Chapter one.

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Londra,ore 5:30 am.

Era presto e nemmeno oggi avevo dormito,l'insonnia era parte di me,proprio come lui.
Ora mi trovavo davanti alla finestra del mio salotto,seduta sulla panca con una tazza di the bollente tra le mani ed uno scialle poggiato delicatamente sulle mie spalle per riscaldarmi dalla tipica aria londinese.
Stavo osservando ciò che mi circondava aspettando,minuto per minuto,che anche oggi il sole sorgesse.
Quanto insignificante ma allo stesso tempo bellissima può essere l'alba?
Insomma,la notte,l'oscuritá,lasciano spazio al sole di sorgere per portare almeno un po' di colore nelle vite monotone delle persone.
È un po' come dire 'ehi,devi ricominciare,non tutto il male dura per sempre. Solo una notte.'.
Sono la prima a sapere che non è così, che dietro ad ogni silenzio c'è una storia e ciò che chiamiamo silenzio in realtá è solo confusione.
Pensateci un attimo,nel bel mezzo della notte,la quiete più assoluta,il silenzio regna,cosa fate? Pensate e si sa,i pensieri creano casino.
Per questo il silenzio è confusione,è composto da pensieri.
Il sole stava sorgendo colorando con i suoi raggi il cielo di un mix di colori intensi,partendo dall'arancione al rosa rendendo così Londra ancora,se possibile,più incantevole.
Ormai si erano fatte le sei ma di muovermi da lí non ne avevo intenzione eppure il dovere mi chiamava e lo capí da quando Camilla,la mia migliore amica,si presentò nella stanza ancora assonnata chiedendo se c'era ancora del the al caldo.
"Si Cams,è di lá in cucina,io vado a vestirmi" le sorrisi dolcemente per poi superarla e recarmi al piano superiore per andare in camera mia a recuperare i vestiti per la doccia.
Uscita da essa mi preparai per la lunga giornata di lavoro che mi sarebbe aspettata.
Vivevo con Camilla da ormai un anno,era da quando io avevo 12 anni e lei 13 che parlavamo di andare a vivere insieme e nonostante tutto,ce l'abbiamo fatta.
Persa nei miei pensieri scesi le scale per,almeno,stare dieci minuti con lei.
"Eccomi" sorrisi.
"Ehi" ricambiò il sorriso sorseggiando un goccio di the e continuare poi la frase "almeno stanotte hai dormito?" mi guardò male.
"No" sbuffai.
"Non è più la tua battaglia Gio,lui ora sta ben-"
"-Smettila,non parlare di lui con me." ringhiai e uscì di casa,che buongiorno di merda,speriamo che il proseguimento sia migliore,pensai.
Ma forse Dio per una volta ha ascoltato le mie preghiere.

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