La luna risplendeva ancora alta quando il motocarro
si arrestò davanti alla casa.
Il silenzio della notte era interrotto da un ululato
incessante proveniente da valle.
Vittorio era già seduto sull'uscio con il toscano acceso
a fargli compagnia.
Sapeva che l'amico faceva colazione a casa, per accontentare
la mamma che già di buon mattino si
alzava per tenere fede a quel rito quotidiano che
le donne si tramandano di generazione in generazione.
Accendere il primo fuoco, preparare la colazione e
avvolgere la casa con quell'aroma che sprigiona il
caffè appena uscito dalla caffettiera, pronunciare le
solite raccomandazioni rivolte ai loro uomini, senza
dimenticare di lasciare pronta una camicia che
sa di buono.
- Stanno passando le beccacce, andiamo al passo
dei Vignai.
- Se arriviamo per primi prendiamo il posto migliore.
- Sempre che qualche furbo non sia già andato su
a dormire - rispose Vittorio.
- Andiamo a vedere, semmai cambiamo passo.
Il passo dei Vignai distava poco più di un'ora e
mezzo di motocarro.
Sarebbero arrivati con la luna ancora padrona del
cielo.
Durante il tragitto Vittorio teneva aperto il finestrino
e buttava fuori il fumo, per rispetto dell'amico
che non aveva quel vizio.
Lo spinone di Lorenzo se ne stava fuori, accucciato
nel cassone.
Quando l'ape prendeva una buca profonda, il cane
brontolava con un leggero guaito.
'Ci manca ancora che troviamo il capanno occupato.
Mi girerebbe proprio il belin', disse Lorenzo.
La strada era comoda per tre quarti, sino a che non
si prendeva un bivio non asfaltato che si arrampicava
con pendenze che mettevano a dura prova il
vecchio motore del trabiccolo.
Il terreno poco battuto e la polvere alzata dalle
ruote costrinsero Vittorio a spegnere il toscano e
chiudere il finestrino.
Ogni tanto compariva alla vista un casone abbandonato
infestato da rovi e sterpaglie.
Si intravvedevano i camini rossi ancora liberi dagli
arbusti che senza fretta avanzavano, per riprendersi
quello che l'uomo non era in grado di preservare.
'A nord di Case Sparse non ci abita più nessuno',
disse Vittorio.
Dietro a una curva si trovarono la stradina sbarrata
da un gregge di pecore che, incolonnate, tornavano
alle stalle.
Presto sarebbe caduta la neve anche sulle vette più
basse, e i pascoli di erba fresca avrebbero lasciato il
posto al gelo.
Due cani ben addestrati correvano da tutte le parti
per recuperare gli animali ritardatari.
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La luce su in paese
Fiksi UmumUn vecchio e un giovane,uomini di paese, di poche parole, cacciatori appassionati,esperti cercatori di funghi e un borgo abbandonato, con le sue pietre, gli abitanti che se ne sono andati e le storie prossime a essere dimenticate. Dall'amicizia di V...