Stava piovendo ed io ero nel mio letto,siccome notte fonda,ad ascoltare il ritmico tintinnio della pioggia contro la mia finestra.
Anche se quella sera pioveva non ho mai smesso di amare la pioggia.
È così rilassante,così viva. Non ci sono parole per descriverla se non la parola 'pace'.
Presi una sigaretta e mi alzai andando verso il balcone. Indossavo una felpa quindi non mi preoccupai tanto del freddo ed uscì.
Mi fumai la mia sigaretta lí,in pace con me stessa e con il mondo,persa nei miei pensieri,immaginando un posto migliore dove i gay non veniva bullizzati per ciò che erano e si poteva parlare invece di lottare.
Era molto tardi eppure nelle vie di Londra il silenzio non si conosceva,c'era ancora gente a girare nelle strade magari una gang di ragazzini che facevano danni convinti di esser grandi oppure due innamorati che si tenevano la mano convinti che sarebbero stati per sempre insieme.
Risi a quello stupido pensiero,chi ero io per credere nell'amore?
Nessuno.
Sapevo che amare era giusto,normale ma i 'per sempre' erano cazzate. E parlando di normalità, io odiavo esserlo.
Odiavo essere normale,essere fatta con stampino,assomigliare a tutti gli altri. Se le scarpe alte erano alla moda,io portavo le vans.
Se gli skinny erano alla moda,io portavo la tuta.
Perchè assomigliare agli altri se siamo fatti di personalitá propria?
Per delle 4 fighette che alle medie ti guardano male se non sei come loro? Per gli insulti dei ragazzini di 12 anni che ragionano con i peli del culo?
No,grazie. Preferivo essere normale nella mia anormalitá che essere esattamente come tutti gli altri.
Andai in cucina a controllare se Camilla fosse tornata ma evidentemente no,dato che la cena era ancora intatta. Le avrei fatto il terzo grado l'indomani,appena tornata,ma nel frattempo decisi che,dato il tempo e la non voglia,mi sarei messa sul divano a guardare un film.
Durante il film mi stavo terribilmente annoiando per questo scrissi a Mikey non aspettandomi una risposta che invece arrivò.Da Mikey:
Certo,sono da te per le 30 xx.Sorrisi felice dopo averlo letto e corsi in camera per indossare almeno la tuta,scesi tranquillamente dopo essermi preparata e l'aspettai.
Arrivó precisa ma sta volta con lei c'era pure Gaia. Ero sorpresa ma molto felice,mi mancava così tanto.
Io e Gaia eravamo sempre state inseparabili,per tutta la vita lei è stata la mia roccia,la spalla su cui piangere e l'amica matta con cui fare cazzate. C'era sempre ed io le sarò grata fino alla morte.
Le abbracciai e subito dopo entrarono domandandomi cosa volessi fare.
Di uscire non ne avevo voglia così le invitai a rimanere a dormire da me,questa notte,così avremmo potuto recuperare il tempo perso in questo anno.
"Allora" dissi buttandomi a pancia in giù sul letto rivolta verso Mikey e Gaia che erano sedute sull'altro "cosa vi ha portato qui a Londra?"
"Il lavoro" risposero entrambe ed io sorrisi ampiamente.
Continuammo a parlare del più e del meno quando la suoneria di un telefono ci interruppe.
Mikey si sporse e lo afferó per leggere varie volte il messaggio e guardarmi,bianca in viso.A Mikey da Elisa:
Sono a Londra,sai dirmi dov'è Giorgia?
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Don't Say Anything.
Teen FictionÈ la storia di due ragazze forse troppo simili per completarsi. Incasinate come nessuno scopriranno che la vita amando qualcuno è un po' piú colorata. *preso dalla storia* "Grazie." mi disse,disse solo questo prima di addormentarsi fra le mie bracci...