilla senza colpi di scena poco piacevoli, anzi ho pure conosciuto un ragazzo, non è mai venuto qui, ha detto che frequenta da poco l'università qui vicino quindi immagino che non sia l'ultima volta che lo vedrò. È un ragazzo carino ed è stato gentile, potrebbe essere una buona occasione per me. Dopo una relazione durata due anni non ho avuto grandi storie e un fidanzato ora non mi dispiace.
Comunque oggi purtroppo il mio turno finisce alle 14, ma ora che sono le 13:15 e lo vedo entrare nel bar non mi dispiace affatto.
Si avvia verso un tavolino, ha una camminata tranquilla ma non addormentata, si siede e si guarda intorno forse alla ricerca di una cameriera, così mi avvicino e lui riconoscendomi sorride e mi saluta, ricambio il saluto e gli porgo il menù.
- Cosa mi consigli?
Me lo chiede guardandomi negli occhi e devo ammettere che ha davvero un bello sguardo.
-io personalmente sceglierei un semplice hamburger, comunque ti consiglio il piatto del giorno: spaghetti ai pomodorini freschi.
- Vada per l'hamburger allora.
Sorrido timidamente e un po' sorpresa per la sicurezza con cui l'ha detto.
- E da bere?
-una fanta grazie.
Mi riprendo il menù e controvoglia mi allontano.
Torno dopo qualche minuto con il suo panino sperando in qualche parola in più. Appoggio il piatto sul tavolo augurandogli buon appetito e lui mi ringrazia.
- Non ti ho chiesto come ti chiami.
Non posso fare a meno di guardare le sue labbra quando scandiscono semplici parole, sembrano così morbide.
- Matilde piacere.
- Io sono Daniele, è un piacere conoscerti... Senti volevo chiederti una cosa se hai un secondo.
Per te? Anche tutti i secondi del giorno.
- Si certo dimmi pure.
- Sono nuovo qui, domani non devo andare in università quindi non so cosa fare, mi piacerebbe girare un po', cosa c'è di bello qui in giro?
Ho sempre odiato queste domande, non so mai cosa rispondere.                                                        - Non saprei, il  centro storico è carino ma anche la passeggiata mare non è male, invece se vuoi qualcosa di più particolare bhe non saprei
Ride e si mette a posto i capelli castano chiaro, lucenti e perfetti.                                              
-Non mi sei stata molto utile ma va bhe. Tu lavori domani?
Non mi vorrà mica invitare a uscire con lui!? Sarebbe bello ma forse non è bene illudermi perchè anche se fosse non vorrebbe dire nulla lo stesso
-Al pomeriggio no.
-Ti andrebbe di venire con me?
-Si dai tanto non devo fare niente.     
Rispondo con tono tranquillo e fingendo  che non mi importi più di tanto.                 
Perfetto, ci vediamo qui domani appena finisci.
Annuisco e sorrido un' ultima volta e torno a lavoro lasciandogli finire il suo panino.
Servo poi altri ma distratta da pensieri che mi parlano di lui; anche perché effettivamente in questi mesi non ho avuto tanta vita sociale. Il cambiamento non è mai facile, è impegnativo e spesso perdi di vista certe cose secondarie ma pur sempre importanti. La fine della scuola e l'inizio del lavoro è davvero un grosso cambiamento che a volte spaventa. È l'inizio di una nuova vita, è il momento di mettersi in gioco ma non più giocando perché il tempo del gioco è finito.
Mentre mi aggiro fra un tavolo e l'altro lo vedo andare alla cassa a pagare e poi rivolgendomi un timido sorriso se ne va. Io invece anche se poco più tardi seguo il suo stesso andarsene, saluto i colleghi, prendo la mia roba e concludo così un' altra giornata di lavoro.

L'ignoto senza pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora